Una delle fermate spettacolo

Prossima fermata, Siberia: i bus-stop
più bizzarri e originali della Russia

di Antonio Bonanata
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MOSCA - La fermata dell’autobus è uno dei luoghi più anonimi e impersonali di uno spazio urbano, tra quelli che il sociologo Marc Augè inserirebbe nella categoria dei cosiddetti “non-luoghi”. Eppure basta sfogliare il catalogo “Soviet Bus Stop”, del fotografo canadese Christopher Herwig, per vedere a quanta creatività e immaginazione abbiano ricorso i progettisti delle più belle e originali fermate d’autobus dell’ex Unione sovietica.

Dalle coste del Mar Nero alle steppe kazake, sono tanti gli esempi che illustrano “il gusto dell’impero sovietico per il fantastico”, come si legge nella prefazione al libro di Jonathan Meades, che accompagna i 159 scatti. Piramidi, archi, cupole, volte, strutture cilindriche o di altra forma abbelliscono quelle che dovrebbero essere scarne pensiline dove attendere l’autobus. Ma, a sfogliare le foto di Herwig, si ha l’impressione che i progettisti di queste fermate non si siano limitati a concepire soltanto uno spazio pubblico urbano ma abbiano creato delle vere e proprie opere d’arte.

«Alcune sono davvero pazzesche – ha raccontato il fotografo canadese – Sembra che ognuna abbia una sua propria personalità. Ciò mi ha portato a capire, al di là della cortina di ferro e di tutti gli altri cliché con cui siamo cresciuti in Occidente, che c’erano milioni di individui che sognavano ad occhi aperti e spingevano i limiti della loro creatività».

Il progetto di Herwig è cominciato nel 2002, quando il fotografo decide di andare in bici da Londra a Stoccolma insieme alla sua ragazza.

E così, attraversando le ex repubbliche baltiche, la sua attenzione viene catturata da particolarissime fermate di autobus, che incontrava ovunque. L’anno successivo si sposta in Kazakistan, sulle orme di colei che nel frattempo è diventata sua moglie. L’ossessione continua: stabilitosi ad Almaty per tre anni e lavorando a un progetto sulla Via della seta, Herwig continua a cercare altre fermate, scoprendo un ricco filone stilistico, quasi una sorta di variazione regionale.

Azzardarsi a mettere queste fermate in cima a un’ipotetica classifica mondiale dei bus stop più belli potrebbe essere avventato. Meglio attendere che qualche altro fotografo – o, magari, lo stesso Herwig – vada in giro per il mondo a scovare pensiline ancor più bizzarre e originali.

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Mercoledì 2 Settembre 2015 - Ultimo aggiornamento: 06-09-2015 00:59