Le città sono piene di traffico, ma le vendite restano lontane dagli anni migliori

Auto, ancora in crescita il mercato a marzo:
bene le aziende, in forte difficoltà le famiglie

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ROMA - A marzo continua la ripresa del mercato automobilistico italiano, che mette a segno una crescita del 4,96% con 139.337 autovetture immatricolate (132.753 nello stesso mese del 2013). I dati diffusi dal ministero dei Trasporti confermano il trend positivo già affermatosi con il +8,98% di febbraio quando però le immatricolazioni erano state 118.746.

Nei primi tre mesi dell'anno la Motorizzazione ha pertanto immatricolato in totale 376.519 autovetture, con una crescita del 5,82% rispetto allo stesso periodo del 2013 (con un aumento di oltre 21 mila unità). Sul fronte dell'usato marzo 2014 segna un rallentamento, facendo registrare 366.276 trasferimenti di proprietà con un calo del 2,27% rispetto a marzo 2013. Nello periodo gennaio-marzo 2014 i trasferimenti di proprietà sono stati in totale 1.079.568 con una variazione di -0,80% rispetto allo stesso periodo del 2013.

L'aumento del mercato auto nel primo trimestre dell'anno è dovuto alle vendite alle società di noleggio, mentre la domanda delle famiglie resta in linea con quella dello scorso anno. Lo rileva l'Unrae, l'associazione delle case estere in Italia. «L'analisi dei dati di mercato - osserva il presidente Massimo Nordio - conferma che per le famiglie italiane la mobilità individuale è ancora un bene eccessivamente oneroso sia dal punto di vista dell'utilizzo che da quello fiscale. Pur considerando favorevolmente le azioni messe finora in atto dal nuovo Governo, Unrae chiede maggiore attenzione per il settore automotive e che, al riguardo, vengano prese in considerazione le proposte fatte per il suo rilancio, quali la possibilità di portare in deduzione dalla dichiarazione dei redditi parte dei costi di acquisto di un'auto nuova, esattamente come è consentito fare per l'acquisto della casa. È difficile comprendere come il secondo bene più importante nella vita delle persone debba avere un trattamento così diverso».

«L'ottimismo che potrebbero ispirare questi dati resta comunque cauto, se si considera che i volumi sono ancora distanti da quelli fisiologici per il mercato italiano: nel primo trimestre 2014 le immatricolazioni registrate sono il 48,9% in meno rispetto a quelle del primo trimestre 2007». È il commento di Roberto Vavassori, presidente dell'Anfia, l'associazione delle case automobilistiche nazionali. «Se qualche premessa per ripartire comincia a delinearsi - osserva Vavassori - per un vero ritorno della domanda a livelli normalizzati per il nostro Paese, si fa pressante la necessità di ridurre l'imposizione fiscale sull'utilizzo dell'autoveicolo, anche portando la deducibilità delle auto aziendali in pari con quella degli altri maggiori Paesi europei. Una fiscalità, quella dell'autoveicolo, recentemente ancora aggravata da un aumento delle accise sui carburanti (di 0,24 Euro al litro), il decimo negli ultimi 5 anni. In sostanza, pur acquistando e utilizzando meno l'auto, gli automobilisti continuano a pagare sempre di più. Ma la ripresa passa anche dal rilancio dell'industria automotive, la cui centralità, nel nostro sistema economico, rimane indiscussa: basti pensare che nel 2013, la componentistica italiana è riuscita a mantenere un trend crescente delle esportazioni (+5,7% rispetto al 2012), per un valore di 19,3 miliardi di Euro. Le nostre imprese, tuttavia, sono in difficoltà nel confronto con i competitor europei, a causa della disparità di condizioni del sistema Italia rispetto agli altri Paesi».

«Voglio lanciare un messaggio chiaro: il risultato delle immatricolazioni di marzo non può essere letto come una ripresa. È vero il contrario: siamo in piena stagnazione. E infatti con il dato di marzo il I trimestre 2014 proietterebbe l'anno a circa 1.380.000, cioè ai numeri del 2012 che hanno prodotto innumerevoli disastri». Lo afferma Filippo Pavan Bernacchi, presidente di Federauto. Aggiunge Cesare De Lorenzi, presidente dei concessionari Citron: «I dati vanno interpretati con attenzione. Il risultato di marzo è da attribuire principalmente a un movimento di breve periodo delle immatricolazioni delle società di noleggio, il cui trend è spiegato, per il lungo termine, dal recupero dei contratti precedentemente prorogati e, per il rental, dall'eccessiva riduzione della flotta nel periodo precedente. A questo si aggiunga che il mese è stato sostenuto da una robusta dose di kilometri 0». «Il governo dovrebbe cambiare marcia all'insegna della discontinuità con il passato. Basta balzelli sugli autoveicoli, che hanno allontanato i nostri clienti dall'acquisto e dall'uso», conclude Pavan Bernacchi.

«La comparsa simultanea di segnali di crescita per tutti i veicoli a motore su gomma dopo una crisi durissima e lunghissima non è certo una coincidenza, ma indica l'inizio di una moderata ripresa che si estende all'intero comparto dei mezzi di trasporto privati». È il commento sui dati del mercato italiano del Centro Studi Promotor che rileva un mutamento delle aspettative dei concessionari e un miglioramento del clima di fiducia degli operatori. «L'andamento del sistema economico - osserva il Csp - è ancora estremamente preoccupante, ma la tendenza del clima di fiducia delle imprese si mantiene in crescita e in marzo è tornato a crescere anche il clima di fiducia dei consumatori, soprattutto per le speranze generate dall'azione e dall'impegno del nuovo Governo. E del tutto evidente tuttavia che, se le attese non fossero immediatamente seguite da provvedimenti efficaci per rilanciare innanzitutto la domanda di beni di consumo, il quadro congiunturale peggiorerebbe drasticamente ed anche la timida ripresa del mercato dell'auto finirebbe per essere spazzata via».

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Martedì 1 Aprile 2014 - Ultimo aggiornamento: 24-04-2014 06:44 | © RIPRODUZIONE RISERVATA