La linea molto dinamica della Renault Clio Sporter che è prodotta in Turchia

Clio Sporter, una piccola in abito lungo:
Renault scopre la station wagon coupé

di Sergio Troise
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GRANADA - Da quando abbiamo scoperto gli MPV, i mini Suv e le piccole monovolume, ci siamo un po’ dimenticati delle station wagon di piccole dimensioni, negli ultimi tempi confinate, in Italia, in una nicchia che occupa appena lo 0,4% del mercato. Qualche costruttore importante, come Fiat, aveva in animo di resuscitare la 500 Giardiniera, indimenticata versione familiare della mitica citycar d’una volta, poi ha preferito puntare sulla 500 L, che offre tanto spazio e tanta capacità di carico, ma non è una station. Altri, invece, hanno deciso di andare avanti sulla vecchia strada, magari inventandosi accorgimenti utili a modernizzare il concetto di “piccola station”, ovvero di citycar familiare del segmento B (dunque attorno ai quattro metri). Una formula che ha tutte le potenzialità per rigenerare la domanda e che può incuriosire anche gli abituali clienti del segmento C.

La proposta più innovativa arriva dalla Francia con Renault, che allarga la gamma della Clio con la versione familiare battezzata Sporter. Un nome imposto dalla filiazione italiana della casa transalpina (in Francia si chiama Clio Estate) per sottolineare che siamo in presenza di una Compact Sport Wagon, ovvero di una piccola familiare sportiva. Un’auto, dunque, concepita per offrire al tempo stesso la capacità di carico di una wagon e la compattezza di una berlina, ma con l’aspetto e le prestazioni di una coupè. Insomma, una sintesi di stile e funzionalità.

Molto curato il lavoro svolto dai designers francesi. A prima vista la Clio Sporter può sembrare addirittura una coupè a due porte, visto che tra i tanti accorgimenti mirati alla sportività ci sono persino le maniglie delle portiere posteriori incassate nei montanti. Le misure in lunghezza sono cresciute fino a 4,27 metri, lavorando essenzialmente sullo sbalzo posteriore, mentre il passo è rimasto invariato. Il tetto spiovente e il lunotto piccolo contribuiscono a rendere il profilo più da sportiva che da station (per la testa dei passeggeri, comunque, nessun problema: ci sono addirittura 15 mm di spazio in più in altezza). Il resto lo fanno il frontale aggressivo, i rigonfiamenti dei parafanghi posteriori, lo spoiler sul tetto, i cerchi in lega diamantati (da 16” o da 17”), la minigonna posteriore con i grandi diffusori integrati, dai quali spuntano due scarichi minacciosi. Yohann Ory, il designer di Renault che ha curato la Sporter (dopo aver vinto un concorso interno all’azienda), ha tenuto a precisare che “l’auto è stata progettata come un modello a sé stante e non come una declinazione della Clio berlina”.

Aiutano a capire che siamo in presenza d’una piccola station le barre sul tetto (in alluminio) e la capacità del bagagliaio. Che è di facile accesso ed è più grande del 50% rispetto a quello della Clio berlina: 443 litri, che possono diventare 528 sfruttando il sottovano asportabile da 85 litri, addirittura 1380 abbattendo gli schienali dei sedili posteriori. In caso di carichi particolarmente lunghi, si può abbattere anche lo schienale del sedile passeggero anteriore e guadagnare una capacità in lunghezza di 2,48 metri.

