La nuova Kia Optima Sportswagon in versione plug-in hybrid

Kia Optima Sportswagon plug-in hybrid, tecnologicamente all'avanguardia. Un asso nella manica per vincere nelle flotte

di Giampiero Bottino
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MILANO - Con l'arrivo della Optima Sportswagon plug-in hybrid che affianca l'analoga versione della berlina, l'offerta Kia nella fascia medio-alta del mercato può considerarsi al completo. Questo prodotto tecnologicamente all'avanguardia arricchisce l'offerta dedicata soprattutto alle flotte sulle quali la filiale italiana ha deciso di puntare con una determinazione mai manifestata in passato.

È stato proprio l'arrivo nel 2014 della Optima, che solo alla quarta generazione è finalmente sbarcata nel nostro Paese, a suggerire all'amministratore delegato di Kia Motors Italia Giuseppe Bitti di rendere più incisiva l'azione commerciale nei confronto delle flotte, creando una struttura dedicata alle flotte e allestendo 20 business center a copertura del territorio, con l'obiettivo di colmare l'insufficiente penetrazione in questo specifico mercato, che in Italia vale quasi il 40% delle vendite, ma che per il brand coreano rappresentava solo il 13% delle consegne.

Una strategia alla quale la nuova arrivata può dare ulteriore impulso per due motivi. Il primo è che nel segmento D italiano le station wagon fanno largamente la parte delle leone nelle preferenze della clientela aziendale, il secondo è che proprio le aziende, con i parchi auto gestiti in modo professionale e la disponibilità di spazi (e risorse) per predisporre le necessarie infrastrutture di ricarica, rappresentano per molti osservatori i «terreni di coltura» ideale per favorire il decollo delle forme alternative di propulsione.

In quest'ottica la Optima wagon plug-in hybrid può rappresentare una carta vincente, complice l'affidabilità certificata dai 7 anni di garanzia della casa che nessun altro costruttore è disposto a offrire e l'eccellente rapporto qualità prezzo. Il listino di questa familiare «green» e dall'aspetto gradevolmente europeo (il look è firmato dal centro stile Kia di Francoforte) è fissato in 45.750 euro, 1.750 più della corrispondente berlina e 750 più della Sportswagon GT collocata al vertice della gamma «convenzionale».

Per quanto riguarda gli aspetti dinamici, la wagon più «verde» del marchio condivide con l'analoga berlina l'intero powertrain, costituito dal 4 cilindri 2.0 Gdi a iniezione diretta di benzina da 156 cv ai quali si aggiungono i 68 cv erogati dall'unità elettrica. Il tutto a formare un sistema da 205 cv che nel ciclo di prova europeo garantisce emissioni di CO2 di 33 g/km, consentendo di percorrere fino a 61 km in modalità esclusivamente elettrica, e quindi in assenza di emissioni, a velocità non superiore ai 120 km orari.

Rispetto alla Sportswagon convenzionale è stata ridotta (da 70 a 55 litri) la capacità del serbatoio della benzina, da 55 anziché 70 litri, mentre con la berlina plug-in hybrid condivide alcuni accorgimenti finalizzati a migliorare l'efficienza contenendo consumi ed emissioni: dalla frenata rigenerativa alla funzione «Driver only» che consente di limitare la ventilazione o il riscaldamento al solo posto del guidatore, dalla griglia attiva delle prese d'aria che ha consentito di diminuire il Cx alle informazioni sul funzionamento del sistema ibrido presenti sul cruscotto, mentre sulla plancia un indicatore visibile anche dall'esterno evidenzia sia il livello di carica della batteria, sia il grado di efficienza determinato dallo stile di guida adottato dal conducente.

 

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Domenica 3 Dicembre 2017 - Ultimo aggiornamento: 11:38 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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