L'ingresso della Clinica Mobile

MotoGP, Clinica Mobile sempre più all'avanguardia: introdotte nuove tecnologie Carestream

di Mattia Eccheli
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PARMA - Ancora più sicurezza per i piloti del MotoGP a partire dalla prova italiana del Mugello, disputata il fine settimana scorso. La Clinica Mobile di Michele Zasa, che ha debuttato in Austria il primo maggio del 1977 salvando la vita a Franco Uncini, dispone di un'ulteriore apparecchiatura di Carestream, un fornitore globale di sistemi e soluzioni IT di imaging diagnostico ed a raggi X.

A partire dalla gara del Mugello sul camion Renault appositamente modificato, il personale sanitario ha potuto contare su un altro sistema Carestream DRX-1 per l’acquisizione diretta di immagini radiografiche. Il centro medico itinerante del Motomondiale e del campionato di Superbike diventa così ancora più tecnologico. Con questa fornitura la collaborazione tra la Clinica Mobile e Carestream (dal 2007 controllata dalla Holding canadese Onex) viene rafforzata. L'obiettivo è quello di “migliorare l’assistenza ai piloti fornendo le migliori tecnologie disponibili ad oggi nel mondo radiografico”.

I sanitari della Clinica Mobile hanno effettuato migliaia di “soccorsi”: nel solo 2015 e nella sola Moto GP sono stati contabilizzati 2.966 interventi medici, di cui 1.245 sui piloti e 1.721 sul personale del paddock. Nel 2002 è stata inaugurata la quinta clinica mobile, a conferma del crescente interesse e della aumentata importanza e funzionalità dell'ospedale semovente. La struttura medico-fisioterapica conta su 50 addetti: Zasa è il coordinatore dell'unità per la MotoGP e Massimo Corbascio di quella per la Superbike

Lo scorso anno nei 65 metri quadrati della Clinica Mobile sono state eseguite centinaia di radiografie, necessarie per capire le conseguenze di 359 “casi”. Nel camion attrezzato possono venire trattati fino a 8 pazienti simultaneamente. La distribuzione degli spazi è fondamentale e le tecnologie Carestraem consentono, ad esempio, di passare al mondo digitale e alla sua qualità senza la necessità di sostituire l'apparecchiatura radiografica. I DRX-1 sono stati introdotti nel 2009, costituiscono la prima tecnologia digitale wireless nel mondo radiologico con formato standard 35x43 e permettono i ridurre i tempi di esecuzione fino al 43%. Inoltre, grazie al cosiddetto “detettore digitale” l'esposizione ai raggi x è ridotta rispetto ai sistemi tradizionali.
 

 

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Mercoledì 25 Maggio 2016 - Ultimo aggiornamento: 14:30 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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