La Clio Sporter sarà disponibile con motori Energy Tce 90 ed Energy dCi 90, entrambi dotati di Stop&Start per migliorarne l’efficienza. Il propulsore Energy Tce 90, primo 3 cilindri prodotto da Renault, abbina prestazioni elevate a consumi ridotti (4,5 l/10 km, 104 g/km di CO2); ma è l’Energy 1.5 dCi 90 a collocarsi al vertice per la capacità di conciliare le prestazioni con consumi ed emissioni ridottissime: 3,2 litri/100 km con appena 83 g/km di CO2. “Siamo al livello di una motorizzazione ibrida” dicono con orgoglio gli ingegneri Renault. Ciò detto, sono disponibili in gamma anche il piccolo 3 cilindri benzina da 1,2 litri e 75 cv già sperimentato sulla Clio berlina, e il supercollaudato 1.5 diesel da 90 cv. In seguito, inoltre, arriveranno un nuovo motore a benzina più potente (120 cv) e il cambio a doppia frizione Efficient Dual Clutch (per ora ci sono soltanto cambi manuali a 5 marce e un automatico riservato esclusivamente alla versione diesel dCi 90 Energy).

Provata in anteprima su strade e autostrade spagnole nei dintorni di Granada, la Clio Sporter ha rivelato qualità complessive soddisfacenti: la posizione di guida è ottimale, con regolazioni del volante in altezza e profondità; i sedili anteriori assicurano buona tenuta e sufficiente comfort; un po’ sacrificati invece quelli posteriori, dove possono stare discretamente comode due persone, non tre. Buona la visibilità anteriore, leggermente sacrificata quella posteriore, per via del lunotto piccolo e degli schienali del sedile di dietro che occultano una piccola parte della visuale attraverso lo specchio retrovisore. Quanto al comportamento dinamico, la tenuta è buona, il servosterzo ad assistenza variabile elettrica regala risposte pronte e precise; ben tarate le sospensioni, irrigidite del 10% rispetto a quelle della Clio berlina. La motorizzazione diesel assicura notevole fluidità di marcia, quasi del tutto assenti le vibrazioni, buone le risposte in accelerazione e ripresa. Divertente, tra l’altro, la possibilità di scegliere il sound del propulsore tra varie opzioni: c’è persino il ronzio da motore elettrico.

Gadget più o meno utili e funzioni essenziali sono comprese nell’R-Link, la novità multimediale introdotta da Renault sulla Clio Sporter, ma presto destinata ad altri modelli della gamma. Campione di connettività, l’R-Link è un optional da 590 euro che consente, attraverso un tablet integrato con schermo touch-screen da 7 pollici, di gestire il navigatore, le funzioni multimediali, telefono vivavoce, impostazioni del veicolo e, soprattutto, una cinquantina di servizi e applicazioni scaricabili da un apposito catalogo definito dalla Casa francese “di ricchezza senza pari” (e ulteriormente ampliabile): per gli amanti del genere, soprattutto i più giovani, una sorta di luna park multimediale che dà accesso a un mondo tutto da scoprire.

Ma ci sono anche dotazioni di tipo più tradizionale, che avvicinano questa piccola station sportiva ad un’auto di categoria superiore. Tra le tante, la card elettronica per l’accesso senza chiave, l’assistenza per le partenza in salita (hill start system), il cruise control, l’EcoMod, ovvero il sistema che tiene sotto controllo i consumi e le emissioni (attivabile con un pulsante), i sensori di parcheggio con radar e telecamera. Gli interni sono particolarmente curati. Se si escludono certi eccessi come la plancia rivestita interamente in rosso (è una delle personalizazioni possibili) l’allestimento offre un’accoglienza piacevole, soprattutto nelle versioni più ricche.

La Clio Sporter viene prodotta in Turchia, negli stabilimenti Renault di Bursa. Disponibile in Italia dal 23 marzo, ha un listino compreso tra 14.950 e 19.750 euro. Alla base della gamma c’è la Wave, disponibile soltanto con la motorizzazione da 75 cv. La versione intermedia è la Live, mentre al vertice si colloca la Energy, che oltre alle finiture più curate e alla ricchezza di dotazioni ed equipaggiamenti, vanta il sistema EcoMod, chicca tecnologica mirata alla riduzione di consumi ed emissioni.

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Martedì 26 Marzo 2013 - Ultimo aggiornamento: 13-06-2017 18:42 | © RIPRODUZIONE RISERVATA