BMW i3 (a sinistra) e i8. La prima è una citycar elettrica, l'altra una sportiva ibrida che può viaggiare ad inquinamento zero

Bmw i born Electric Tour, Roma lancia
il futuro ecologico della casa bavarese

di Giampiero Bottino
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ROMA - Parte oggi dalla Capitale il tour mondiale al quale la BMW si affida per illustrare la visione, le motivazioni e le tecnologie che stanno alla base della nascita del sub-brand I destinato ad accogliere tutti i futuri modelli a propulsione alternativa, cardini di una strategia che punta a conciliare il piacere della guida - essenza stessa del Dna BMW - con le esigenze di una mobilità sempre più sostenibile.
La decisione presa a Monaco - partire da Roma per poi toccare Dusseldorf, Tokyo, New York, Londra, Parigi e Shanghai - è stata saluta con orgogliosa soddisfazione dal presidente e amministratore delegato di BMW Italia Franz Jung.
All'evento allestito fino al 24 giugno al Palazzo delle Esposizioni in via Nazionale le grandi protagoniste sono le prime due vetture della nuova famiglia, ancora nelle vesti di concept car ma ormai quasi pronte per la produzione in serie - ovviamente sfrondate dai dettagli più tipicamente da show car - nello stabilimento di Lipsia destinato proprio alla fabbricazione delle gamma I.

La i3 e la i8 concept esprimono due facce della stessa medaglia, quella dell'elettrificazione, interpretata da due vetture con funzionalità diverse e ben distinte. La i3 è infatti una city car a quattro posti lunga 3,85 metri ad alimentazione puramente elettrica, evoluzione del concetto in precedenza definito Megacity Vehicle. Il motore elettrico da 68 cv la spinge fino a 150 km orari con un'autonomia compresa tra 130 e 160 km, a seconda delle condizioni esterne. La ricarica richiede 6 ore dalla corrente domestica, mentre con il sistema di ricarica rapida bastano 60 minuti per ripristinare all'80% la capacità delle batterie.
Del tutto diverso l'identikit della i8, che è una coupé sportiva 2+2 in puro stile BMW con tecnologia ibrida ad autonomia estesa, basata su un motore 3 cilindri a benzina da 223 cv (basterebbe da solo a dare un'idea delle potenzialità ancora inespresse del downsizing) collegato all'asse posteriore e uno elettrico da 129 cv all'anteriore.

Una combinazione che permette a questa coupé lunga più di 4,6 metri di raggiungere i 250 km orari, elettronicamente limitati. Gli altri dati parlano di 35 km di autonomia in modalità solo elettrica, di una potenza massima di 350 cv con 550 Nm di coppia quando i due propulsori lavorano in sintonia, e di consumi comunque ridottissimi (2,6 litri per cento km con 66 g/km di CO2) anche quando le condizioni del traffico - per esempio in autostrada a velocità costante - consentono di affidarsi alla sola propulsione tecnica.
Queste due concept, destinate a diventare prodotti di serie nel 2013 (la i3) e l'anno successivo, sono accomunate dal rivoluzionario concetto di architettura Lifedrive che prevede la separazione tra il modulo Drive - la piattaforma che comprende tutta la parte meccanica - e il Life, che fa riferimento all'abitacolo. Una filosofia che consente di differenziare i due moduli, assemblandoli poi in combinazioni diverse in modo da creare differenti tipologie di vetture. L'esempio più recente è costituito dalla i8 Spyder appena presentata e capace di sviluppare ben 354 cv grazie alla collaborazione tra un motore elettrico e uno termico con tecnologia twin turbo, pur mantenendo consumi nell'ordine di 2,7 litri di benzina ogni 100 km.
A dimostrare che la famiglia I ha un futuro concreto e non è solo una pura esibizione di capacità tecnologica la recente apertura a Londra del primo show room esclusivamente dedicato alle BMW elettrificate prossime venture.

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Mercoledì 20 Giugno 2012 - Ultimo aggiornamento: 17-09-2012 11:30 | © RIPRODUZIONE RISERVATA