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NAPOLI - Alzi la mano chi non conserva una foto con il volante dell’auto a pedali tra le mani. Nell’album dei più fortunati anche l’istantanea nell’auto di papà: lui ai comandi, il piccolo in braccio, il clacson sul naso, le braccine allargate per impugnare l’enorme volante in bachelite e le gambette disperatamente allungate per toccare pedaliere irraggiungibili… Roba d’un secolo fa. Oggi la scena è totalmente diversa: il progresso corre, l’auto a pedali rischia di diventare un reperto d’archeologia e guidare in braccio a papà è impedito dall’obbligo delle cinture. La soluzione? Ci ha pensato Toyota.
Un’auto per grandi e piccini. Si chiama Camatte 57 S la proposta del colosso giapponese per far divertire i bambini e per prepararli, sotto l’occhio vigile del papà, a guidare le macchine di domani: è infatti un ibrido, un po’ giocattolo e un po’ auto vera, che può essere guidata da padri e figli. Lunga tre metri, alta uno, larga 1,44, ha la carrozzeria (scoperta) in pannelli rimovibili (sono 57, e consentono molteplici personalizzazioni); due sedili davanti, uno dietro, motore elettrico. Toyota ha deciso di presentarla al Tokio Toy Show 2013, salone internazionale del giocattolo. Per ora non è un prodotto di serie, ma un concept dedicato ai bambini e a chi deve prendersi cura di loro.
Un nome tutto da spiegare. Camatte in giapponese significa, appunto, “prendersi cura”. La S è l’iniziale del termine giapponese sawaru, che significa toccare. “Il nome Camatte S – spiegano in Toyota - indica quindi il concetto secondo cui gli individui dovrebbero vivere in maggiore sintonia con il prossimo e con i veicoli”. Un concetto filosofico che trova attuazione nell’originale funzionamento della piccola auto-gocattolo: grazie alla pedaliera regolabile, un bambino può guidarla autonomamente in un luogo protetto, come una pista di kart, mentre i genitori sul sedile posteriore possono correggere eventuali manovre sbagliate grazie a comandi supplementari di sterzo e frenata. Un’interazione perfetta, che fa di questo supergiocattolo l’anello di congiunzione ideale tra padri e figli, ma anche tra automobili e automobilisti di domani.
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