Una Porsche alla Winter Marathon 2017

Winter Marathon con 34 Porsche Classic al via: c’era anche la Carrera RS da 1 ml di euro

di Sergio Troise
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MADONNA DI CAMPIGLIO - Come ogni anno il marchio Porsche ha onorato la Winter Marathon, manifestazione internazionale di regolarità classica per auto storiche, cui sono ammesse vetture costruite entro il 1968 e un numero ristretto di auto di particolare interesse collezionistico costruite entro il 1976.

Grazie anche alla massiccia presenza di vetture schierate dal Centro Porsche Saottini di Brescia, uno dei più attivi sul fronte dell’heritage, sono state ben 34 le vetture della casa tedesca al via della manifestazione, svoltasi quest’anno su un percorso di 445 km, con 51 prove cronometrate e 9 passi dolomitici. Una presenza predominante, dunque, a confronto di altri marchi molto legati al mondo dell’heritage, come l’Alfa Romeo, che ha visto schierate 18 vetture. 18 anche le Lancia, 17 le auto con marchio Fiat; 4 le inglesi Triumph, 4 anche le svedesi Volvo.

La più prestigiosa tra le Porsche in gara è stata senza dubbio la Carrera RS 2.7 del 1973, un’auto di eccezionale valore collezionistico (la quotazione può sfiorare il milione di euro) affidata ad un equipaggio speciale, formato da Felix Brautigam, vice presidente di Porsche Europa, assistito nel ruolo di navigatore da Pietro Innocenti, direttore di Porsche Italia. Alla fine si sono classificati al 74mo posto, a conferma del fatto che nelle gare di regolarità non conta la potenza (210 cv) ma la precisione (la gara è stata vinta da una Fiat 508 del 1937 con motore da 40 cv).

Il migliore equipaggio al volante di una vettura Porsche si è classificato al nono posto. E’ quello formato da Guido Barcella e Ornella Ghidotti (marito e moglie) in gara con una bellissima 356 C Coupé del 1963 di colore nero. La collaudata coppia bergamasca ha fatto ancora meglio nel trofeo Eberhard, spettacolare appendice conclusiva riservata ai primi 32 classificati, svoltosi come tradizione sul lago ghiacciato di Madonna di Campiglio: hanno conquistato infatti il secondo posto, al termine di una finalissima combattuta sul filo dei centesimi di secondo con la Fiat Siata di Belometti-Peli.

Al di là delle classifiche, in casa Porsche la presenza a manifestazioni come la Winter Marathon viene intesa come occasione per mettere in mostra la propria storia, in una cornice suggestiva, dove spiccano eleganza e tradizione, valori legati a filo doppio con la capacità d’innovazione. Non a caso, a Madonna di Campiglio la Casa tedesca ha esposto, in uno stand aperto al pubblico, la Carrera RS del 1973 accanto alla 911 R dei giorni nostri, un magnifico mostro da 500 cv che simboleggia al meglio una stupefacente coerenza stilistica. Se non bastasse, ha fatto bella mostra di sé anche la nuova Panamera, magnifica reinterpretazione Porsche della berlina di lusso ad alte prestazioni.

«Per noi il settore delle auto classiche riveste molta importanza» dice Pietro Innocenti. “Il 70 per cento delle Porsche prodotte è ancora in circolazione e nel nostro Paese – spiega il direttore di Porsche Italia – è classificato Classic il 45% del parco circolante Porsche, dunque circa 35.000 auto su 80.000. Per questo abbiamo investito su assistenza e restauro, creando centri specializzati in grado di certificare le auto storiche. Abbiamo a listino circa 52.000 pezzi di ricambio, il fatturato dei nostri ricambi è secondo solo a quello della Germania e il settore Classic rappresenta per noi di Porsche Italia il 20 per cento del business”.

Sono 45 i Centri Porsche Classic nel mondo. Di questi, quattro operano in Italia, a Padova, Milano, Roma e Catania. Il più recente è quello siciliano (vi fanno capo 2365 vetture Porsche Classic circolanti sull’isola) che nel 2016 si è aggiudicato il primo premio nel concorso di restauro interno a Porsche Italia per i lavori eseguiti su una 911 T 2.2.
 

 

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Mercoledì 1 Febbraio 2017 - Ultimo aggiornamento: 12:00 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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