lA DS4 declinata come berlina e Crossover (rialzata di 3 cm), conferma leganza, finiture e dotazioni al top.

DS4 e DS4 Crossback aggiornano con personalità il lusso alla francese

di Sergio Troise
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RICCIONE. Spirito d’avanguardia, stile, tecnologia, eleganza, cura artigianale per i dettagli, spiccata personalità. Sono le qualità distintive del marchio DS, il più giovane della galassia PSA, diventato autonomo il primo giugno del 2014, dopo aver incarnato la variante chic dei modelli Citroen, a cominciare dalla DS3 del 2010, mantenendo i canoni di innovazione e distinzione stabiliti dalla mitica Citroen DS del 1955. Un’operazione ambiziosa, che ha richiesto forti investimenti su scala globale (DS punta molto sulla Cina, dove dispone di una fabbrica autonoma e commercializza modelli dedicati) e che ha prodotto finora 580.000 vendite nel mondo.

La filiazione italiana di PSA guidata da Olivier Monet ha annunciato, in occasione dell’evento di fine anno PSA&Friends, svoltosi a Riccione, l’arrivo nelle concessionarie della nuova DS4 nella doppia configurazione berlina e Crossback. Già commercializzata in 120.000 unità nel mondo, la compatta francese di segmento C è stata rivisitata nello stile e nella meccanica e, dopo la passerella al Salone di Francoforte, arriva ora nelle concessionarie sia nella classica configurazione di berlina a due volumi, sia nella versione Crossback, ovvero come crossover che si distingue essenzialmente per l’assetto rialzato di tre centimetri e dunque per l’altezza aumentata a 1,54 metri, mentre restano invariate la lunghezza (4,28), la larghezza (1,81) e la capacità del vano bagagli (370 litri).

La nuova DS4 e la DS4 Crossback sono in pratica la stessa auto, ma declinate in configurazioni diverse: la prima è una berlina elegante e raffinata, arricchita da cromature e accorgimenti mirati a regalare piacere di guida e qualità della vita a bordo; l’altra è un crossover dalla silhouette originale, inedita, con elementi di stile specifici come le barre sul tetto e la prevalenza del nero in sostituzione del cromo. In comune hanno un’identità forte, sottolineata dal nuovo frontale con fari Led Vision più xeno, che riducono del 38% il consumo di energia e forniscono una potenza superiore del 51% per gli anabagglianti, del 19% per gli abbaglianti.

In comune le due nuove DS4 hanno anche l’innovativa offerta di connettività DS Connect, che include il protocollo Apple Car play, compatibile con gli iPhone più recenti. Soprattutto, DS4 e DS4 Sportback condividono l’eleganza e la raffinatezza degli interni hi-tech, dove spicca il Touch Pad 7″ a colori, schermo di ultima generazione che offre un accesso semplificato a tutte le funzioni dell’auto, eliminando 12 tasti dalla console. Pregiatissimi i rivestimenti in pelle nappa della plancia e dei pannelli delle portiere, mentre tra gli optional più ricercati (e più cari: 4.300 euro!) si fanno notare i sedili in rarissima pelle semi-anilina, realizzati con il cosiddetto metodo “a cinturino d’orologio”, un’esclusiva del marchio francese. Senza dire delle possibilità di personalizzazione, con ben 38 combinazioni disponibili per gli abbinamenti di colore tra tetto e carrozzeria.

In funzione della sicurezza e del comfort non mancano dotazioni come il sistema di apertura porte e avviamento del motore senza chiave, la telecamera di retromarcia, il sistema di sorveglianza dell’angolo morto, l’avviso di superamento involontario della linea di carreggiata. Inoltre, è disponibile la funzione massaggio dei sedili del conducente e del passeggero, “dotazione esclusiva in questo segmento” sottolineano in casa DS. Tutto ciò detto e riconosciuto, è invece imperdonabile la scelta di non rendere apribili neanche a compasso i finestrini posteriori. C’è il climatizzatore, d’accordo, e sarà pure vero che le statistiche dicono che è bassissima la percentuale di utilizzatori dei finestrini posteriori, ma la scelta appare davvero singolare.

Ampia la disponibilità di motorizzazioni 1,2, 1,6 e 2,0 litri, tutte Euro 6. La nuova DS4 viene proposta con sei propulsori turbo, che emettono tra 100 e 138 g/km di CO2: tre benzina (un PureTech tre cilindri di ultima generazione, premiato come motore dell’anno 2015, e due THP) e tre diesel BlueHDi. La Crossback dispone di quattro motorizzazioni: due benzina e due diesel. Con questa offerta, il range di potenza disponibile va da 120 a 210 cv, la coppia da 230 a 400 Nm; i consumi dichiarati restano compresi tra 3,8 a 5,9 litri/100 km. I cambi sono manuali a 6 marce o automatici (ma non su tutte le versioni).

Provate su strada, DS4 e DS4 Crossback rivelano comportamenti diversi. Più rigida, e con un baricentro più basso, la berlina si presta anche ad una guida agile e dinamica, quasi sportiva, con inserimenti in curva piuttosto netti, sterzo abbastanza reattivo, cambi di direzione non problematici; morbidona l’altra, e abbastanza incline al rollio, come del resto si addice ad un crossover che pur non disponendo della trazione integrale aspira a cimentarsi anche su percorsi non asfaltati. Diversa anche la posizione di guida: più raccolta sulla DS4, alta e dominante sulla Crossback. Su entrambe è disponibile l’ITC (Intelligent Traction Control), sistema di assistenza alla guida che ottimizza la regolazione dell’antislittamento delle ruote anteriori in condizioni di scarsa aderenza, come i passaggi su neve. Peccato che il cambio automatico (nettamente migliore del vecchio robottizzato) non disponga di levette al volante.

In Italia, i prezzi vanno dai 22.600 euro della versione DS4 PureTech 130 cv chic S&S, fino ai 33.750 euro della superdotata DS4 Crossback BlueHDi180 S&S EAT6 SPORT CHIC, passando per i 27.500 euro della versione d’attacco del crossover. A fine ottobre 2015 le auto con marchio DS immatricolate in Italia in 10 mesi erano 3.984, insufficienti per raggiungere anche la quota minima dell’1% del mercato. Ma secondo Andrea Valente, responsabile delle vendite del marchio DS nel nostro paese, “DS rappresenta il 2% del settore premium e ci sono margini per crescere nel 2016”. Per DS4 e DS4 Crossback l’obiettivo 2016 è immatricolare 2.000 unità in Italia, dove finora le versioni diesel hanno surclassato quelle a benzina, con una prevalenza dell’81%.

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Domenica 5 Giugno 2016 - Ultimo aggiornamento: 15:44 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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