La quinta generazione di Subaru Outback

Subaru Outback, quinta generazione:
il Suv ha imparato ad evitare gli incidenti

di Giampiero Bottino
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TRIESTE – La quinta generazione dell’Outback segna l’avvio di una fase di profonda trasformazione nelle strategie di Subaru Italia, la filiale alla quale è affidata la distribuzione delle vetture delle Pleiadi anche in Slovenia e Croazia. Il marchio, storicamente indirizzato a un pubblico di appassionati che ne apprezza la personalità tecnica, punta ora anche alla crescita numerica, testimoniata dall’aumento del 10% registrato dalle vendite mondiali cresciute nel 2014 del 10% a 913.000 unità, con la previsione di arrivare a 940.000 nel corso del 2015.


Assorbita la fase del passaggio da società importatrice a filiale diretta e del successivo, e per molti versi più problematico, trasferimento della sede dalla storica location di Ala di Trento a Milano, Subaru Italia si adegua alla strategia disegnata dalla casa madre partendo dalla riorganizzazione e dal rafforzamento della rete di vendita per presidiare in modo più efficace a capillare il territorio, a cominciare dalle zone dove la presenza appare inadeguata come nelle maggiori aree urbane del Centro-Sud, Roma e Napoli su tutte.

Le 62 concessionarie attuali sono destinate ad aumentare di 8-10 unità, numero ritenuto congruo per affrontare le nuove sfide, a cominciare dall’obiettivo immediato annunciato dal direttore vendite Alessandro Marchisio, che punta a un 2015 attestatto tra le 3.000 e le 3.500 consegne, rispetto alle 2.786 (oltre alle 84 che hanno preso la via di Slovenia e Croazia) consuntivate lo scorso anno.

L’arrivo della nuova Outback può essere al tempo stesso il simbolo del cambiamento e un efficace motore per la crescita del marchio. Rispetto al modello di cui prende il posto, il look è a nostro avviso decisamente migliorato: proporzioni più equilibrate, linea più moderna e filante, fontale migliorato grazie al nuovo disegno della calandra e alla sparizione della presa d’aria sul cofano motore, equipaggiamenti ricchi e tecnologici, motori boxer più efficienti e radicalmente rinnovati (è cambiato l’80% dei componenti del 2.5 benzina, il 90% nel caso del 2.0 turbodiesel), trazione integrale resa ancora .

Durante la prova svoltasi a cavallo tra Slovenia e Italia, è stato proprio il turbodiesel a impressionarci più favorevolmente, compensando con la generosa coppia massima di 350 Nm il gap di potenza (150 cv contro 168) nei confronti del benzina aspirato: brillante, pronta ed elastica, la nuova Outback a gasolio ha dimostrato un’eccellente guidabilità sia su asfalto sia sullo sterrato. Non a caso, si tratta del motore destinato a fare la parte del leone nelle vendite in Italia e in buona parte dei mercati europei.

Entrambe le motorizzazioni hanno comunque dimostrato un’ottima intesa con il cambio automatico a variazione continua Lineartronic, fluido e gestibile anche in modalità sequenziale con i paddle al volante, (ma il turbodiesel può essere abbinato anche a un cambio manuale a 6 rapporti) e tutte e due hanno ulteriormente migliorato le performance sui terreni difficile grazie all’integrazione della trazione integrale Symmetrical AWD (altro “marchio di fabbrica” Subaru) con la nuova funzionalità X-Mode che, selezionabile tramite un pulsante sul tunnel centrale, ottimizza la distribuzione della coppia quando si devono affrontare terreni a bassa aderenza.

La principale innovazione portata in dote dalla nuova Outback concerne però la sicurezza attiva e si chiama EyeSight. Si tratta di un sistema affidato a due telecamere a bassa risoluzione (scelta determinata dal fatto che l’alta risoluzione presuppone tempi di elaborazione delle immagini incompatibili con la necessaria rapidità d’intervento) posizionate ai lati del retrovisore interno e in grado di monitorare la strada davanti alla vettura fino a 110 metri di distanza, e grazie all’ampio angolo di visione è in grado di rilevare l’eventuale presenza di pedoni in procinto di attraversare la strada.

Il dispositivo entra in azione quando ci si avvicina troppo al veicolo che precede, di cui l’EyeSight è in grado di leggere le luci di frenata per garantire un rallentamento più graduale. L’intervento, in caso di mancata reazione del guidatore, avviene con due livelli di decelerazione (0,4 e 1 G), il secondo dei quali comporta l’arresto completo della vettura, con la garanzia di evitare l’impatto se la velocità non supera i 50 km all’ora. La funzione di pre-collisione è attiva fino a 200 km orari, mentre fino a 180 orari opera il correlato cruise control adattativo, che mantiene automaticamente la distanza impostata dal veicolo che precede e che, non appena si esce dal suo “cono d’ombra” per sorpassare, agisce sull’acceleratore in modo da rendere più rapida l’operazione.

La nuova Outback prevede gli allestimenti Free, Stykle e Unlimited (l’unico disponibile per la versione a benzina) al posto dei precedenti Comfort, Trend ed Exclusive. Tutte le vetture con cambio Lineatronic prevedono di serie sia l’EyeSight, sia l’X-Mode. La nuova generazione, pur essendo diventata più ricca, più lunga (di 25 mm) e più capiente (il vano bagagli ad apertura elettrica è passato da 490 a 512 litri), ha mantenuto l’identico listino del modello attuale, compreso tra 36.290 e 43.350 euro. L’obiettivo di quest’anno è consegnarne almeno 600 unità.

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Mercoledì 1 Aprile 2015 - Ultimo aggiornamento: 02-04-2015 22:26 | © RIPRODUZIONE RISERVATA