Alberto Galassi, ad di Ferretti Group

Galassi: «In crescita ordini e fatturato per Ferretti Group». Nel 2019 il Riva 50m, il più grande di sempre

di Sergio Troise
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MONTECARLO - Lo Yacht Show di Montecarlo ha visto in primo piano il made in Italy della grande nautica. E non poteva essere diversamente, vista la presenza tra i tanti big del settore di un gruppo di fama internazionale come Ferretti Group, che rappresenta marchi di grande prestigio come Riva, Pershing, Itama, Mochi, CRN, Custom Line, e nel principesco salone monegasco ha presentato tre imbarcazioni come il maestoso “Cloud 9”, mega yacht di 74 metri con marchio CRN, la straordinaria Navetta 33 Custom Line e il superbo Pershing 108: una flotta di lusso e hi-tech che ha offerto l’occasione all’amministratore delegato Alberto Galassi di fare il punto, all’interno della sala Aquarama dello Yacht Club Montecarlo, sulla produzione, sul mercato e sui progetti della holding del mare controllata per l’86,8% dal colosso cinese Weichai e per il 13,2% dalla F.Investment di Piero Ferrari.

Investimenti cospicui. Assieme a Stefano de Vivo, direttore commerciale del Gruppo, Galassi ha illustrato dunque gli sviluppi del programma triennale di investimenti nel settore dei super e mega yacht, con un’attenzione particolare alle ultime novità relative allo stabilimento produttivo di Ancona, dove sono stati investiti 25 milioni di euro destinati fino al 2019 al totale rinnovamento del cantiere. Di questi, 8 milioni sono già stati investiti dallo scorso anno per l’ammodernamento degli impianti, per la creazione di nuove infrastrutture a terra e a mare destinate alla costruzione di nuovi modelli e per lo sviluppo dell’attività di business dedicata al refit.

Crescita costante. “I risultati si vedono – ha detto Galassi -. Nel segmento dei grandi yacht con i marchi Riva, Pershing, Custom Line e CRN stiamo ottenendo immense soddisfazioni. E ancora maggiori sono le prospettive future. Grazie agli investimenti già stanziati, a quelli in programma nei prossimi anni e a un’offerta di prodotti sempre più ampia e variegata, la nostra crescita è costante, superiore a quella complessiva del mercato”. Un mercato – vale la pena ricordarlo – che per Ferretti vede l’area EMEA (Europa, Africa e medio Oriente) in testa con una quota del 53%, seguita dalle Americhe (Usa, Brasile, Messico) con il 28%, e dall’Asia-Pacifico con il 18%.

Ordini e fatturato. Il portafoglio ordini consolidato di Ferretti Group è pari a 522 milioni di euro, dei quali 276 milioni generati dal segmento dei grandi yacht sopra i 30 metri. Questo segmento è cresciuto progressivamente nel corso degli ultimi tre anni: dai 113 milioni di euro del 2015 si è passati a una raccolta ordini consolidata pari a 181 milioni di euro nel 2016, in crescita di ben il 60%. Il Gruppo prevede di chiudere l’anno in corso in crescita di oltre il 50%, raggiungendo un valore intorno ai 276 milioni di euro sui 522 totali del Gruppo.

Segnali di ripresa in Italia. Inutile dire che il mercato italiano rappresenta una quota minima delle vendite. “Siamo attestati attorno al 6% - ha dichiarato il responsabile delle vendite De Vivo – ma va ricordato che nel pieno della lunga crisi post 2007 eravamo scesi allo 0,5%”. Alla domanda se s’intravvedano miglioramenti per il futuro, ha risposto l’avvocato Galassi, descrivendo uno scenario in chiaroscuro. “Dopo i guasti provocati da Monti, che penalizzò il settore del lusso e in particolare della nautica senza trarre alcun giovamento per il Paese, contiamo di riportare l’Italia a una quota del 10% delle nostre vendite. Ma – aggiunge – è necessario che il Paese si riprenda definitivamente. Al momento la ripresa va a due velocità, con il Nord ancora favorito sul Sud. E non va bene. Speriamo in un governo che dia la giusta priorità a provvedimenti su occupazione, sicurezza, immigrazione, infrastrutture, e poi si dedichi anche a un settore come il nostro, che non dev’essere guardato con diffidenza, perché l’industria nautica dà lavoro a migliaia di famiglie (circa 1400 i dipendenti di Ferretti Group, ndr), con un indotto di proporzioni enormi, che coinvolge studi di design e progettazione, equipaggi, motoristi, accessoristi, artigiani, fornitori di carburante, di servizi, i porti turistici, la ristorazione… contribuendo seriamente al Pil e rappresentando il miglior made in Italy nel mondo”.

