La nuova Peugeot 308 GTi

Nuova 308, Peugeot punta alla vetta d'Europa. Il Leone rinnovato il suo modello strategico

di Giampiero Bottino
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STRASBURGO - In casa Peugeot la 308 non rappresenta solo il baricentro di una gamma equilibrata e articolata, il modello con il quale il costruttore francese presidia il segmento C che vale il 48% delle vendite mondiale. È anche la cartina di tornasole utilizzata per valutare i progressi del marchio francese impegnato in una sfida che, pur essendo storicamente nelle sue corde, è senza dubbio ardua e impegnativa: diventare il miglior produttore generalista di alta gamma.
 

 

Un percorso, lo diciamo subito, che ha già prodotto risultati importanti, confermati dai numeri che testimoniano del crescente successo che sta accompagnando le versioni “alte” il cui peso sulle vendite della famiglia 308, che nel 2010 era pari al 23%, e arrivato a sfiorare la metà delle consegne totali con 48% registrato lo scorso anno. A questo processo di riposizionamento verso la fascia più remunerativa del segmento di competenza la gamma 2017, che non può essere considerata completamente nuova ma è reduce da qualcosa di ben più incisivo di un semplice restyling, sembra in grado di dare un’ulteriore accelerazione.

La rinnovata 308, che arriverà nelle concessionarie il 9 settembre con un listino ancora tutto da scoprire, pur mantenendo la continuità di linee, proporzioni e dimensioni (la berlina ha mantenuto la lunghezza di 4,25 metri, 33 cm meno della wagon) con il modello lanciato nel 2013 e accreditato finora di oltre 760.000 vendite globali, è stata sottoposta ad alcuni interventi estetici che hanno reso il look più moderno e incisivo, in linea con il nuovo corso stilistico del marchio che il pubblico dimostra di apprezzare.

Alla voglia di “volare alto” del Leone si adegua anche la composizione della gamma, articolata su 7 versioni: alle quattro che potremmo definire classiche (Access, Active, Business e Allure) se ne affiancano tre – GT Line, Gt e Gti – che mettono l’accento sulla sportività e offrono contenuti più ricchi come i gruppi ottici full Led di serie, mentre le “sorelle” meno aggressive utilizzano i Led solo per la firma luminosa che incornicia i più convenzionali proiettori alogeni.

Se gli stilisti hanno avuto la mano leggera, è sottopelle che si annidano i cambiamenti più significativi che coinvolgono molti aspetti tecnici e tecnologici della nuova 308, dai motori ai cambi, dai sistemi di assistenza alla guida – largamente condivisi con la nuova generazione dei Suv 3008 e 5008 – alla connettività. Il risultato è una gamma ricca e articolata per un modello che in Italia parte con un obiettivo di vendita di 20.000 unità nel 2018, primo anno pieno di commercializzazione, ma che arriva comunque in tempo per dare contribuire anche ai risultati quest’anno, che Peugeot Italia quantifica in 109.000 vetture (partendo dalle quasi 58.200 consegne del primo semestre) e 1.600 veicoli commerciali in un mercato che – considerando entrambe le tipologie di veicoli – dovrebbe attestarsi attorno a 2,16 milioni di unità.

Realizzata sulla moderna e versatile piattaforma modulare Emp2 (condivisa con Opel nell’ambito dell’accordo di collaborazione tecnica che ha preceduto la fusione) destinata in prospettiva a supportare il 50% della produzione Psa, la rinnovata 308 consente al gruppo francese di rivendicare un primato mondiale. I motori e i cambi sviluppati con le più moderne tecnologie di progettazione che la media Peugeot tiene a battesimo, affiancandoli alle catene cinematiche già a listino, fanno del gruppo francese il primo costruttore mondiale rispettoso delle norme Euro 6.c che entreranno in vigore a settembre per le vetture di nuova omologazione (e un anno dopo per quelle di nuova commercializzazione), imponendo che nell’uso reale non vengano superati più di 2,1 volte i livelli di emissioni di NOx rilevati al banco. E la 308 va oltre, perché con i nuovi powertrain soddisfa anche il successivo step del 2020, quando il coefficiente scenderà a 1,5.

Il merito di questa “fuga in avanti” spetta a tre propulsori – il 3 cilindri a benzina 1.2 PureTech da 130 cv di nuova generazione, il turbodiesel BlueHdi 1.5 di pari potenza (all’esordio nel gruppo Psa) e il 2.0 BlueHdi da 180 cv riservato alla brillante GT Line – e a due cambi: il manuale a 6 marce progettato in modalità 100% digitale e abbinato al rinnovato 3 cilindri PureTech, e l’automatico a 8 rapporti Eat8, sviluppato in collaborazione con la giapponese Aisin (che si occupa anche di produrlo) e destinato ad assistere il turbodiesel da 180 cv.
Le 308 equipaggiate con questi nuovi sistemi di propulsione hanno dimostrato sulle tortuose strade ai confini tra Austria e Baviera di non avere perso nulla in brillantezza, agilità e piacere della guida, ma di avere anzi guadagnato qualcosa a livello di performance, riducendo consumi ed emissioni ridotti del 4-6% nel caso del turbodiesel da 130 cv (rispetto al motore attuale da 120 cv), mentre l’automatico a 8 marce ha contribuito a ridurli del 7% rispetto all’attuale Eat6.
 

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Martedì 25 Luglio 2017 - Ultimo aggiornamento: 26-07-2017 12:42 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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