La Porsche 919 Hybrid che ha ottenuto la pole alla 24 Ore di Le Mans

Porsche, è pole da record sul circuito
de La Sarthe: prova di forza per le 919

di Nicola Desiderio
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LE MANS - La casa della Zuffenhausen si prende tutti e tre i primi posti della griglia frantumando con due vetture il record della pista, ma poteva fare ancora meglio se la sessione finale non fosse stata interrotta dall’incidente di Magnussen su Corvette. Le motorizzate Nissan nella LMP2 occupano i primi 6 posti e nella GT è grande lotta tra Aston Martin e Ferrari

Le tre Porsche 919 Hybrid partiranno dai primi tre posti della griglia dell’83ma edizione della 24 Ore di Le Mans e al palo ci sarà la n° 18 di Dumas-Jani-Lieb che ha fermato il cronometro a 3’16”997, seguita dalla n° 17 di Webber-Bernhard-Hartley (3’17”767) e dalla n° 19 di Tandy-Hulkenberg-Bamber (3’18”862), l’unica ad aver migliorato il tempo della prima sessione prima che la direzione di gara dichiarasse chiuse le prove di qualificazioni in anticipo con la bandiera rossa, a causa di un brutto incidente occorso a Jan Magnussen mentre era alla guida della sua Chevrolet Corvette C7R n° 63 e stava percorrendo le curve Porsche che l’anno scorso erano costate la partecipazione al francese Loic Duvall dopo un’uscita a oltre 270 km/h con la sua Audi. Anche stavolta la botta è stata forte, ma il pilota danese, dopo le visite di routine, è stato rimandato al suo box, mentre per la sua vettura non c'è stato nullad a fare, e non prenderà il via della gara.

Audi e Toyota a ruota, Nissan distanziata. Dietro le tre battistrada di Weissach ci sono le Audi R18 e-tron quattro e tra queste solo la n° 7 di Fässler-Lotterer-Treluyer è riuscita a migliorarsi conquistando il quinto posto a spese della n° 9 di Albuquerque-Bonanomi-Rast. Non sono riuscite a fare meglio neppure le due Toyota TS040 Hybryd che hanno girato a quasi 7 secondi dalla migliore delle Porsche e 2 secondi mezzo dalla peggiore delle Audi, dunque non appaiono i missili che lo scorso anno imposero la loro legge sia in prova sia in gara – salvo poi non vincerla – così come nel resto del campionato WEC 2014 che hanno dominato conquistando sia il titolo marche sia quello piloti.

Ancora più distanti le Nissan GT-R LM Nismo a motore e trazione anteriore: i prototipi giapponesi si sono fatti sopravanzare anche dalle Rebellion e dalla CLM P1/01 – entrambe motorizzate dal V6 britannico AER – e la migliore è la n° 22 di Tincknell-Krumm-Buncombe (3’36”995) mentre la terza è preceduta persino dalla prima della LMP2: la Oreca 05 del tram KCMG guidata da Howson-Bradley-Lapierre e motorizzata per ironia della sorte proprio da un V8 Nissan che è comunque il motore più utilizzato a Le Mans e che spinge le prime 6 vetture della categoria, 8 tra le prime 10.

Lotta serrata tra le GT. Nella GT è l’Aston Martin Vantage V8 n° 99 di Rees-Macdowall-Stanaway ad aver segnato il tempo migliore con 3’54”928 seguita dalla Ferrari 458 Italia n° 51 della AF Corse di Bruni-Vilander-Fisichella che vuole conquistare la sua terza Le Mans di classe e la seconda consecutiva oltre che mettere insieme punti preziosi per il WEC dove sono campioni in carica.

La prima delle GT con equipaggio amatoriale è ancora un’Aston Martin ed è addirittura al terzo posto: è quella guidata da Dalla Lana-Lamy-Lauda, che di nome fa Mathias ed è figlio di Niki, tre volte campione mondiale di F1, due con la Ferrari (1975 e 1977) e una con la McLaren (1984). All’8° la più veloce delle Porsche 911 RSR, la n° 91 del team Mathey guidata da Lietz-Christensen-Bergmeister, ma i distacchi sono minimi: i 2 secondi ci sono una dozzina di vetture, dunque si annuncia grande battaglia in gara.

Il ritorno di Ford alla linea di partenza. La partenza è prevista alle ore 15. Ad abbassare la bandiera verde sarà Bill Ford Jr., Exective Chairman di Ford Motor Company che proprio oggi ha annunciato il suo ritorno alla 24 Ore di Le Mans per il 2016 nella categoria GT, esattamente 50 anni dopo la prima delle quattro vittorie consecutive messe a segno dal 1966 – quando a dare la partenza fu Henry Ford II – al 1969 mettendo fine allo strapotere Ferrari prima che si aprisse nel 1970 l’era del dominio Porsche che detiene ancora il record di vittorie di marca alla corsa francese e domenica punta a mettere il 17° sigillo.

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Venerdì 12 Giugno 2015 - Ultimo aggiornamento: 15-02-2016 17:17