Il pick up Hilux impegnato in un fuoristrada nel deserto della Namibia. I tecnici di Toyota hanno prodotto un mezzo che è il perfetto connubio fra meccanica ed elettronica

Toyota Hilux, audace ed infaticabile adora il fuoristrada come un Land Cruiser

di Giorgio Ursicino
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WINDHOEK - Mica facile progettare un nuovo Hilux. Serve esperienza e tecnologia, ma è indispensabile anche tanta fantasia poiché chi è avanti non può sbirciare i rivali cercando di sviluppare qualche buona idea. Dopo aver visitato oltre cento paesi per capire in profondità anche i più piccoli dettagli di cosa i clienti di Hilux realmente vogliono, il responsabile del progetto Hiroki Nakajima ha seguito la sua creatura fino in Namibia: una bella soddisfazione vederla all’opera in condizioni estreme anche se del tutto abituali per il pick up giapponese.
Il fenomeno, in realtà, ha poco ancora da dimostrare, le precedenti sette generazioni hanno già fatto tutto l’immaginabile. Si sono affermate come esempio unico di robustezza, durata e facilità di gestione, hanno raggiunto entrambi i Poli del globo (un record) e si sono pure arrampicate sul podio della mitica Dakar.

Niente male per un veicolo nato per lavorare, che si è rivelato particolarmente adatto per il tempo libero, anche quello più estremo, dove c’è il profumo di avventura. Il team di Nakajima ha avuto-l’onore-onere di partire da un foglio bianco anche se c’era l’obbligo di rispettare la tradizione e di non penalizzare nessuna delle superbe performance raggiunte in precedenza. Chi conosce l’Hilux riconosce subito che si tratta di un Hilux ma, man mano che passano i chilometri e cambiano le caratteristiche dell’impegnativo deserto, non si può non rimanere sorpresi dal fatto che tutto ha si è spostato in alto. In fuoristrada non ha nulla da invidiare al leggendario Land Criuser.

La cosa che più sorprende su un mezzo del genere è il perfetto connubio fra meccanica ed elettronica, un matrimonio così solido finora sfoggiato solo da ammiraglie e supercar che operano in ambienti molto più ovattati e ricevono coccole che Hilux nemmeno si sogna. I chip controllano tutto, senza che chi guida se ne accorga variano la coppia del motore se il pick up beccheggia, evitano l’inserimento della sesta marcia se le condizioni non sono favorevoli e tengono sotto controllo anche il carrello (Hilux può caricare una tonnellata e trainarne tre e mezzo) se non fila dritto come si deve. Disponibile in 4 diverse configurazioni tutte dotabili di trazione integrale, Hilux ha un telaio con lo spessore di longheroni e traverse aumentato di 3 millimetri che fanno crescere la rigidità torsionale del 20%.

La scocca ha più acciaio ad alta resistenza, vanta 388 punti di saldatura (120 in più) ed è tre volte più resistente anche grazie ad una maggiore protezione del fondo. Le balestre posteriori sono più lunghe di 10 cm (ora arrivano a 140 cm) e posizionate più lateralmente (2,5 cm), aumenta il comfort e la capacità di carico. Anche per questo l’Hilux è l’unico della sua categoria ad avere garanzia di 5 anni 0 ben 200 mila chilometri. Il listino (Iva compresa chiavi in mano) va dai 24.400.000 euro del Chassis & Cab due ruote motrici ai 38.700.000 del doppia cabina Executive 4 ruote motrici automatico.
 

 

 

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Martedì 2 Agosto 2016 - Ultimo aggiornamento: 19:19 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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