Stirling Mossa al museo Maserati

Maserati, uno show lungo cento anni:
in mostra il top del lusso e della sportività

di Sergio Troise
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MODENA - Cento anni, una grande storia e un grande futuro da raccontare. E’ il privilegio di Maserati, uno de marchi più prestigiosi del Made in Italy, che dopo un secolo avventuroso, trascorso tra le glorie di trionfi mondiali e terribili crisi, può festeggiare oggi il suo secolo di vita regalandosi una magnifica mostra (A Century of Pure Luxury Sports Car) allestita fino a gennaio 2015 nella avveniristica struttura del Museo Enzo Ferrari di Modena, a pochi metri di distanza dalla sede storica di Viale Ciro Menotti.


Momento magico. In occasione dell’inaugurazione, Harald Wester, il manager tedesco che guida il momento magico della centenaria azienda modenese, ha sottolineato che “a fine giugno le vendite dei primi sei mesi dell’anno eguaglieranno il totale del 2013” (per Maserati fu un anno record, con 15.400 immatricolazioni). E ha confermato che “nel 2015 si crescerà ancora” e che “l’arrivo di nuovi modelli darà una ulteriore spinta”. Per la cronaca, gli obiettivi fissati a suo tempo da Marchionne indicano quota 50mila entro il 2015, mentre l’arrivo del Suv Levante, tra la fine del 2015 e l’inizio del 2016, e poi della Alfieri, dovrebbe proiettare le immatricolazioni a quota 75mila entro il 2018.

Tra passato e futuro. Un traguardo impensabile nel 1998, quando la Maserati era una azienda al tracollo (impianti fermi, erbacce e cani randagi a popolare i viali interni) e venne affidata alla Ferrari. Che la rigenerò ripartendo da zero. Lo ha ricordato Montezemolo, sottolineando il forte legame che c’è oggi tra i due marchi storici del territorio modenese, un tempo rivali in pista e anche sul mercato. Rivali tanto acerrimi, che quando il presidente Pertini si presentò in visita ufficiale a Maranello a bordo della Maserati Quattroporte del Quirinale, Enzo Ferrari si sentì offeso e fu sul punto di far saltare l’incontro. “Non avete idea quanto fu difficile fargli cambiare idea” ha raccontato Montezemolo. Rievocando il passato, il numero 1 della Ferrari si è detto “fiero di aver avviato a suo tempo il rilancio della Maserati” e “molto fiducioso nel piano industriale in corso”. “E’ un piano ambizioso e realistico – ha detto Montezemolo - e sarà fondamentale per far diventare la Maserati un vero concorrente delle grandi case tedesche. capace di misurarsi senza problemi sul mercato globale”.

Una mostra straordinaria. La Mostra del centenario è stata inaugurata il 19 giugno alla presenza del sindaco di Modena, Carlo Muzzarelli, e di numerosi ospiti di riguardo, in testa Stirling Moss, leggendario pilota Maserati negli anni 50. Con lui anche altri piloti del passato, tra i quali Maria Tersa de Filippis, la prima donna della Formula 1, ed Edoardo Govoni, indimenticato specialista delle corse su strada. Filmati storici, col sottofondo delle musiche di Lucio Dalla hanno accompagnato l’apertura della mostra, un autentico scrigno di rarità che ha incantato la platea: 21 le vetture esposte, ma nel corso dei sei mesi di esposizione diventeranno trenta. Una decina di esemplari, infatti, cambieranno a rotazione per consentire la partecipazione alle numerose manifestazioni che ricorderanno il centenario Maserati nel mondo. Nel capannone attiguo (l’ex officina di Alfredo Ferrari, papà di Enzo) i visitatori potranno ammirare inoltre alcuni rari modelli del Cavallino rampante e le più significative Alfa Romeo della Scuderia Ferrari, auto anteguerra pilotate dallo stesso Enzo Ferrari o dai suoi piloti. Il tutto è stato curato da Adolfo Orsi jr, con il contributo di Luca Dal Monte, responsabile comunicazione della casa del Tridente e con la supervisione di Antonio Ghini, direttore del museo che porta il nome di Enzo Ferrari.

