La nuova Mini Clubman con sei porte

Mini, la Clubman diventa Shooting Brake:
addio sportellino e misure da citycar

di Sergio Troise
  • condividi l'articolo

BERLINO - Dopo la passerella a Ginevra, un’anteprima in pompa magna a Berlino, poi la presentazione al grande pubblico di Francoforte (settembre) e infine l’arrivo sul mercato, a fine autunno.

Avanza a piccoli passi la nuova MINI Clubman, wagon compatta molto chic e molto hi-tech, che i proprietari tedeschi (BMW) dello storico brand inglese amano definire shooting brake, per sottolinearne il carattere esclusivo, tipico di certi modelli che hanno scritto la storia del Made in England che fu. E questo anche se l’auto perde la caratteristica terza porta laterale e diventa una 5 porte+2, visto che somma alle classiche portiere posteriori l’apertura a libro del vano bagagli.

L’operazione Clubman rientra nel piano di riallineamento della strategia di prodotto del gruppo BMW, che prevede, tra l’altro, anche una rivisitazione del marchio MINI. Nell’anteprima berlinese ne ha parlato Peter Schwarzenbauer, membro del consiglio di amministrazione della holding bavarese, spiegando che “per MINI ci si concentrerà su cinque modelli di base, tutti con caratteri forti, seguendo l’ispirazione e la passione che hanno sempre caratterizzato queste auto, dal primo modello creato da Alec Issigonis nel 1959 ai giorni nostri. La nuova Clubman – ha sottolineato Schwarzenbauer - è il simbolo della nostra filosofia del marchio raffinato, che si evolve ma non cambia. Nessun altro brand ha una piccola shooting brake che nasce da una icona come la Mini. Nei primi mesi dell’anno – ha sottolineato ancora il rappresentante del vertice BMW – abbiamo immatricolato 163.000 auto, con un incremento delle vendite del 20% rispetto al corrispondente periodo 2014. Ora miriamo a conquistare nuovi clienti attratti dalla nuova identità del brand e con la certezza di guadagnare posizioni in una fascia di mercato che entro il 2020 dovrebbe rappresentare il 27% delle immatricolazioni a livello globale”.

Erede delle prime Traveller/Clubman e della originalissima Clubman appena uscita di produzione (quella con la porticina laterale solo sulla fiancata destra per l’accesso ai sedili posteriori), la nuova Clubman è la MINI più grande di sempre. Misura in lunghezza 4.253 millimetri, in larghezza 1.800, in altezza 1.441. Ciò vuol dire che è 29 cm più lunga del modello che va a sostituire e 27 più della MINI 5 porte; 12 e 10 i cm guadagnati in larghezza, mentre il passo (2670 mm) si prende 10 cm, a tutto vantaggio dell’abitabilità. Che dietro, fatta eccezione per il posto centrale, è sorprendentemente meno sacrificata di quanto si possa immaginare.

Il volume del bagagliaio è di 360 litri, ma ampliabile fino a 1250 abbattendo gli schienali dei sedili posteriori, divisi nel rapporto 40/20/40. Insomma, la nuova Clubman è una MINI formato maxi, che tuttavia conserva l’aspetto unconventional del modello d’origine, grazie alla coerenza stilistica che ha ispirato il progetto e ad alcuni dettagli fondamentali, come l’apertura a libro del portellone posteriore, diviso in due parti. Un “classico” della Clubman, tuttavia attualizzato al punto da disporre di un sistema di apertura automatica.

Anders Warming è il designer che ha firmato lo stile della nuova MINI. “Ho lavorato a un progetto rivoluzionario, in quanto non era mai esistita una MINI così grande e spaziosa, e mai prima ci eravamo rivolti ad un pubblico di famiglie, gente con la necessità di viaggiare con due figli e bagagli al seguito. Apparentemente – ha spiegato lo stilista – la differenza più vistosa sta nell’abolizione dello sportellino laterale e nell’adozione delle portiere classiche. Ma in realtà c’è molto di più: abbiamo fatto uno sforzo straordinario per conciliare la tradizionale personalità dell’auto, la sua sportività e il go-kart feeling nella guida, con le esigenze di coloro che abitualmente scelgono vetture spaziose come le station wagon, anche se di dimensioni compatte. Alla fine è venuta fuori una originale interpretazione di shooting brake, in grado di non far mancare niente ai suoi possessori, anzi, di dare quel qualcosa in più, in termini di spazio e versatilità ma anche di sportività e raffinatezza, che altri non hanno”.

Vista da vicino, la nuova Clubman colpisce per la lunghezza da piccola wagon e per la linea slanciata. Ciò è dovuto al tetto basso e bombato, alle finestrature sottili e al lunotto piccolo, che fanno un po’ coupé. Ma la sportività sta anche nel frontale piuttosto aggressivo e molto elaborato (forse troppo, almeno sulla Cooper S mostrata in anteprima), caratterizzato da fari a Led e fendinebbia, da una doppia griglia divisa da una fascia paraurti piuttosto vistosa, da uno spoiler basso verniciato in grigio, raccordato ai codolini sui passaruota e, ancora, da due prese d’aria incorniciate sul muso, alle quali se ne sommano altre due alle estremità, per il raffreddamento dei freni. A tutto ciò si aggiunge la presa d’aria sul cofano motore, che regala altre dosi di grinta. Danno sostanza, inoltre, i montanti all’estremità del parabrezza, decisamente massicci. In sintonia gli specchi laterali, di grandi dimensioni, così come i cerchi in lega, che possono misurare da 17 a 19 pollici.

