Tre delle bellezze più ammirate sugli stand del Mondial de l'Automobile

Le modelle più sexy del salone di Parigi:
miss Italia posa con la reginetta d'Europa

di Sergio Troise
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PARIGI - Le eccezioni sono il pulloverino girocollo di Marchionne e l’impeccabile eleganza di Montezemolo. Per il resto, ai Saloni dell’auto la “divisa d’ordinanza” dei supermanager è una grisaglia grigia triste e monotona, spesso incupita da cravatte che poco concedono alla fantasia. Insomma, un contrasto stridente, a volte sconcertante, rispetto alle luci abbaglianti degli stand e ai colori delle auto, spesso vistosi, se non addirittura stravaganti. Che fare, dunque, per onorare lo show e rendere gli stand più attraenti? Tutti o quasi i costruttori/espositori si sono dati la stessa regola: per attirare l’attenzione di addetti ai lavori e pubblico bisogna arruolare un esercito di belle ragazze. Alla malora il vecchio proverbio – donne e motori, gioie e dolori – al Mondial della Ville Lumiere s’è visto una volta di più uno spettacolo nello spettacolo: un mezzo migliaio le bellezze in posa accanto alle novità che vedremo sulle nostre strade nei prossimi mesi e nei prossimi anni. Una sfilata di bellezze senza fine, instancabili davanti ai mirini dei fotografi e degli operatori tv. Con loro, un altro piccolo esercito non meno attraente: quello delle hostess. Le quali, a differenza delle modelle, ingaggiate soltanto per i due giorni inaugurali dedicati alla stampa e agli operatori, restano al Salone fino alla chiusura, a disposizione del pubblico, per creare attenzione nello stand e fornire anche informazioni sui prodotti in esposizione.

Miss Italia ha guidato l’esercito delle bellezze in auto. Giusy Buscemi, siciliana di 19 anni, non ha ancora la patente, ma in forza di un accordo con gli organizzatori dello storico concorso nazionalpopolare, ha appena vinto una Panda ed è stata ingaggiata da mamma Fiat per partecipare attivamente alle giornate inaugurali del Salone parigino. Indossava un abito bianco, lungo fino alle caviglie, impreziosite da spalline di cristallo e dall’inseparabile corona di reginetta della bellezza made in Italy. La ragazza, che ha avuto un ruolo di primo piano nella presentazione della versione 4x4 della Panda, ha confessato, emozionata, tutta la sua felicità: «Sono molto fiera della Panda vinta al concorso di Miss Italia. E’ rossa ed è bellissima. Spero di poterla guidare al più presto, infatti per ora ho soltanto il foglio rosa, ho superatro l’esame teorico con zero errori e al più presto mi sottoporrò alla prova pratica - poi ha aggiunto - trovarsi a Parigi è stato come vivere un sogno. Il mio unico viaggio era stato una gita scolastica a Monaco di Baviera, ma Parigi è un’altra cosa».

Per altri modelli e altri marchi del gruppo Fiat si è puntato su bellezze selezionate “in proprio”, ovvero affidandosi a una agenzia specializzata. Le migliori agenzie del mondo hanno sede a Roma, Milano e Praga. Le ragazze della Repubblica Ceca sono le più contese. E le più ammirate. Ma si dice un gran bene anche delle russe. Dalla pedana dove girava la Fiat Freemont i fotografi non se ne andavano più: dal finestrino aperto del grande suv italo-americano faceva capolino la generosa scollatura d’una bionda fatale, avvolta in un elegante abito di raso bianco. Accanto a lei un’altra modella in completo rosso. Arrivavano entrambe da Praga.

Il bianco e il rosso sono stati i colori scelti anche per attirare l’attenzione sulla 500L, mostrata in versione bicolore e con tante belle ragazze “in divisa” attorno. Stesso discorso per le piccole Abarth tuttagrinta, attorniate da tante ragazze con tubino bianco, corto, e stivali rosso fuoco. In casa Lancia, invece, s’è privilegiato l’abito bianco, semplice, sobrio, con scollatura discreta. Rigorosamente blu le scarpe, e con tacco non troppo alto. Ha stupito, invece, la scelta fatta per lo stand Jeep, dove ti saresti aspettato ragazze con scarpe da trekking e abiti casual. Invece accanto ai 4x4 all’americana c’erano eleganti modelle in abito da sera con tacchi alti 12 centimetri. Forse un modo per dimostrare che con un Wrangler si può passare dall’offroad al parcheggio del teatro? Può darsi. I fotografi, comunque, ne hanno approfittato per cogliere le bellezze in tacchi alti sedute sui grandi paraurti dei fuoristrada americani.