Le auto da corsa. Tra i pezzi più rari, tutti messi a disposizione da generosi collezionisti italiani e stranieri, ci sono automobili come la Tipo 26, la prima vettura a fregiarsi del marchio Maserati, e la V4 Sport Zagato, che stabilì il record mondiale di velocità nel 1929 con Baconin Borzacchini. E ancora: la Tipo 8CM del 1934 (3 litri, 8 cilindri, 240 cv) con cui gareggiò Tazio Nuvolari, e la 6CM del 1937, l’auto preferita da Gigi Villoresi, motore 1,5 litri, 6 cilindri, 175 cv, che tra la fine degli anni 30 e i 40 dominò la scena, imponendosi tra l’altro in tre edizioni della Targa Florio. Non poteva mancare, tra le auto da corsa, la 250F (6 cilindri, 2,5 litri, 270 cv) vincitrice del campionato del mondo di Formula 1 con Juan Manuel Fangio nel 1954 e nel 1957, anno in cui l’asso argentino trionfò dopo una furiosa rimonta nel GP di Germania sul circuito del Nürburgring. Né poteva mancare la monoposto con i colori Eldorado, l’auto con cui la Maserati avrebbe dovuto partecipare alla 500 Miglia di Indianapolis del 1959, ma dovette rinunciare per problemi all’alimentazione emersi durante le qualifiche. Vale la pena ricordare, comunque, che la Maserati è tuttora l’unica casa italiana impostasi per ben due volte nella leggendaria corsa sull’ovale dell’Indiana: avvenne nel 1939 e nel 1940, con la monoposto 8CTF Boyle Special guidata dall’americano Wilbur Shaw.

L’ospite d’onore. Presente all’evento modenese, sir Stirling Moss ha ricordato con commozione gli anni ruggenti alla guida delle vetture Maserati. Gli si sono fatti gli occhi lucidi quando ha ricordato le vittorie ottenute nel 1956 a Monaco e a Monza, e il Mondiale perso per un punto nel 1958, alle spalle del ferrarista Mike Hawthorn. “Ho un ricordo magnifico degli anni con la Maserati – ha confidato l’ex pilota inglese -. E non solo per i risultati in corsa, ma anche per l’eleganza e la qualità delle vetture granturismo prodotte a Modena. Le Maserati sono state sempre auto con qualcosa in più delle altre”. Moss gareggiò anche con la Tipo 60 Birdcage, biposto sport a motore anteriore (2 litri, 200 cv), realizzata saldando decine di sottili tubi metallici per garantire rigidità e leggerezza. Un’auto leggendaria, con la quale vinse numerose gare anche Edoardo Govoni, specialista delle cronoscalate oggi ultraottentenne, che non ha rinunciato a farsi fotografare più volte, commosso, accanto a quella che ha definito “il grande amore della mia vita”.

Le auto stradali. Tra le auto che hanno scritto la storia del Tridente non poteva mancare, nella mostra celebrativa dei 100 anni, la A6 1500 del 1947, ovvero la prima Maserati non da corsa prodotta nella fabbrica di via Ciro Menotti su disegno di Pinin Farina. Un’auto dallo stile originale, con un lungo cofano e la coda corta, che venne prodotta artigianalmente e in serie limitata, partendo da un motore 6 cilindri da competizione. In casa Maserati la considerano una sorta di “prova generale”, l’auto che anticipava il futuro della Casa lontano dalle piste. Un futuro di successo nel campo delle sportive di lusso, simboleggiate dalla magnifica 3500 GT del 1957, declinata anche nella versione spider firmata da Vignale e nel personalissimo allestimento Scià di Persia firmato dalla carrozzeria Touring. Un ruolo di primo piano, nella rassegna, è stato affidato infine alla prima Quattroporte del 1965 (l’esemplare esposto è quello appartenuto a Marcello Mastroianni): è l’ammiraglia ad altissime prestazioni con cui Maserati inventò dal nulla un segmento di mercato che prima non esisteva.

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Lunedì 23 Giugno 2014 - Ultimo aggiornamento: 01-07-2014 00:22 | © RIPRODUZIONE RISERVATA