Gli interni sono stati completamente ridisegnati. La plancia portastrumenti è molto larga e presenta una modanatura del cockpit che ne avvolge la sezione superiore senza soluzione di continuità. La strumentazione è divisa tra il piantone dello sterzo e lo strumento circolare al centro, integrato armonicamente, con anello luminoso a Led e display per le varie funzioni (infotainment, telefono, navigazione). Ben visibili sono i comandi della climatizzazione, così come spicca il comando elettrico del freno a mano sulla console centrale. Non mancano due porta-bicchieri e modanature di gran pregio nella console e nei pannelli porta.

La pelle dei sedili è molto pregiata, con un disegno a losanghe punteggiato da fini cuciture. Il sedile guidatore ha anche le regolazioni elettriche (mai viste prima su una MINI), ma questo sarà un optional, così come l’head-up display. Tutta da verificare, per il mercato italiano, la disponibilità come optional o dotazioni di serie di una serie di chicche hi-tech come il Park Assistant, la telecamera di retromarcia, la regolazione attiva della velocità, l’avvertimento di rischio tamponamento e investimento pedoni con funzione decelerante, il riconoscimento della segnaletica stradale.

Spaziosa, abitabile, versatile, lussuosa, sportiva: è dunque così la nuova MINI Clubman. E, al primo impatto, dà la netta sensazione di avere le carte in regola per proporsi come una inimitabile vettura compatta di categoria premium, capace di coniugare un’immagine decisamente glamour con una insospettabile sostanza. A chi ruberà la scena? Difficile dirlo. Ma sicuramente si proporrà come alternativa intrigante a Audi A3 Sportback e Mercedes Classe A, o anche alle più docili e meno impegnative Golf Sportour e Variant, Fiat 500 L, Peugeot 308 e 2008, Renault Clio Sporter. Rispetto alle quali – com’è facile prevedere – costerà sicuramente di più, anche se non sappiamo ancora quanto. Al momento la Casa non dà anticipazioni, ma dietro le quinte del vernissage berlinese si parlava di un listino da top-class, a partire da 26.900 euro. Vedremo.

Le motorizzazioni previste sono a 3 o 4 cilindri, benzina e diesel, tutte Euro 6, di potenza compresa tra 136 e 192 cavalli, abbinate a cambi manuali a 6 marce o automatico steptronic a 8 rapporti. Sulla MINI Clubman Cooper S (l’unica esibita nell’anteprima a Berlino) sotto al cofano c’era un 4 cilindri 2.0 litri TwinPower turbo a iniezione diretta, con comando valvole variabile e regolazione degli alberi a camme, in grado di sviluppare la potenza di 192 CV a 5.000 giri, con coppia massima di 280 Nm a 1.250 giri. E’ annunciata come la più spinta della gamma Clubman, in grado di passare da 0 a 100 km/h in 7,2 secondi e di raggiungere una velocità massima di 228 km/h, con un consumo dichiarato di 6,3-6,2 litri/ 100 km (5,9/5,8 litri con cambio automatico) ed emissioni di CO2 a 147/144 gr/km (137/134 con cambio automatico).

La MINI Cooper Clubman monta invece un motore 3 cilindri a benzina 1,5 litri, sempre TwinPower Turbo a iniezione diretta, con potenza di 136 cv/220 Nm, in grado di assicurare una velocità massima di 205 km/h e un’accelerazione sullo 0-100 in 9,1 secondi. In questo caso i consumi sono contenuti in 5,3/5,1 litri e la CO2 scende a 123/118 g/km. Sul fronte gasolio, la MINI Cooper D Clubman adotta il motore 4 cilindri 2.0 litri TwinPower Turbo con potenza di 150 CV/330 Nm. Prestazioni dichiarate: 0–100 in 8,6 secondi (8,5 con cambio automatico) e velocità massima di 212 km/h. Consumi: 4,4/4,1 litri/100 km, con emissioni di CO2 tra 115 e 119 gr/km.

Tutto da verificare il comportamento dinamico. Tuttavia la Casa informa che “il go-kart feeling caratteristico di MINI è assicurato, così come il comfort di marcia”. Tutto ciò viene spiegato con il lavoro fatto sull’assetto, imperniato su un asse McPherson all’anteriore e su sospensioni multilink al retrotreno, ottimizzati specificamente per questo modello. Completano il quadro la carreggiata piuttosto larga, una nuova taratura di molle e ammortizzatori e il servosterzo elettromeccanico con funzione servotronic di serie. A supporto di tutto ciò, le immancabili assistenze elettroniche, con DSC (Dynamic Stability Control), DTC (Dynamic Traction Control) e differenziale autobloccante. Con il Driving Modes, inoltre, si può variare la rigidità e si può intervenire sulle risposte dello sterzo, dell’acceleratore, dei freni: basta muovere un tasto alla base della leva del cambio e l’auto si adatta allo stile di guida preferito.

  • condividi l'articolo
Martedì 30 Giugno 2015 - Ultimo aggiornamento: 11-02-2016 17:04 | © RIPRODUZIONE RISERVATA