BAR 1 di Land Rover

Volando sulla coppa, inizia la 35^ America’s Cup e il team Land Rover Bar punta a riportare in Inghilterra il trofeo

di Giorgio Ursicino
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BERMUDA - Il conto alla rovescia è terminato, venerdì prossimo nelle acque turchesi delle isole Bermuda inizieranno le regate dell’edizione numero 35 della Coppa America, il trofeo sportivo più antico e prestigioso del mondo. Nell’emisfero Nord l’estate si avvicina e per la vela è un momento magico. Mentre i catamarani da Formula 1 mettono a punto gli ultimi dettagli nell’Isola del Diavolo, il francese Francois Joyon con il suo trimarano di 31 metri ha stabilito un nuovo primato circumnavigando il globo in soli 40 giorni, 5 in meno del precedente record, esattamente la metà del tempo che serviva appena un quarto di secolo fa.
 

Pochi giorni fa anche Vittorio e Nico Malingri (padre e figlio), con il loro catamarano molto più piccolo, hanno stabilito un nuovo primato: soli 11 giorni per attraversare l’Atlantico da Dakar a Guadalupa: solo 11 giorni. Dalla non lontanissima Lisbona, intanto, arrivano voci di una possibile presenza italiana alla prossima edizione della Volvo Ocean Race, il giro del mondo che scatterà il 22 ottobre da Alicante. Sull’idea, che è ancora un sogno, sta lavorando anche il giovane Giulio Bertelli, figlio di Patrizio (boss di Prada e inventore e regista di Luna Rossa) e fratello del pilota Lorenzo che corre il Mondiale Rally con la Ford. Ad Hamilton l’atmosfera è speciale, gli aerei del mare hanno già dato spettacolo nei mesi di allenamento, sfiorandosi con vele e scafi ad una velocità che può avvicinarsi a 100 km/h. Il Defender è l’americano Oracle che ha già difeso l’America’s Cup nel 2013 nella baia di San Francisco dagli assalti dei kiwi neozelandesi che sono pronti a riprovarci.

Gli sfidanti sono cinque, oltre ad Emirates New Zealand, ci sono i francesi di Groupama, gli svedesi di Artemis, i giapponesi di Softbank (guidati da Dean Barker) e, soprattutto, i britannici di Land Rover BAR con al timone (sarebbe più corretto dire al volante) il mitico Ben Ainslie, l’unico velista al mondo ad aver conquistato medaglie in cinque olimpiadi diverse e vincitore della scorsa edizione della Cappa America con la barca degli attuali Defender. Perché soprattutto? Perché come tutti sanno il mitico trofeo nacque da una sfida fra britannici e americani e i primi che persero lo scontro, da quel lontano 1851, non riuscirono più a riportarsi a casa il trofeo.
E, a quanto pare, mai come in questa occasione potrebbero esserci vicini. La spedizione, infatti, è stata curata nei minimi dettagli ed ha personaggi di grande spessore che ci hanno messo il volto.
 

 

Al di là di sir Ben con la sua pesantissima bacheca, sulle foto ufficiali del team c’è il viso sorridente di sua Altezza Reale la Duchessa di Cambridge Catherine Middleton, quello del marito erede al trono principe Williams, oltre al principe consorte Filippo che fra le sue ultime uscite ufficiali prima di ritirarsi non ha voluto rinunciare a visitare la squadra. Il ceo del team e l’ingegnere Martin Whitmarsh, un signore con una certa esperienza di aerei (ha lavorato alla British Aerospace) e di auto (ha vinto diversi Mondiali di Formula 1 come team principal della McLaren). E di catamarani che si apprestano allo scontro non sono solo barche, hanno nel dna molto delle auto e degli aerei. Tanto per cominciare, volano. Grazie a una tecnologia rivoluzionaria, infatti, i catamarani tengono gli scafi in acqua solo quando sono fermi; appena si parte, con la spinta del vento, si alzano e mantengono il contatto con l’acqua esclusivamente con le derive (delle lame ad “elle” chiamate foil) e coi i timoni che danno la direzione e, insieme alle vele, consentono di manovrare.

Land Rover, chiaramente, non è solo uno sponsor, è un vero partner tecnico che ha dato contributi fondamentali in molte aeree della progettazione, dall’aerodinamica allo studio dei materiali. Una relazione bidirezionale poiché tecnici e ingegneri della casa di Solihull, lavorando a stretto contatto con gli uomini del team BAR, hanno dato supporto, ma anche appreso preziose informazioni da riversare nel database dell’azienda, in gruppo britannico che più spende in ricerca e sviluppo e che ha ritagliato un invidiabile posizionamento fra premium e luxury ai suoi formidabili sport utility. BAR 1, cioè l’imbarcazione che scenderà in acqua, è stata chiamata Rita e tenuta a battesimo proprio alle Bermuda da Ladies Georgie, la moglie di Sir Ainslie, e da Bellatrix, la loro piccola bambina. Rita utilizza tecnologie e processi produttivi comuni con la nuova Discovery e gli ingegneri Land Rover hanno impiegato un anno e mezzo a realizzare la piccola ruota del timone in carbonio di cui Ben si è detto molto soddisfatto.

In reatà, si tratta di un grande volante, tenendo le mani sul quale si comanda l’intero trimarano, anche grazie all’energia idraulica generata da 4 velisti a bordo che consente di attuare in periferia le direttive inviate dallo skipper. Sulla ruota ci sono delle paddle (simili alle palette dei cambi automatici delle vetture) sagomati sulle dita di Sir Ben. Girando il volante si dà la direzione, sfiorando le paddle si regolano le derive e il trimarano prende il volo. Che l’America’s Cup sia molto automobilistica lo confermano i prestigiosi brand Toyota e BMW che griffano vele e scafi rispettivamente di Emirates New Zealand e di Oracle.
 

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Martedì 23 Maggio 2017 - Ultimo aggiornamento: 12-06-2017 15:38 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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