L'incidente di Velletri, un Suv è entrato nell'uffico postale

Patenti facili: per gli ultra ottantenni
servono visite più severe e auto “limitate”

di Giampiero Bottino
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MILANO - Nella sua assurda tragicità, l'incidente di Velletri ha riportato alla ribalta il tema, troppo spesso sottovalutato salvo venire rispolverato in occasione di eventi che fanno notizia, dell'adeguatezza del nostro sistema di formazione alla guida e del mantenimento della patente nel corso degli anni.

Attenzione. Quando l'età avanza, i riflessi più lenti e le reazioni meno pronte e decise amplificano le potenziali conseguenze di un errore anche banale. E l'uomo che - per cause ancora da accertare - ha sfondato al volante del suo Suv la vetrata dell'agenzia Unicredit aveva superato le 85 primavere. Non si può comunque negare che la legislazione sia stata via via modificata anche alla luce di queste finalità «precauzionali», riducendo la validità della patente con il progredire dell'età del suo titolare: a 50 anni la durata di dimezza da 10 a 5 anni (con scadenza oggi ancorata al compleanno del possessore), per poi passare a tre anni se il guidatore ha già spento le 70 candeline.

La patente del nonno. In realtà, gli oltra-ottantenni sono già soggetti a una normativa speciale, che prevede il rinnovo biennale subordinato al parere di un medico Asl, il quale ha sostituito la commissione medica rimasta in vigore un paio d'anni e poi soppressa per «eccesso di burocrazia», salvo che sia lo stesso medico a richiederne l'intervento per approfondire le condizioni psico-fisiche del candidato. Sull'onda emotiva di quanto accaduto nella cittadina laziale c'è ora da aspettarsi una recrudescenza di proposte, magari non sempre decenti come quella della revoca a prescindere o quella, a nostro avviso più ragionevole, dell'annualità del rinnovo.

Testi su strada. Ma forse basterebbe introdurre criteri più rigidi e una valutazione realmente accurata delle condizioni di salute, magari accompagnata da una prova di guida che potrebbe fornire le indicazioni più utili e probanti sull'opportunità di rimettere al volante una persona abbastanza agée.

Potenze adeguate. Senza contare l'ipotesi di istituire delle limitazioni analoghe a quelle in vigore per i neo patentati, i quali per un anno non possono guidare auto con potenza specifica superiore ai 55 kW (74 cv) per tonnellata, con un massimo assoluto di 100 cv, e per tre anni non possono superare i 100 km orari in autostrada e i 90 sulle strade extraurbane principali. Anche se la medicina più efficace è sempre la consapevolezza dei propri limiti condita con il necessario buonsenso. Ma in un Paese che ha speso oltre un ventennio di sterili e accese polemiche prima di istituire (dal 2 maggio 2012) l'obbligo per i possessori di foglio rosa di fare esperienza di guida anche in autostrada (prassi comune nel resto d'Europa) non è il caso di farsi troppe illusioni sulla possibilità di rapidi cambiamenti.

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Mercoledì 8 Gennaio 2014 - Ultimo aggiornamento: 11-01-2014 21:33 | © RIPRODUZIONE RISERVATA