Volkswagen Golf TSI BlueMotion: un'auto ​a benzina che consuma come una diesel

Volkswagen Golf TSI BlueMotion: un'auto
a benzina che consuma come una diesel

di Giampiero Bottino
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AMSTERDAM –Si dice che la vita cominci a 40 anni. Se fosse uno slogan pubblicitario, la Golf potrebbe esserne il testimonial ideale. L’inossidabile regina dell’auto europea, che questo traguardo l’ha tagliato lo scorso anno, continua infatti a manifestare una straordinaria vivacità. L’ultima (per ora) delle sue sette generazioni lo conferma con l’ineguagliata capacità di accettare le sfide tecnologiche e di accompagnare l’evoluzione della domanda.

Per averne la prova, basta un’occhiata al listino Volkswagen: la Golf vi figura direttamente con le declinazioni berlina a 3 e 5 porte, Variant station wagon e Sportsvan Mpv. Per non parlare della stretta parentela con il Maggiolino (berlina e cabrio), la monovolume Touran e il Suv Tiguan. La meccanica copre ogni possibile alternativa: trazione anteriore o integrale 4Motion, cambi manuali e DSG doppia frizione, motori capaci di soddisfare gli amanti dell’ecologia, quelli della sportività anche estrema piuttosto che i cultori dei trend tecnologici più avanzati.

Nel cofano di una Golf trovano posto i turbo a benzina TSI a 3 e 4 cilindri con potenze da 85 a 300 cv, piuttosto che i turbodiesel TDI da 90 a 184 cv. Questa senza dimenticare le propulsioni alternative volte a minimizzare l’impatto ambientale che si concretizzano nella TGI bi-fuel a benzina e metano, nella GTE ibrida plug-in che combina il temperamento sportivo con i vantaggi “ecologici” della doppia alimentazione benzina ed elettrica e addirittura nella E-Golf, l’elettrica pura che garantisce da 130 a 190 km di autonomia in assenza di emissioni.

Di fronte a un simile schieramento, difficile chiedere di più. Eppure la Golf è riuscita a sorprendere ancora una volta. E lo ha fatto con il primo motore a benzina “autorizzato” a fregiarsi del badge BlueMotion riservato ai turbodiesel più efficienti e alla versione a metano. Un’etichetta che – a scanso di equivoci – non va confusa con la BlueMotion Technology che caratterizza l’intera gamma Golf per sottolineare l’adozione di tutte le soluzioni più avanzate(start & stop, recupero energia in frenata, pneumatici a bassa resistenza, affinamento aerodinamico, riduzione degli attriti e così via) per migliorare l’efficienza.

La Golf TSI BlueMotion ha stupito non tanto l’adozione di motore 1.0, taglia insolita per vetture di questa categoria ma perfettamente coerente con la strategia del downsizing. La vera sorpresa è dovute alle sensazioni di guida regalate da un’unità così piccola e sobria, accreditata nel ciclo di prova Ue di 99 g/km di CO2. Brillante ed elastico, il 3 cilindri turbo si è rivelato piacevole e silenzioso, ma anche capace di offrire prestazioni convincenti quando abbiamo calcato un po’ sull’acceleratore, pur con l’attenzione suggerita dall’opportunità di non irritare i poliziotti olandesi tutt’altro che spiritosi, come è stato stato sottolineato nel briefing che ha preceduto la prova

Una vettura non solo sobria, ma anche piacevole da guidare per la capacità di sfruttare al meglio l’eccellenza dinamica della piattaforma modulare trasversale MQB, che tra l’altro ha regalato alla Golf 7 una consistente riduzione di peso – mediamente 100 kg – rispetto alla precedente generazione. I 115 cv non saranno quelli di una supercar, ma i 200 Nm di coppia massima garantiti dal turbo (di cui 175 disponibili già a 1.000 giri) regalano un’elasticità e un piacere di guida paragonabili a quelli di un turbodiesel.

D’altro canto, sono i numeri a parlare di una vettura risparmiosa ma tutt’altro che pigra: la potenza è superiore a quella (110 cv) della Golf GTI prima serie, che viene “stracciata” anche sul piano delle performance pure, visto che la TSI BlueMotion raggiunge i 204 km all’ora rispetto ai 182 della lontana antenata.

L’unica nota stonata in questo quadro ampiamente positivo può sembrare il prezzo, fissato in 24.700 euro, apparentemente poco coerente con un modello d’ingresso, che collocano la new entry a un livello paragonabile alla Golf 1.4 TSI da 150 cv a 3 porte con tecnologia di disattivazione parziale dei cilindri. Il posizionamento è giustificato del fatto che Volkswagen Italia ha scelto per la Golf TSI BlueMotion un’unica configurazione: berlina a 5 porte (all’estero è anche Variant e Sportsvan) con cambio doppia frizione DSG a 7 rapporti nell’allestimento Comfortline.

Un prodotto ricco, quindi, che comprende per esempio tipiche dotazioni Golf come il display touchscreen TFT da 5 pollici, il display multifunzione nel quadro strumenti centrale con la funzione Eco-Tipps che incentra le visualizzazioni sui consumi, l’indicatore di pressione degli pneumatici e il differenziale a bloccaggio elettronico trasversale XDS+, il sistema di ausilio al parcheggio anteriore e posteriore e il riconoscimento della stanchezza del guidatore. Non mancano, ovviamente, le evolute funzioni di connettività comuni al resto della gamma Golf.


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Domenica 16 Agosto 2015 - Ultimo aggiornamento: 19-08-2015 20:59 | © RIPRODUZIONE RISERVATA