La selezione delle ragazze non è semplice. E’ vero che ci si rivolge ad agenzie specializzate. Ma prima che una modella venga ingaggiata per un Salone dell’auto (o comunque per un evento organizzato da una casa automobilistica) il percorso è lungo. Le ragazze in genere inviano un book alle agenzie. L’agenzia, a sua volta, seleziona le migliori e poi invia alle Case un composit, ovvero una sorta di “scheda tecnica” della modella preselezionata: misure, colore degli occhi, lunghezza dei capelli, altro. Il passo successivo è quello dei casting. Dove avviene la selezione definitiva e si decide su chi puntare. “In alcuni casi servono ragazze alte e formose, in altri ragazzine dall’aspetto sbarazzino, in altri ancora possono incidere sulla selezione altri fattori legati al tipo di manifestazione e al modello di auto da promuovere” dice Sergio Munaò, responsabile eventi del marchio Lancia (è lui che s’è inventato la Flavia Red Carpet, la cabrio che ha portato tutti i divi e le dive del cinema al Lido di Venezia, in occasione della Mostra del Cinema). L’ultimo atto prima di “andare in scena” è affidato allo stylist, ovvero l’esperto che sceglie gli abiti da far indossare alle ragazze.

Alla Seat hanno puntato sullo show. Belle ragazze sì, ma anche capaci di fare qualcosa di inusuale. Per animare lo stand del marchio spagnolo di proprietà Volkswagen sono state montate dunque delle aste elastiche alte quattro metri, base rigida a terra e involucro rosso in cima, in grado di avvolgere il busto di una modella. In questo modo le ragazze volteggiano in continuazione sullo stand, movendosi come fiori al vento e attirando l’attenzione di chiunque si avvicini. Un colpo di reni all’indietro, e la ragazza si allontana, un altro in avanti, ed eccola a contatto con l’obiettivo del fotografo, o con il visitatore di turno.

Ballerine e acrobati alla BMW. Gli spettacoli allestiti negli stand dei saloni sono ormai una regola, anche se in tempi di vacche grasse li organizzavano un po’ tutti e ora se ne vede qualcuno in meno. I tedeschi di BMW hanno voluto puntare su acrobati e ballerine per presentare le novità esposte a Parigi. Un numero davvero spettacolare. Più sobrio il parterre di hostess addette al pubblico: tailleur-pantalone (rigorosamente blu), scarpe con tacco medio, scollatura molto discreta. Un modo per dire che il lusso non dev’essere necessariamente sfarzoso. Discorso simile in casa Cadillac, dove modelle e hostess erano in realtà eleganti signore in tubino nero, con tacchi bassi e uno charme più francese che americano.

I tacchi più alti e gli abiti più vistosi si sono visti accanto ai concept, le auto del futuro che un po’ tutti i costruttori hanno presentato a Parigi per sottoporre all’attenzione del pubblico il lavoro che si fa guardando al domani della mobilità. Qualche ragazza, però, non ce l’ha fatta: su tacchi che sembrano trampoli si resiste tre o quattro ore, non di più. E la giornata di lavoro di una modella è molto dura: sveglia alle 4, trasferimento al Salone alle 5, un’ora per trucco e parrucco e, dalle 7 in poi, in posa nello stand accanto alle auto. L’ordine è stare in piedi, pronte a sorridere, ci si può sedere nell’auto soltanto se lo richiede un fotografo o un operatore. Ma dal primo pomeriggio in poi è una lunga sequela di cedimenti: si vedono ragazze che piegano le gambe, scarpe che scompaiono negli abitacoli, tante vetture piene di belle fanciulle dagli occhi un po’ spenti. Qualcuna si addormenta, qualcuna addirittura sviene.

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Lunedì 1 Ottobre 2012 - Ultimo aggiornamento: 14-06-2017 12:00 | © RIPRODUZIONE RISERVATA