Volkswagen, maxi-multa di 5 milioni dell'antitrust italiana per il “caso emissioni”

Volkswagen, maxi-multa da 5 milioni dell'antitrust italiana per il “caso emissioni”

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L'Antitrust ha inflitto una sanzione di cinque milioni di euro a Volkswagen «per aver posto in essere una pratica commerciale scorretta». La maxi-multa, pari al massimo edittale, arriva per la commercializzazione in Italia di auto diesel omologate attraverso il software in grado di alterare i dati dei test sulle emissioni che è al centro del caso emissioni.

E proprio mentre l'Antitrust italiano annuncia la multa da cinque milioni di euro a Volkswagen per il problema delle centraline alterate, media tedeschi segnalano la decisione di un tribunale che spiana la strada ad un «processo pilota» in cui la casa automobilistica di Wolfsburg rischia di pagare quasi quattro miliardi per la stessa questione. «Un tribunale spiana la strada a un processo pilota», titola il sito del quotidiano economico Handelsblatt riferendo della decisione presa venerdì da una corte di Braunschweig e resa nota oggi dall'agenzia Dpa citando una giudice. Il tribunale ha presentato alla corte d'appello «questioni di contenuto e di diritto sullo scandalo delle emissioni e possibili pretese da parte degli azionisti», sintetizza lo Spiegel Online. Per l'apertura del processo-pilota si conta sull'ultimo trimestre di quest'anno ma la scadenza non è certa, scrive l'Handelsblatt citando la giudice Maike Block-Cavallaro.

«È lo sparo di partenza», ha detto la giudice alla Dpa usando una metafora olimpico-sportiva per dare il senso della decisione di venerdì scorso. Lo Spiegel ricorda che i ricorrenti accusano Volkswagen di averli informati troppo tardi sulle manipolazioni informatiche per aggirare le normative ambientali sui motori diesel e di aver subito danni sul mercato azionario dopo lo scandalo scoppiato nel settembre dell'anno scorso. Il ricorso più ingente, «da 3,255 miliardi di euro» è stato avanzato per conto di 277 investitori istituzionali da un avvocato di Tubinga, Andreas Tilp. Il «secondo maggiore gruppo di ricorrenti», che chiede quasi 680 milioni di euro, viene rappresentato dall'ufficio legale Quinn Emanuel. Gli investitori che non hanno chiesto un «Musterverfahren» (processo "modello"), devono aspettare una decisione in questo procedimento pilota, ricorda ancora il sito del settimanale.
 

 

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Lunedì 8 Agosto 2016 - Ultimo aggiornamento: 10-08-2016 11:00 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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