L'Audi Q5 ibrida monta un motore benzina due litri sovralimentato ed uno elettrico da 54 cavalli

Audi Q5 si rinnova e allarga la gamma:
arrivano la ibrida e la diesel sportiva

di Sergio Troise
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MONACO - Grandi e grossi, ingombranti e invadenti. Ecco come la minoranza rumorosa identifica i Suv del segmento D Premium: quanto basta per assegnare loro l’etichetta di veicoli “politicamente scorretti”, e dunque sgraditi, soprattutto perché alle dimensioni si aggiungono lusso e potenza, valori messi in discussione in questi duri tempi di crisi. Eppure le cose non stanno esattamente così.

Mercato attivo. Le vendite del segmento coprono oggi il 5% del (depresso) mercato italiano e sono in costante crescita: si è passati infatti dal 2% del 2007 (54.970 unità) al 4% del 2011 (71.283), con un’auto tedesca – l’Audi Q5 (oltre 430.000 unità vendute nel mondo in tre anni e mezzo) – a fare da apripista per un lustro intero, finchè non è stata superata, nei primi sei mesi 2012, dalla BMW X3, che al giro di boa ha totalizzato nel nostro Paese 4.609 immatricolazioni contro le 3.554 della rivale bavarese (più indietro, nella classifica, ci sono Mercedes GLK e Volvo XC60). Un sorpasso che però non ha preoccupato troppo i vertici di Ingolstadt, pronti a rilanciare la sfida a colpi di innovazione e tecnologia, ovvero con il restyling del fortunato sport utility di classe media.

Lavoro in profondità. Gli interventi sulla Q5 non riguardano soltanto l’estetica ma anche i contenuti, il miglioramento del rapporto tra prestazioni, consumi ed emissioni e, soprattutto, l’allargamento della gamma. La novità più consistente è la poderosa versione SQ5 TDI da 313 cv, primo modello Audi S (cioè Sport) equipaggiato con motore diesel. Alla base del listino, inoltre, viene introdotta una entry level 2.0 TDI 143 cv con la sola trazione anteriore.

Da 37.600 euro. Definita in ogni dettaglio, la Q5 facelift è già ordinabile nelle concessionarie, anche se le prime consegne avranno inizio a settembre. Il listino parte da 37.600 e arriva fino a 62.800 euro. 57.500 è il prezzo della Q5 Hybrid, la più sofisticata del lotto, che non realizzerà vendite significative (in casa Audi ipotizzano l’1% del totale) e tuttavia rappresenterà una sorta di manifesto tecnologico, in grado di illustrare concretamente l’impegno sul fronte ambientale anche nel campo dei Suv di categoria premium. Un impegno profuso comunque su tutta la gamma Q5, tanto che i tecnici tedeschi hanno annunciato per i nuovi Suv, benzina e diesel, tutti dotati di Start/Stop di serie, riduzioni di consumi ed emissioni fino al 15%. Niente male per auto lunghe 4,644 mm, larghe 1.911, dal peso medio di circa 1800 chili, nonostante l’abbondante impiego di alluminio e di acciai speciali.

Il facelift. Gli stilisti Audi hanno fatto un bel lavoro, privilegiando la sportività: pochi tocchi hanno snellito la linea, rendendola anche meno vistosa. Il tetto piatto gioca un ruolo importante, così come i nuovi paraurti, le prese d’aria, i fendinebbia, i fari a Led (optional), gli angoli smussati della griglia single-frame, il disegno dei cerchi ruota (da 19 a 21 pollici). All’interno, molti comandi presentano ora finiture cromate; le sottili cornici della console centrale sono realizzate in nero lucido, mentre tutte le varianti di volante, anche le versioni con bilancieri, presentano il nuovo design specifico della gamma Q. Tra i dispositivi di assistenza alla guida a beneficio della sicurezza di marcia, spicca l’adaptive cruise control perfezionato, che è in grado di frenare automaticamente se durante un incolonnamento il sistema ravvisa il rischio di tamponemanto alla velocità di 30 km/h. Non mancano il correttore di traiettoria se si supera inavvertitamente la linea di carreggiata, l’avvisatore di veicolo in arrivo nell’angolo buio del retrovisore, il suggeritore di pausa quando il sistema ravvisa un calo di concentrazione del guidatore, e ben tre sistemi di parcheggio assistito.

