La Leaf si ricarica a "2 Km di Futuro"

Ad Ancona prove della città del futuro
Leaf unisce le eccellenze Nissan e Loccioni

di Roberto Argenti
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ANCONA - Leaf. Una piccola parola fortemente simbolica, quasi magica, che però racchiude al suo interno una tale quantità di significati e…. di futuro, che sembra quasi impossibile che sia vero: da un lato un progetto di enorme, diremmo immenso respiro quello che la Loccioni Group, impresa marchigiana che progetta e realizza (ma la definizione è riduttiva) sistemi di misurazione e controllo di altissima precisione per grandi aziende sotto il segno di Leaf, parola magica che in inglese vuol dire foglia, quindi ambiente, ma anche “Life Energy And Future - community”; dall’altro è il nome della vettura della Nissan, l’auto totalmente elettrica più venduta nel mondo con oltre 120.000 unità sino ad oggi, che utilizza la “foglia” come acronimo di Leading, Environmentally-friendly, Affordable, Family car.


Loccioni. Un’impresa, nata e fortemente radicata nel territorio della regione Marche (per la precisione si trova ad Angeli di Rosora, vicino a Jesi), che ha creato un grande progetto sotto lo slogan “2 Km di Futuro”: un’eccellenza assoluta per l’Italia, che dà lavoro a 360 persone, più altre 150 circa nell’indotto e fattura oltre 60 milioni di euro. Per il Loccioni Group non si può parlare di un’attività immediatamente classificabile, in quanto per attività principale - come recita il loro sito - “integra idee, persone e tecnologie nello sviluppo di sistemi automatici di misura e controllo”, producendo sistemi chiavi in mano per il collaudo e il controllo qualità a servizio delle aziende, processi produttivi e anche edifici; e poi ogni giorno inventa nuovi settori dove intervenire e “produrre lavoro” e, come dice il fondatore Enrico Loccioni, “seminare bellezza”; e tutto si svolge con un’attenzione quasi maniacale all’ambiente, alle risorse, alla valorizzazione del territorio che non viene affatto ferito dalla presenza degli edifici dell’azienda, ma anzi ne beneficia: la “Leaf Community” di Loccioni condivide il progetto con il paesaggio circostante, dal quale trae energie per vivere e che viene ricambiato in pratica con l’ “adozione” di 2 km. di territorio, curato e amato, lungo le rive del piccolo fiume Esino, per disegnare il futuro.

2 km. di futuro. Il progetto nacque nel 2008 impostato come un laboratorio aperto per la sostenibilità, la già citata Leaf Community, che oggi si sta evolvendo e sviluppando con l’apporto di Enel, Nissan, Samsung SDi e Veneto Banca ed il patrocinio dei Ministeri dello Sviluppo Economico e dell’Ambiente, della Banca Mondiale, di UN Habitat, della Regione Marche, di Kyoto Club e di Legambiente: in soli sei anno questo progetto è diventato un punto di riferimento internazionale e, soprattutto, ha un’autonomia energetica del 55% oltre ad essere totalmente inserito nel territorio, generando valore e ricchezza da un lato, ma anche valore ed opportunità, difendendo l’ambiente naturale e le persone che in esso ci vivono. Fra le varie iniziative spicca la “Micro-grid”: l’installazione di sistemi di accumulo e lo sviluppo di sistemi di gestione dei flussi energetici, elettrici e termici lungo i 2 km. del fiume, ne fanno un progetto di micro-grid realmente funzionante.

