La nuova generazione di Suzuki Vitara

Torna Vitara, ora è un Suv compatto:
Suzuki punta su design e tecnologia

di Giampiero Bottino
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CASCAIS - La Vitara è tornata, vestendo panni completamente diversi da quelli che hanno scandito la vita del cavallo di battaglia di casa Suzuki. Dal punto di vista estetico, infatti, la quarta generazione (secondo il “calendario” italiano, la sesta per quello giapponese che inserisce nel conto anche i restyling) rappresenta un’autentica rivoluzione per un costruttore che ha sempre fatto della sobria concretezza il proprio credo stilistico.


La nuova Vitara esibisce un look moderno, sempre inequivocabilmente Suzuki ma quasi sbarazzino per la vivacità delle livree – anche bicolori – che sembrano lontane anni luce dal voluto “grigiore” delle precedenti generazioni. Il frontale moderno e aggressivo esibisce una chiara personalità pur non nascondendo a nostro avviso qualche citazione, soprattutto nell’andamento orizzontale della griglia a due barre cromate collegata ai gruppi ottici, del benchmark stilistico tra i Suv compatti, la Range Rover Evoque. La tecnologia a Led utilizzata per i proiettori principali, oltre che per la firma luminosa delle luci diurne, conferisce alla vettura uno sguardo penetrante e un volto tecnologico.

Larga quasi 1,8 metri e alta poco più di 1,6, la nuova Vitara vanta proporzioni che le conferiscono una presenza su strada importante, che tende a sottolinearne la migliorata confidenza con l’asfalto in aggiunta all’immancabile disinvoltura off-road, offrendo la sensazione di essere molto più grande dei suoi 4,17 metri di lunghezza. Impressione confermata anche dell’abitacolo, comodo e accogliente per 5 persone, arredato con materiali di adeguata qualità e personalizzabile come mai in passato un modello Suzuki.

L’esempio più evidente è fornito dalla plancia, al cui centro campeggia il display da 7 pollici del nuovo sistema di infotainment e navigazione, che può essere vivacizzata con inserti e finiture in tinta con la carrozzeria, nel caso dei nuovi e brillanti colori Atlantis Turquoise Pearl Metallic (il più vicino ai nostri gusti, non a caso scelto per il lancio da Suzuki Italia) e il meno plausibile (per noi) Horizon Orange Metallic, piuttosto che in bianco e in nero pianoforte. L’orologio analogico centrale è disponibile in tre diverse configurazioni: la più convenzionale Chrono, la Kanji in cui le ore sono rappresentate come ideogrammi, e la Carbon dal look più tecnologico.

Per quanto riguarda la meccanica, la propulsione è affidata a due unità 1.6 da 120 cv, entrambe disponibili con trazione anteriore (una novità per Vitara) o integrale Allgrip, tutte Euro 6 e con Start & Stop di serie. Mentre il turbodiesel Ddis può essere abbinato solo al cambio manuale a 6 marce (ma entro l’anno arriverà anche un doppia frizione), la motorizzazione Vvt a benzina offre l’alternativa tra il meccanico a 5 rapporti e un automatico a 6. La tecnologia motoristica, ben supportata dall’ampio ricorso alle tecniche di costruzione leggera, ha contribuito fare di Vitara il più efficiente tra i Suv compatti, con emissioni di CO2 comprese tra 106 e 131 g/km.

Sulle strade portoghesi il turbodiesel si è rivelato, com’era facilmente prevedibile, più divertente da guidare grazie all’elasticità garantita dai 320 Nm di coppia massima, mentre il benzina ha sfoggiato un esemplare silenziosità, mentre quanto a temperamento ci ha pienamente convinto con la trazione anteriore, rivelandosi un po’ più pigro quando si è dovuto confrontare con il maggior peso della versione a trazione integrale.

La robusta iniezione di tecnologia e comfort non ha intaccato la tradizionale predilezione per i terreni problematici (peraltro solo assaggiata su un troppo breve e addomesticato tracciato off-road) sui quali la nuova Vitara può giocare una carta in più. Nella sua più recente declinazione, infatti, l’esclusivo sistema Allgrip condivide con la S-Cross le quattro modalità di guida Auto, Sport, Snow e Lock riservato ai terreni più infidi, e si è arricchito della sofisticata funzione “Feedforward” che analizza il comportamento dell’auto e i parametri di guida e se valuta il rischio di slittamenti nel prosieguo della guida contrasta in anticipo la possibile perdita di aderenza.

Anche a livello di equipaggiamenti la spartana essenzialità della Vitara è diventata un lontano ricordo. Sicurezza e connettività sono assicurate da dispositivi tecnologici sofisticati, tra i quali spicca il sistema RBS (Radar brake system) che grazie a un radar a onde millimetriche assolve sia alla funzione di frenata automatica alle basse velocità, sia al controllo attivo della velocità di crociera con mantenimento automatico della distanza di sicurezza. La connettività si affida invece al sistema Mirror Link e alla piena integrazione con i più diffusi standard di smartphone, mentre la qualità della vita a bordo beneficia tra l’altro del tetto apribile panoramico composto da due sezioni di cristallo che, con una lunghezza complessiva di un metro e una luce libera – a tetto aperto – di 580 mm trasformano il nuovo Suv Suzuki quasi in una cabrio.

Ormai pronta alla commercializzazione, la nuova Vitara viene proposta in Italia secondo una strategia che non prevede un allestimento base, ma solo due livelli (V-Cool e V-Top) molto ricchi, visto che anche quello inferiore comprende di serie – tra l’altro – il clima automatico monozona, l’avviamento senza chiave, il display da 7 pollici con Mirror Link e compatibilità Bluetooth e la telecamera posteriore, mentre il Radar brake system è offerto su tutta la gamma a eccezione della Vitara 1.6 Vvt 2 ruote motrici V-Cool, il cui listino parte da 19.900 euro per arrivare ai 27.100 della 1.6 Ddis Allgrip V-Top.

Nella fase di lancio, che salvo contrordini dovrebbe durare sino alla fine di aprile, ai clienti verrà però offerta l’opportunità di acquistare il diesel al prezzo dell’analoga versione a benzina. Massimo Nalli, direttore generale di Suzuki Auto Italia, si aspetta molto dalla nuova spina dorsale dell’offerta: 6.000 unità quest’anno, corposo contributo all’obiettivo 2015 di 19.000 consegne contro le 16.000 consuntivate lo scorso anno. Il tutto con un andamento in controtendenza rispetto alla media del segmento di competenza: i modelli Allgrip dovrebbero valera la metà di tutte le vendite, e il diesel – quasi plebiscitario in questa fascia di mercato – dovrebbe attestarsi attorno ai due terzi del totale.

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Sabato 28 Marzo 2015 - Ultimo aggiornamento: 02-04-2015 08:39 | © RIPRODUZIONE RISERVATA