Mary Barra sullo stand GMC al salone di Detroit svela il Canyon

Il gigante e la signora: Mary Barra,
nuovo numero 1 di GM, svela il Canyon

di Nicola Desiderio
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DETROIT - GMC Canyon, marchio e immagine che più americani non si può per il nuovo pick-up del marchio che General Motors vende solo in patria e che è totalmente dedicato ai cosiddetti truck, ovvero ai camioncini e ai Suv con spiccata vocazione offroad e anche a Van modello A Team.

Medio, si fa per dire. Il GMC Canyon, presentato con orgoglio all'Auto Show di Detroit dalla nuova numero uno della GM Mary Barra, è quello che negli USA si definisce un pick-up medio, ma si parla di un mezzo con una lunghezza che va da 5,39 a 5,70 metri e alto più di 2 metri con un passo da 3,56 metri, come una Panda. Dunque giusto giusto per attaccare la parte bassa della gamma del Ford F-150 anche se per lo scontro frontale con tutta la serie F la GMC ha il Sierra con l’HD e il 1500 e come concorrenti vere ci sono i giapponesi come il Nissan Frontier e il Toyota Tacoma. Con il nuovo Canyon anzi si completa il processo di rinnovamento dell’offerta di tre pick-up del marchio americano cominciato circa un anno fa.

Funzionalità e tecnologia. Lo stile è e squadrato, senza compromessi con un frontale forte dominato da calandra e fari a Led. Tre le configurazioni disponibili: Extended Cab con abitacolo da 3 posti e cassone lungo e Crew Cab con cassone corto o lungo. Il telaio è scatolato e, per alleggerire la vettura, parti delle sospensioni e il cofano sono in alluminio. La capacità di carico massima è di oltre 650 kg mentre quella di traino supera i 3.000 kg che sono i nuovi riferimenti della categoria. Numerose anche le varianti di allestimento e ripartizione per il carico e l’accesso alla parte posteriore del veicolo. Al vertice anche la dotazione per la sicurezza, il comfort e la connettività. Il sistema IntelliLink conta su uno schermo a sfioramento da 8 pollici con sensore di prossimità, connessione 4G con spot Wi-Fi, riconoscimento vocale attraverso Siri con dispositivi Apple collegati, il navigatore e un app store per integrarne le funzioni.

Il grande padre è lì. Ma la novità più intrigante è il Teen Driver, qualcosa di simile a quello al MyKey di Ford, ma operato senza la chiave con lo scopo di dare al proprio giovane figlio la vettura senza preoccupazioni. Il genitore infatti può fissare il volume massimo della radio e impedirne l’accensione se non sono allacciate le cinture di sicurezza, la velocità massima del veicolo e, volendo, può anche un avere un rapporto completo su come si comporta il suo bambino al volante: se ha il piede pesante, se frena bruscamente e altri dati ancora, tutti custoditi da una parola chiave che trasforma l’IntelliLink in una vera e propria scatola nera. Più di un grande fratello, un grande padre. In ogni caso, molte delle funzioni del sistema operativo saranno controllabili anche tramite smartphone attraverso un servizio di connessione che sarà offerta gratuitamente per 5 anni. La dotazione di sicurezza comprende la retrocamera integrata nello specchietto interno, 6 airbag, il sistema di allerta contro i tamponamenti frontali e il superamento della linea di carreggiata.

Due motori in attesa del diesel. I motori sono due, entrambi a benzina in alluminio con iniezione diretta, distribuzione a doppio variatore di fase, albero motore forgiato, e pistoni raffreddati con getti d’olio. Il 4 cilindri 2,5 litri può contare anche sulla lubrificazione con pompa a due livelli di portata e sul controalbero per ridurre le vibrazioni per una potenza di 146 kW pari a 198 cv e 253 Nm di coppia disponibile al 90% tra 2.000 e 6.200 giri/min. Il V6 di 3,6 litri ha invece 224 kW (304 cv) a ben 6.950 giri/min e 366 Nm. Il cambio è automatico a 6 rapporti con leva sul piantone tranne sulla versione 2.5 Extended Cab con trazione 2WD che lo ha manuale. Le varianti a trazione integrale possono contare invece su un sistema con controllo elettronico che consente l’innesto automatico o manuale anche con le ridotte. In opzione, da solo o nel pacchetto All Terrain, c’è anche il differenziale posteriore a bloccaggio automatico. C’è anche l’assistenza della frenata sia per partire in salita sia per affrontare le discese più ripide. Altra novità che aiuta i consumi, insieme alla griglia della calandra a chiusura automatica, è lo sterzo elettromeccanico.

Americana col cuore italiano. Il nuovo GMC Canyon sarà prodotto, come per la precedente generazione, nello stabilimento di Wentzville, nello stato del Mossouri e farà la propria apparizione nei concessionari prima della fine dell’anno. Nel 2015 avrà nel cofano anche un diesel 4 cilindri di 2,8 litri sul cui sviluppo metterà sicuramente mano il centro GM Powertrain di Torino dove lavorano 560 persone dirette da Pierpaolo Antonioli.

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Giovedì 23 Gennaio 2014 - Ultimo aggiornamento: 06-03-2014 16:54 | © RIPRODUZIONE RISERVATA