Le origini. Loccioni fondò la sua azienda giovanissimo quando non aveva ancora vent’anni e subito si fece strada nel mondo dell’impiantistica elettrica industriale, sempre con l’occhio molto attento a cercare i migliori clienti e i migliori collaboratori: queste caratteristiche hanno sempre contraddistinto la sua impresa, vincitrice fra l’altro di numerosi premi di qualità che si accompagnano alle tante onorificenze, oltre ad una laurea honoris causa, assegnate allo stesso Loccioni. In pochi anni l’azienda ha sviluppato grandi competenze nelle tecnologie per l’automazione dei processi produttivi, che le hanno permesso di sviluppare una rete di conoscenze di altissimo livello nel campo della misura per il collaudo e controllo qualità. Negli anni ’90 la Loccioni si trasforma da impresa artigianale ad impresa “della conoscenza”, con gli operai specializzati che vengono integrati da diplomati e da laureati, soprattutto giovani che con la loro energia costituiscono il motore sul quale ruota tutto il progetto di crescita dell’impresa, sviluppatasi negli ultimi anni anche nei settori dell’humancare, per la salute, la nutrizione e il benessere e nello sviluppo di edifici con autosufficienza energetica.

Nissan. Un quadro del genere, che tende a migliorare la vita delle persone attraverso soluzioni innovative e rispettose della natura è il terreno ideale per un abbinamento con la Leaf della Nissan, l’auto totalmente elettrica più venduta nel mondo: non solo nel nome Leaf, quindi, ma anche nella felice condivisione del progetto. La Leaf è anche stata la prima vettura elettrica 100% ad aggiudicarsi il titolo di Auto dell’Anno al suo esordio nel 2011 e, tranne la propulsione, offre assolutamente le stesse caratteristiche di utilizzo (ottime prestazioni, 5 posti a bordo con ampio bagaglio, tecnologie di sicurezza) delle vetture con motore termico; ma ad emissioni zero e con un’autonomia di 199 km. Ora la Leaf è stata affiancata dal veicolo commerciale e-NV200, che adotta la stessa tecnologia e che viene offerto nelle versioni Van, Combi ed Evalia per soddisfare le più ampie esigenze del piccolo trasporto, offrendo una portata di carico addirittura superiore a quella del suo omologo modello ad alimentazione diesel.

Progetto. La Loccioni e la Nissan hanno dato vita quindi alla partnership “Leaf2leaf”, per supportare con azioni concrete i temi della sostenibilità. Lo ha ribadito anche Bruno Mattucci, amministratore Delegato di Nissan Italia: “Mi auguro che la Smart grid di Loccioni “2 km. di futuro” sia di esempio e di stimolo per la nascita di tanti nuovi progetti del genere, capaci di ridare ottimismo sul futuro dei rapporti fra uomo e natura. Il rispetto dell’ambiente non preclude il progresso e i veicoli elettrici sapranno continuare a regalarci l’emozione della guida e tutte le funzionalità alle quali siamo abituati, oltre ad alcune esclusive, quali il controllo in remoto della climatizzazione e altre forme di interattività attraverso gli smartphone. La nostra Leaf e la nuova gamma e-NV200 offrono già le risposte in tal senso sia in termini di vettura per la famiglia che di veicoli destinati al lavoro”.

Dall’auto alla casa. Ma non basta: infatti la Nissan sta sviluppando anche il dispositivo “Leaf to home”, esposto per la prima volta in Italia, il circuito di alimentazione con cui l’auto può distribuire energia alla casa e contribuire a stabilizzare i carichi di rete. Infatti l’energia accumulata dall’auto elettrica può essere ceduta all’abitazione nei momenti di picco energetico quando la corrente ha un costo più alto, o anche durante un black-out; poi l’auto potrà essere ricaricata dalla rete domestica durante la notte. Un esperimento è stato realizzato anche in Giappone, con la cessione di energia elettrica ad un’azienda: sei Nissan Leaf cedono energia all’azienda nelle ore in cui l’elettricità costa di più e dopo si ricaricano quando il costo è minore, per essere pronte a fine giornata lavorativa ad essere utilizzate normalmente: ….come automobili!

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Domenica 15 Febbraio 2015 - Ultimo aggiornamento: 18-02-2015 06:48 | © RIPRODUZIONE RISERVATA