L'ingresso di un varco dell'Area C a Milano

Multe auto, le spese di notifica non fanno parte della sanzione amministrativa

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MILANO - Le spese di notifica non fanno parte della sanzione amministrativa. Lo ha stabilito il giudice di pace nell’ambito di un contenzioso aperto dal network Automoto.it e moto.it con il Comune di Milano per quella che secondo il sito internet sarebbe stata «un’arbitraria interpretazione del Codice della Strada». La vicenda riguarda sanzioni comminate al direttore di Automoto.it, entrato per due volte in Area C a Milano dimenticando di aver terminato gli ingressi riservati ai residenti. Quindi, di conseguenza «riceve due verbali - senza alcun bollettino precompilato - che paga entro i 5 giorni, usufruendo dello sconto del 30%, ma senza ricalcolare l’importo aggiunto delle spese di notifica.

Nell’agosto 2015 il Comune di Milano invia un sollecito di pagamento chiamato “avviso bonario” che nega al cittadino di poter fare ricorso, come segue: “Il presente avviso è un atto informativo, e pertanto non è impugnabile. Per la presentazione di opposizione è necessario attendere la notifica dell’ingiunzione che verrà emessa nel caso in cui il presente avviso non fosse pagato”. Automoto.it risponde al Comune di Milano contestando la sua interpretazione. A settembre 2016 Il Comune di Milano invia un’ingiunzione di pagamento per un importo ancora più lievitato, che esordisce - contraddicendo ciò che affermava il precedente avviso bonario - in questo modo: ”Premesso che risultano notificati e non impugnati i seguenti atti per violazione delle norme del Codice della Strada...”, prosegue la ricostruzone di Automoto.it.

Quindi la richiesta di «un incontro con il Comune di Milano che risponde perentorio che la sanzione maggiorata va pagata, ammettendo però che i verbali sono stati pagati entro 5 giorni, che l’importo pagato è quello della vera sanzione amministrativa scontata al 30% e anche che quelle che mancano sono le spese di notifica ma, cosa più grave - secondo Automoto.it -, che esse «costituiscono parte integrante del suddetto verbale». A ottobre 2016 Automoto.it decide di fare ricorso al Giudice di Pace che gli dà ragione nell’aprile scorso con una sentenza, ora passata in giudicato con cui stabilisce: «In conseguenza del pagamento della sanzione in misura ridotta l’obbligazione derivante dalla contravvenzione amministrativa è comunque estinta, perché occorre procedere alla differenziazione che il legislatore ha evidenziato tra importo della sanzione e spese del procedimento».

«Una vittoria importante per Automoto.it - si leggge - che soprattutto con questa vicenda vuole fare luce su certi comportamenti della pubblica amministrazione ed evidenziare una pratica comune - seppur illecita - di numerosi comandi di Polizia Municipale. Automoto.it ha voluto schierarsi dalla parte non solo dei suoi lettori - che documentano di frequente casi simili - ma anche dei 37 milioni di automobilisti italiani che rinunciano a difendersi per l’impossibilità di affrontare le spese e le complicazioni di un ricorso».
 

 

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Martedì 19 Settembre 2017 - Ultimo aggiornamento: 21-09-2017 22:48 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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1 di 1 commenti presenti
2017-09-20 13:24:34
Ora si dovrebbe procedere contro tutte quelle amministrazioni che hanno incassato "tributi non dovuti" e soprattutto che la somma da pagare sia esenta da "trappole interpretative".