Il Bridgestone Drive Guard è adatto per tutte le automobili dotati di sistema di controllo della pressione (obbligatorio da novembre 2014), ha i fianchi rinforzati che gli consentono di viaggiare per 80 km a 80 km/h anche a pressione zero, inoltre è cla

Bridgestone DriveGuard, la sicurezza di un runflat accessibile per tutti

di Nicola Desiderio
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APRILIA - Non chiamatelo runflat, ma sappiate che fa le stesse cose e anche di più. Si chiama Bridgestone DriveGuard e ha il vantaggio di poter essere acquistato presso il vostro gommista e montato su qualsiasi tipo di cerchio: basta che la vostra vettura abbia il TMPS (Tire Pressure Monitoring System) ovvero il controllo della pressione, obbligatorio per tutte le auto commercializzate in Europa dal novembre 2014.
 


Le statistiche dicono che il 27% degli interventi di soccorso stradale riguardano gli pneumatici, il 74% degli automobilisti è seccato quando fora e il 72% delle donne addirittura non lo cambia contro il 32% degli uomini. Il bello è che, sempre secondo le statistiche, ogni automobilista si trova a gestire 6 forature nel corso della propria vita che si verificano per il 23% delle volte in ore notturne, e per oltre la metà dei casi in situazioni disagevoli. E visto che sempre più vetture non hanno né ruota né ruotino di scorsa, 1/3 non sa usare correttamente il mobility kit e questa carenza preoccupa oltre il 50% dei guidatori.

Sembra quasi come un runflat. Il DriveGuard si rivolge proprio a chi vuole il massimo della sicurezza e del comfort, desiderava magari montare pneumatici runflat, non erano disponibili, ma vuole la massima tranquillità in ogni condizione e stagione. Il DriveGuard infatti, proprio come il runflat vero e proprio, ha fianchi rinforzati così che lo pneumatico, in caso di perdita di pressione anche completa, permette il perfetto controllo del mezzo, non fuoriesce al cerchio e può percorrere ancora 80 km alla velocità massima di 80 km/h risparmiando soste in situazioni di oggettivo pericolo come le ore notturne, i mesi invernali e le strade con traffico intenso. La struttura del DriveGuard è leggermente diversa dal runflat (monotela invece di bitela) mentre il fianco, che è la parte più stressata in caso di foratura, è percorso dal cosiddetto Cooling Fin, una lamellatura radiale che raffredda lo pneumatico fornendo ulteriori garanzie di sicurezza alla tenuta strutturale della copertura.

Un nuotatore provetto, anche invernale. Un’altra caratteristica saliente è che tutte le 19 misure nelle quali il DriveGuard è disponibile ha la lettera A sull’etichetta per quanto riguarda la trazione sul bagnato, dunque offre sempre e comunque le migliori garanzie anche quando occorre frenare sul bagnato, sacrificando sull’altare della sicurezza un po’ di scorrevolezza – e dunque i consumi – grandezza per la quale è classificato E o C. Il Drive Guard è disponibile in 21 misure, da 185/65 R15 a 245/40 R18 con indici di carico da 88 a 101 e codici di velocità da V a Y. C’è anche in versione invernale, con battistrada ripreso dal Blizzak LM001 e disponibile in 11 misure, in questo caso il codice che riguarda la trazione sul bagnato è B. Qui si va dal 185/65 R15 fino al 225/45 R17 e nel 2017 ci sarà anche il 225/40 R18, gli indici di carico arrivano a 101 e il codice massimo di velocità è V.

Un chiodo fisso: comfort e sicurezza. Abbiamo provato il DriveGuard presso il centro European Proving Ground che Bridgestone ha ad Aprilia, in provincia di Latina, qualche chilometro a Sud del Centro Tecnico che Bridgestone ha a Castel Romano. È qui che il DriveGuard è nato ed è qui che ne abbiamo saggiato le caratteristiche. Tanto per cominciare, i tecnici hanno letteralmente piantato un chiodo sul fianco di uno pneumatico DriveGuard con il quale abbiamo potuto percorrere alcuni km su strade aperte ritrovando le stesse sensazioni di sicurezza che si ritrovano sui runflat. All’arrivo ce lo hanno smontato e abbiamo potuto osservare dell’interno la tenuta della carcassa, priva di qualsiasi plissettatura o altro segno di stanchezza. Ci hanno anche mostrato una DriveGuard che ha percorso 400 km e, se non lo avessimo saputo, anche il gommista più scrupoloso, osservandolo avrebbe detto che sarebbe potuto rimanere al suo posto nel cerchio.

Sul bagnato è il massimo dell’affidabilità. Abbiamo inoltre potuto provare il comfort del DriveGuard su un percorso ricavato all’interno della pista di Aprilia: effettivamente la capacità di assorbimento alle sconnessioni, tradizionale tallone di Achille dei runflat, è praticamente identica a quella di uno pneumatico normale. Altra prova alla quale abbiamo sottoposto il Drive Guard è la tenuta sul bagnato. È forse questa la situazione nella quale il nuovo pneumatico della Bridgestone ci ha sorpreso di più, sia per l’aderenza, sia per la progressività delle reazioni, non solo su fondo bagnato, ma anche nei passaggi con quello asciutto, aspetto fondamentale quando si guida su fondi poco drenanti. Il Drive Guard ha inoltre un’altra interessante caratteristica: avvisa quando è sgonfio con una rumorosità ciclica caratteristica, nel caso non vi siate accorti dell’accensione della spia del TPMS senza per questo compromettere in alcun modo la sua silenziosità in condizioni normali. Il costo? 15-20% in più rispetto allo pneumatico tradizionale equivalente.

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Lunedì 30 Maggio 2016 - Ultimo aggiornamento: 21:28 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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