La bellissima Jaguar C-X75 realizzata in collaborazione con Williams

Jaguar C-X75, un vero bolide:
il giaguaro più cattivo della storia

di Nicola Desiderio
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GAYDON - La Jaguar C-X75 è un’auto vera e, se è già stato deciso già nel 2012 che non sarebbe stato prodotto alcun modello derivato dall’omonimo concept, ora sappiamo che la casa inglese prese sul serio il progetto e lo sviluppò con prototipi marcianti che sono stati svelati e fatti provare in questi giorni e che sono vere e proprie vetrine della capacità tecnologiche che Jaguar possiede e utilizzerà sicuramente in futuro.

Dietro il concept, il progetto vero con Williams partito nel 2009. La C-X75 concept fu presentata l’anno dopo al salone di Parigi come una ibrida plug-in in serie spinta da quattro motori elettrici, uno per ruota, da 145 kW e 400 Nm ciascuno alimentati con l’energia contenuta nella batteria ricaricabile agli ioni di litio da 15 kWh per un’autonomia a emissioni zero di 110 km alla fine dei quali intervenivano due turbine alimentabili con vari combustibili – GPL, Metano, gasolio o biocarburante – che la portavano a oltre 900 km. Le prestazioni dichiarate parlavano di una velocità massima di 330 km/h e un’accelerazione da 0 a 100 km/h in 3,4 secondi, ma il dato più impressionante era la ripresa: da 80 a 145 km/h in soli 2,3 secondi grazie alla coppia dei motori elettrici, istantanea ancora più che mostruosa. Il tutto con emissioni medie di CO2 pari a 28 g/km di CO2. La C-X75 sarebbe dovuta essere l’erede della mitica XJ220 e si parlò di una produzione limitata a 250 esemplari, ma tre anni dopo la nascita del progetto, portato avanti con la collaborazione della Williams, a Castle Bromwich si decise di pensare ad altro anche perché non erano – e non sono – tempi ideali per lanciare una supercar il cui prezzo avrebbe sfiorato il milione di euro.

La Jaguar più incredibile ha 4 cilindri. Oggi però sappiamo che quella riflessione non fu oziosa e venne basata su una valutazione seria, fatta dopo avere realizzato prototipi perfettamente marcianti che in tema di tecnologia sono più realistici del concept, ma adottano soluzioni diverse e lo superano per prestazioni. Il telaio è infatti monoscocca in carbonio per la prima volta su una Jaguar e la C-X75 “vera” non è più un’ibrida in serie, ma in parallelo. Alle ruote posteriori provvede un 4 cilindri di 1,6 litri sovralimentato con compressore volumetrico e turbo capace di erogare ben 509 cv a 10.300 giri/min per una potenza specifica di 318 cv/litro, record mondiale per questo frazionamento. Il cambio è un robotizzato a 7 rapporti. Da record anche i due motori elettrici che servono le ruote anteriori e l’accumulatore. I primi erogano ciascuno 150 kW, il secondo è il pacco batteria con la potenza continua più alta al mondo e con la ricarica presa alla spina assicura circa 60 km ad emissioni zero con un valore nel ciclo medio di 89 g/km, meno di una Fiat 500 TwinAir. Le prestazioni invece sono da vera supercar: 220 miglia orarie di velocità massima (pari a 356 km/h) con un’accelerazione da 0 a 100 miglia orarie (162 km/h) in meno di 6 secondi. Il tutto grazie all’azione combinata dei tre motori che generano circa 900 cv e oltre 1.000 Nm di coppia che possono essere richiamati tutti insieme premendo il pulsante boost sulla razza destra del volante.

Lo stile tra riferimenti storici e funzione. Lo stile della C-X75 marciante appare davvero sublime e ricorda la XJ13, un’auto concepita per le gare di durata durante gli anni ’60 e diventata uno dei punti di riferimento storici per lo stile delle auto del Giaguaro. Rimangono inalterati gli elementi caratterizzanti del concept come la presa d’aria ovale che prolunga il cofano e i fari posteriori sottili, ma la coda si discosta un po’ per motivi funzionali legati all’aerodinamica e al raffreddamento. Ben visibili dunque l’alettone a estrazione e inclinazione automatica e il complesso estrattore che generano una deportanza di circa 200 kg a 200 miglia orarie, sufficienti più a mantenere l’equilibrio alle alte velocità che aderenza supplementare. Carbonio e tradizione per l’abitacolo al quale si accede attraverso portiere dal movimento sofisticato, che si aprono sollevandosi verso l’esterno. Il materiale composito a vista e verniciato lucido è utilizzato per la plancia, i pannelli porta e le maniglie, il volante e i paddle del cambio con programmi selezionabili attraverso i pulsanti sul tunnel centrale tra cui anche quello del launch control. Il tutto accompagnato da Alcantara nero cucito a contrasto e pelle color crema. La strumentazione è digitale su schermo TFT con il contagiri sulla destra ad indicazione antioraria, i comandi a cursore, da vera auto sportiva inglese.

Le leggende non esistono, le tecnologie sì. Un’auto a dir poco splendida, la cui leggenda, dopo questo improvviso quanto inatteso disvelamento, diventerà ancora più forte consolidando l’immagine di Jaguar. A vederla oggi e a guardare le immagini delle sue evoluzioni in pista, resta il rammarico di non aver visto la C-X75 diventare realtà per sfidare tutte le supercar ibride del momento: dalla Ferrari LaFerrari alla McLaren P1 fino alla prossima Porsche 918 Spyder. Ma tutte le tecnologie sviluppate per lei troveranno sicuramente uno sbocco nel futuro.

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Mercoledì 3 Luglio 2013 - Ultimo aggiornamento: 21-07-2013 09:56 | © RIPRODUZIONE RISERVATA