L'Alfa Romeo Giulia, una delle regine del salone tedesco

Francoforte, tutto pronto per il salone
dell'auto: show di efficienza e connettività

di Nicola Desiderio
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​FRANCOFORTE - La Germania dell’automobile celebra se stessa alla 66ma edizione del Salone di Francoforte che alle porte dell’autunno saluta la nuova primavera di un mercato europeo che, dopo aver impiegato più tempo degli altri a riprendersi dopo la grande crisi, appare ora come quello più in salute. E la speranza che le cose proseguiranno per il meglio sta nella cascata di nuovi prodotti, capaci di andare incontro alle normative per le emissioni e i consumi e, contemporaneamente, di garantire la massima sicurezza senza dimenticare l’emozione per i clienti e i guadagni per le case costruttrici.

Per questo nella capitale finanziaria d’Europa la novità più attesa è l’Alfa Romeo Giulia, l’auto con la quale il Biscione sfida la triade di casa (Audi, BMW e Mercedes) a suon di trazione posteriore, tecnologia d’avanguardia e motori progettati da Ferrari, talmente potenti da oscurare nelle prestazioni le dirette concorrenti e riportare il Tricolore sulla vetta della sportività. E questo sarà solo l’inizio di una tempesta perfetta di nuovi modelli in una lotta contro il tempo. Chi non ne ha mai perso invece è l’Audi che sulle rive del fiume Meno presenta la A4 di quinta generazione, 120 kg più leggera e con un’aerodinamica da record (cx di 0,23) per tagliare i consumi del 21% aumentando contemporaneamente spazio interno e sicurezza. Su altezza e leggerezza punta anche la Jaguar che mette in campo la nuova XF dimagrita di 190 kg e l’inedito crossover F-Pace, modelli che danno ulteriore consistenza alla sfida britannica nello scintillante mondo del premium.

Non che le altre dormano. BMW ha le nuove X1 e Serie 7 e la Mini ha la Clubman, la Mercedes la nuova Classe C Coupé che completa la fascia media della Stella, dopo la berlina e la GLC, mettendo subito sul piatto la versione AMG con il V8 4 litri biturbo da 510 cv. E lo stesso fa con la rinnovata Classe A che nella sua versione risciacquata ad Affalterbach fa raggiungere al 2 litri 381 cv, con una potenza specifica che neppure il V8 della Ferrari 488 riesce ad eguagliare. Ma giusto per ricordare che l’Italia non è solo sportività, la 500 rimette il puntino sulla “i” di Fiat, di “piccola” e di “chic” con nuovi gruppi ottici, motori più efficienti e un abitacolo ancora più intrigante, tecnologico e connesso.

Altri animali da città sono la nuova Smart Fortwo Cabriolet e la Hyundai i20 Active che segna l’ingresso tra le rialzate della casa coreana che ha casa proprio a Francoforte. Qui infatti si trova il quartiere generale europeo di Hyundai e anche della cugina Kia che presenta la nuova Sportage e la Optima, la media che, per farsi valere anche in Europa, avrà finalmente anche la versione station wagon senza farsi mancare l’ibrido plug-in.

Ma la vera padrona di casa, tedesca di Germania con natali francofortesi certificati, è la Opel che fa gli onori con la nuova Astra. Più piccola ma più spaziosa, più leggera fino a 200 kg eppure più dotata e tecnologica come nessun’altra, la nuova compatta del Fulmine rilancia la sua sfida alla Golf trovando a occuparle la passerella anche la nuova Renault Mégane. La francese vuole rafforzare il successo di mercato ottenuto dagli altri modelli più recenti di una Régie scatenata a tal punto da presentare contemporaneamente anche la Talisman, ovvero l’erede della Laguna, incaricata di portare la Losanga dove non è mai arrivata anche nel segmento delle medie.

Francese e premium è la DS4 che, così come la DS5, si rinnova nel frontale e nei motori, sdoppiandosi nella DS4 Crossway. Ancora più outsider della transalpina è la Q30, la prima Infiniti europea, non solo per dimensioni e obiettivi, ma anche perché verrà costruita nel Regno Unito sul pianale MFA preso in prestito da Daimler. Giapponese, ma con autentiche aspirazioni “vecchiocontinentali”, è la Suzuki Baleno, una 4 metri campionessa di spazio, leggerezza ed efficienza con un nuovo stile per confrontarsi alla pari con le varie Polo, Clio e 208.

Dal Sol Levante sceglie Francoforte per mostrarsi la prima volta al mondo la Toyota Prius di quarta generazione, giusto in tempo per salutare gli 8 milioni di auto ibride prodotte dalle Tre Ellissi, frutto della rivoluzione che la Prius inaugurò nel 1997 e che anche i recalcitranti tedeschi hanno dovuto fare propria: ovvero l’elettrificazione del motore a scoppio cui dovranno dire grazie se riusciranno a raggiungere i 95 g/km di CO2 entro il 2021 imposto dalla Commissione Europea e i limiti altrettanto severi del Cafe americano.

La nuova farà parlare ancora per il suo stile anticonvenzionale, frutto della ricerca aerodinamica, ma anche della voglia di sottolineare un primato tecnologico che la Prius vuole continuare a simboleggiare, anche e soprattutto nella patria di quella Volkswagen che già alla fine di quest’anno potrebbe togliere a Nagoya lo scettro mondiale delle vendite.

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Domenica 13 Settembre 2015 - Ultimo aggiornamento: 11-02-2016 17:02 | © RIPRODUZIONE RISERVATA