Programmi futuri. Nel corso degli ultimi 12 mesi l’intera flotta Navetta Custom Line di Ferretti Group è stata trasferita ad Ancona, con sei postazioni dedicate, in una delle quali è attualmente in costruzione l’ammiraglia Navetta 42. Altre cinque nuove postazioni in fase finale di approntamento saranno destinate alla produzione e refitting dei super e mega yacht per i marchi Pershing, Riva e CRN. Il nuovo travel lift di 3,500 tonnellate sostituirà lo scalo di varo oggi in uso e offrirà una soluzione high-end per l’allestimento dei mega yacht CRN. Nei rispettivi stabilimenti dedicati sono poi in costruzione le nuove ammiraglie Pershing e Riva, rispettivamente Pershing 140 e Riva 50 metri. Quest’ultimo sarà il Riva più grande di sempre e verrà consegnato all’armatore che lo ha già ordinato “al buio” entro la primavera del 2019, mentre la futura ammiraglia Custom Line, Navetta 42, debutterà nella primavera 2018. Complessivamente, presso la “Super Yacht Yard” sono in costruzione 8 unità in vetroresina a marchio Custom Line e 5 navi in acciaio e alluminio, per i marchi Pershing, CRN e Riva.

Itama e Mochi Craft. Nella costellazione di Ferretti Group ci sono due stelle, Itama e Mochi, che però non brillano come le altre. “Ma non le trascuriamo” assicura Galassi. E aggiunge: “Ogni cosa a suo tempo. Abbiamo progetti interessanti anche per loro, solo che negli ultimi tre anni e mezzo abbiamo presentato 32 modelli nuovi, un lavoro enorme, impressionante. Tempo un paio d’anni e ci saranno novità interessanti anche per Itama e Mochi. E sarà sempre il meglio possibile, anche perché in questo campo siamo al top nel mondo, mentre non ci cimentiamo in cose che non sappiamo fare, come i giga yacht di oltre 100 metri. Non li faremo perché non ne abbiamo le competenze. Ci sentiamo invece al sicuro su misure fino a 90 metri, e ovviamente anche sulle dimensioni inferiori, tra loro accomunate dalla ricerca della perfezione in materia di design, qualità navali, eleganza, attenzione estrema ai dettagli e alle finiture. Un modo di operare che vale anche per Mochi e per gli open sportivi di Itama, brand che porto nel cuore, così come Riva”.

L’assenza a Genova. A proposito di Riva: il Salone di Genova è stato dedicato quest’anno dagli organizzatori di Ucina a Carlo Riva, eppure i titolari dello storico marchio della Dolce Vita, ovvero Ferretti Group, hanno disertato il salone di casa. La cosa ha stupito non poco, e molti l’hanno interpretata come l’ennesimo capitolo della polemica tra Ucina (da cui Ferretti Group è uscito) e Nautica Italiana (l’associazione alternativa di cui Ferretti è parte attiva). “Ma le cose non stanno così – ha spiegato l’avvocato Galassi -. Io non ho niente contro l’Ucina e la sua presidente Carla Demaria, donna manager di cui ho grande rispetto e che stimo; in realtà noi avremmo voluto esserci, a Genova, ma non ce l’abbiamo fatta: tre saloni uno dopo l’altro, a Cannes, Genova e Montecarlo, rappresentano un impegno insostenibile per la nostra struttura, e dunque abbiamo dovuto fare una scelta, tenendo anche conto della nostra clientela, che sicuramente preferisce venire a trovarci a Cannes e Monaco piuttosto che a Genova. A Cannes abbiamo venduto più di quanto si possa immaginare e se avessimo mandato il nostro personale a Genova non avremmo potuto definire le trattative aperte in Costa Azzurra. Se si troverà un accordo sulle date, in futuro non è escluso che Ferretti torni a Genova” ha concluso Galassi, aggiungendo tuttavia una annotazione sorprendente.

Napoli e Capri nel cuore. “Se è vero che Genova rappresenta la tradizione e può tranquillamente continuare ad organizzare il suo salone, è anche vero che in Italia ci sono altri luoghi straordinari che potrebbero ospitare una manifestazione come lo Yacht Show di Monaco, aprendosi meglio ad un pubblico internazionale che non vuol venire in Italia soltanto per vedere una barca, ma si aspetta qualcosa di più. Uno di questi è il golfo di Napoli, che può vantare dintorni meravigliosi come l’isola di Capri e la Costiera Amalfitana, e potrebbe ospitare eventi di grande prestigio, dedicati a super yacht e mega yacht, sfruttando non solo l’incomparabile bellezza dei luoghi, ma anche le straordinarie opportunità offerte dal suo centro storico (patrimonio dell’Unesco, ndr), dai beni artistici, monumentali, museali della città e dei suoi dintorni. La festa organizzata nel 2016 da Dolce e Gabbana è la prova che a Napoli si può fare di tutto e di più. E a chi obietta con la solita storia della mancanza di sicurezza – sbotta Galassi – sapete che cosa dico? Che la mia Ferrari me l’hanno rubata a Modena, sotto casa, e non a Napoli”.
 

 

 

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Mercoledì 11 Ottobre 2017 - Ultimo aggiornamento: 15:42 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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