La versione top. La Audi SQ5 TDI è la più interessante. Più che un Suv, è una autentica sportiva, con sospensioni rigide ma confortevole, in grado di eliminare rollio e beccheggio e di regalare sensazioni di guida sconosciute a veicoli di questo tipo, soprattutto se si sfruttano le regolazioni automatiche (il sistema Drive Select consente di scegliere quattro modalità diverse per le risposte dello sterzo, degli ammortizzatori, del motore e del cambio). L’auto trasmette un feeling immediato, è facile da guidare, con inserimenti in curva precisi, quasi chirurgici, grazie anche a uno sterzo che dà risposte rapide e sincere. Risponde alla grande anche il motore V6 3.0 litri TDI, autentico punto di forza: con due turbocompressori in linea, eroga 313 cv e sviluppa una coppia di 650 Nm, quanto basta per fornire una spinta notevole sin dai bassi regimi e di passare da 0 a 100 km/h in 5,1 secondi. La velocità massima è limitata elettronicamente a 250 km/h, mentre il consumo medio dichiarato è di 7,2 litri di gasolio ogni 100 km. Sono valori molto vicini a quelli della BMW X3 xDrive 35d, che tuttavia ha una caratterizzazione un po’ meno sportiva, e infatti paga un tantino in velocità massima e accelerazione ma in compenso consuma ancora meno.
Tornando alla SQ5, inutile dire della supercollaudata trazione integrale quattro, con differenziale centrale Torsen e posteriore attivo, e del cambio tiptronic a 8 marce. Tra le tante peculiarità (paraurti rinforzati, griglia anteriore con barre color platino, gusci degli specchi retrovisori esterni in color alluminio, cerchi da 20 o 21 pollici, spoiler sul tetto, volante e sedili dedicati), spiccano l’assetto ribassato di 30 mm e i quattro terminali di scarico di forma ellittica dotati di un amplificatore che conferisce al V6 una sonorità speciale. La Q5 in versione S è al top anche per il prezzo: 62.850 euro.

Accesso facile. Le altre versioni della Q5 facelift hanno un listino compreso tra 37.900 e 57.500 euro. La soglia d’accesso è costituita, come detto, dalla 2.0 TDI: unica senza trazione integrale quattro (ha la sola trazione anteriore), con 143 cv è anche la meno potente della gamma. Ma è in grado di assicurare comunque prestazioni soddisfacenti e, soprattutto, di consumare appena 5,3 l/100 km. Con un sovrapprezzo di 2350 euro, tra l’altro, diventa anche un Suv superdotato, grazie alla versione Business, che comprende una serie di equipaggiamenti molto ricchi. La gamma Q5 è ampia e articolata: a parte la S e la Hybrid, ruota attorno a due motori TFSI a benzina e tre TDI a gasolio, a 4 e 6 cilindri, tutti a iniezione diretta e dotati di start/stop di serie, con cilindrate di 2.0 e 3.0 litri, potenze comprese tra 143 e 272 cv. I 4 cilindri sono abbinati di norma a un cambio meccanico a 6 marce, il cambio sportivo S tronic a 7 rapporti è abbinato di serie al 3.0 TDI e, come optional, al 2.0 TDI in versione 177 cv. Per il 2.0 TFSI è disponibile a richiesta il tiptornic a 8 rapporti, che è invece di serie sul 3.0 TFSI a 6 cilindri da 272 cv.

L’Ibrida. Bella, elegante e sportiva come le altre, la versione Hybrid quattro è l’altro fiore all’occhiello della rinnovata gamma Q5. Dotata di serie di batteria agli ioni di litio, vanta una potenza complessiva di 245 cv/480 Nm grazie ad un motore termico 2.0 TFSI da 211 cv e ad un motore elettrico da 54 cv montati uno dietro l’altro e collegati tra loro da una frizione. Le prestazioni sono coerenti con il modello (0-100 km/h in 7,1 secondi, velocità massima di 225 km/h) ma nel contempo i consumi si fermano a soli 6,9 litri/100 km nel ciclo combinato e le emissioni di CO2 tra 151 e 159 g/km. Guidarla è un piacere: in modalità EV (Electric Vehicle) e alla velocità costante di 60 km/h si possono percorrere tre chilometri veleggiando a emissioni zero. Volendo, si può spingere, in modalità elettrica, anche a 100 km/h, ma in tal caso l’autonomia si riduce. Le altre due modalità di guida selezionabili sono D (Drive), che gestisce entrambi i motori con l’obiettivo di ottimizzare i consumi, e S (Sport) che privilegia le prestazioni, ma recupera comunque energia nelle fasi di rilascio e in frenata. Una tecnologia sofisticata, mutuata da A6, A8, e dalla stessa Q5 Hybrid arrivata nel maggio del 2011. Da allora, però, il mercato italiano ne ha assorbite soltanto 35: un numero che la dice lunga sulla sensibilità ai temi ambientali, e che costringe i responsabili dell’Audi in Italia a parlare, anche per l’ibrida appena ristilizzata, di “nicchia nella nicchia”.

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Giovedì 19 Luglio 2012 - Ultimo aggiornamento: 14-06-2017 11:40 | © RIPRODUZIONE RISERVATA