Akio Toyoda, il numero uno dela Toyota

Pioggia di utili su Toyota: 16 miliardi di euro
nell'anno fiscale. Record per un'azienda Jap

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NAGOYA - Toyota strappa utili record nell'anno fiscale chiuso lo scorso 31 marzo, gettando anche le basi per la tanto ricercata «crescita sostenibile»: profitti netti per 2.170 miliardi di yen (16 miliardi di euro), i più alti mai raggiunti da una società nipponica, in rialzo annuo del 19% grazie al boom delle vendite negli Stati Uniti, alla benevolenza dello yen debole sui conti e all'ulteriore taglio dei costi strutturali.

Il numero uno del leader mondiale dell'auto, Akio Toyoda, pur visibilmente soddisfatto, ha messo in guardia rispetto all'esito dell'esercizio in corso, visto come un test critico. «Quest'anno sarà decisivo per capire se Toyota può fare rotta verso la crescita sostenibile o se sarà costretta a girare a ritroso», ha detto nell'affollata conferenza stampa, in merito a quanto accaduto nel 2008 quando le ambizioni sui 10 milioni di auto vendute caddero sotto gli effetti dei maxi richiami e della crisi finanziaria seguita al collasso di Lehman Brothers.

La società, che nel frattempo ha superato i 10 milioni di auto vendute e prodotte in un anno, ha annunciato stime positive sull'esercizio 2016, con utili a 2.250 miliardi (+3,5%). L'accelerata del 2014/15 ha generato utili operativi di gruppo record pari a 2.750 miliardi di yen (circa 20 miliardi di euro), in rialzo su base annua per 458,4 miliardi: tra i fattori positivi, 280 miliardi riferibili allo yen debole e altri 280 miliardi al taglio dei costi. I ricavi netti sono stati pari a 27.230 miliardi (+6% annuo), mentre i veicoli venduti si sono fermati a quota 8.971.864, in calo di 144.169 unità.

«Gli utili operativi sono migliorati grazie a fattori come il trend favorevole dei cambi e gli sforzi di riduzione dei costi che hanno più che bilanciato componenti negative tra cui il calo delle vendite e il rialzo degli investimenti per rafforzare la nostra competitività nel futuro», ha aggiunto Toyoda. Le vendite in Giappone si sono attestate a 2.153.694 unità (-211.716), a fronte di un aumento di 61,3 miliardi dell'utile operativo, mentre nel Nord America sono salite a 2.715.173 unità (+185.775).

In Europa hanno mostrato una tenuta nonostante le difficoltà congiunturali (859.038 vetture, con un +15.035) e in Asia una frenata di oltre 100.000 unità, a quota 1.488.922. Le attività in Cina, pur positive, non rendono ancora come quelle dei principali competitor non giapponesi. Sostanziale tenuta, infine, in altri mercati, come America centrale e meridionale, Oceania, Africa e Medio Oriente: 1.755.037 auto (-13.830 unità). Per l'anno fiscale al 31 marzo 2016, le stime sulle vendite sono pari a 8,9 milioni: i ricavi consolidati netti sono visti a 27.500 miliardi, secondo rapporti di cambio ipotizzati a 115 yen sul dollaro e a 125 yen sull'euro.


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Mercoledì 13 Maggio 2015 - Ultimo aggiornamento: 18-05-2015 07:17 | © RIPRODUZIONE RISERVATA