Il Circus fa retromarcia: torna il vecchio format per le qualifiche

Il Circus fa retromarcia: torna il vecchio format per le qualifiche

di Claudio Russo
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Eliminato. Non il pilota ma il nuovo format di qualificazioni. Ennesima retromarcia della Formula 1. Si torna al sistema del 2015, sperando che duri almeno sino a fine stagione. Sono stati i team (e soprattutto i piloti) a bocciare l'esclusione progressiva adottata in Australia e nel GP del Bahrain. Non piaceva alla maggioranza dei tifosi e ai drivers. Troppo caotico e forse anche iniquo, aperto alla casualità. Anche se, alla fine è sempre stato il pilota considerato il più veloce del momento, Lewis Hamilton ad aggiudicarsi la pole position. Era la decisione più saggia da prendere senza pericolosi salti nel vuoto.

REVIVAL IN PISTA
Dal Gran Premio della Cina, sabato 16 aprile nel circuito di Shanghai, i giri cronometrati validi per lo schieramento di partenza saranno divisi ancora in 3 sessioni, ma con 7 eliminati al termine della prima, 5 alla conclusione della seconda, mentre all'ultima accederanno in 10 e tutti potranno giocarsi il via in prima posizione sino all'abbassarsi della bandiera a scacchi. Ecclestone e Todt hanno accettato, ma ci vuole ancora la ratifica del Consiglio Mondiale della FIA. Non dovrebbero esserci ulteriori sorprese, perché sarebbe una follia e una farsa inaccettabili.

SCRIPTA MANENT
Dopo un consulto, gli 11 team ieri avevano scritto una lettera alla FOM (Ecclestone) e alla FIA (Todt) per asserire in maniera questa volta molto decisa che non sarebbero stati disposti a continuare con il metodo dell'esclusione di un pilota ogni 90 secondi. Una presa di posizione univoca, con la determinazione di non accettare imposizioni. E una risposta a muso duro anche per Ecclestone, il quale nei giorni scorsi aveva dichiarato che i piloti non hanno il diritto di parlare e quindi di prendere parte diretta alla stesura dei regolamenti. Sono state dunque respinte respinte al mittente le due proposte che erano circolate in queste settimane. Una che avrebbe mantenuto l'eliminazione a scalare dei piloti nelle prime due sessioni per riprendere il vecchio format nella terza. L'altra cervellotica, difficile da assimilare e da capire, troppo macchinosa, di giocare le qualificazioni con una somma dei due migliori giri di ogni concorrente. Le squadre si sono dette disponibili a discutere eventualmente ogni tipo di idea, purché abbia una logica. E anche a sperimentarla qualora venisse presa in considerazione. Ma, eventuali prove dovrebbero essere fatte dopo la conclusione del campionato mondiale in novembre. Anche la Pirelli, che fra l'altro dovrebbe concludere a giorni un contratto con la Federazione per prolungare la sua fornitura delle gomme alla F1, potrebbe essere d'accordo per preparare gli pneumatici adatti e forse a suggerire a sua volta qualche sistema spettacolare e incerto per dare maggiore interesse alle qualificazioni.

ALFA DI RITORNO
Intanto, nel circus dei motori, circola una voce clamorosa, tutta da verificare, secondo la quale l'idea di Sergio Marchionne di far tornare l'Alfa Romeo in F1 potrebbe avere uno sbocco. La Sauber che monta i motori Ferrari è in difficoltà sul piano economico e potrebbe anche chiudere i battenti. Si tratta di un team solido con tecnici validi e una factory molto attrezzata con una propria galleria del vento. Perché, si dice, non provare a farla correre con il prestigioso nome della marca italiana? Certo, per ora si tratta di un'ipotesi, ma è affascinante.

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Venerdì 8 Aprile 2016 - Ultimo aggiornamento: 11-04-2016 07:47
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