Nissan Leaf è arrivata alla terza generazione e monta il nuovo pacco batterie agli ioni di litio da 30kWh

Nissan Leaf, terza generazione: l'autonomia aumenta a 250 km in totale relax

di Sergio Troise
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NIZZA - Dopo cinque anni di coraggiosa carriera sulla strada dell’avanguardia tecnologica, Nissan è pronta a rinnovare la sfida dell’auto elettrica con la terza generazione della Leaf, la compatta di segmento C a emissioni zero con la quale ha già conquistato 200.000 clienti nel mondo (è presente su 31 mercati sparsi su 4 continenti) collocandosi in testa alle vendite europee di veicoli elettrici, con quasi 45.000 unità immatricolate e una quota del 25%. “Un primato – dicono con orgoglio in casa Nissan – che ha consentito di preservare l’ambiente da trecentomila tonnellate di CO2”.

Presentata al Salone di Francoforte, l’auto ha già debuttato nelle concessionarie italiane, dove è ordinabile da novembre, mentre le prime consegne avranno inizio a gennaio. “Con la nuova batteria da 30 kWh (contro 24 del modello precedente, che per ora resta in commercio, ndr) e autonomia aumentata a 250 chilometri, è la nostra risposta alle necessità di miglioramento della qualità dell’aria e di riduzione delle emissioni di gas serra” dicono i giapponesi, sottolineando l’abisso che separa la Leaf dalle auto tradizionali: zero emissioni contro i 98 grammi/km di CO2 di un’auto di pari segmento con motore diesel o gli 89 grammi di un veicolo ibrido. E aggiungono: “Considerando le medie di percorrenza, pari a meno di 170 km al giorno, la nuova Leaf risponde alle esigenze di mobilità del 98% dei clienti del segmento C”.

L’aumento dell’autonomia a 250 km (più 26%) rappresenta un bel passo avanti rispetto ai 175 km della prima generazione e ai 199 della seconda. Ciò è possibile grazie al nuovo pacco batterie agli ioni di litio da 30 kWh, con carbonio, azoto e magnesio negli elettrodi (ora allo stadio solido e non più liquido). Prodotte negli Usa e assemblate, come tutta l’auto, negli stabilimenti Nissan di Sunderland, in Gran Bretagna, le nuove batterie sono ricaricabili all’80% della capacità in appena 20 minuti. Ma dipende dal sistema di ricarica: il più rapido è il trifase, mentre sono più lente le ricariche dalla rete domestica (opportunamente adeguata) e da quella pubblica (scarsissima in Italia).

Leggermente rivista nello stile, l’auto è disponibile in due allestimenti (Acenta e Tekna), in una gamma colori più ampia (spicca un elegante bronzo metallizzato) e dispone ora di un nuovo sistema di infotainment con maggiori funzioni e controlli da remoto. Il prezzo è di 28.990 euro per la versione d’ingresso (Acenta Flex 30 kWh) con l’aggiunta di 79 euro al mese per noleggiare la batteria (per 36 mesi e fino a 30.000 km annuali). Volendo, si può anche optare per l’acquisto in blocco con la batteria: in tal caso si sale a 34.890 euro, pagabili anche con un anticipo di 7.920 euro e rate mensili da 299. La garanzia sulla nuova batteria è di 8 anni/160.000 km. A dispetto del nome (Leaf significa Leading Environmentally Affordable Family, ovvero auto per la famiglia amica dell’ambiente e accessibile) non sono prezzi popolari.

“Sappiamo bene che non è un’auto per le masse e ciononostante il prezzo di listino non consente margini, anzi noi di Nissan continueremo a perderci. D’altra parte Leaf è un investimento sul futuro, più che un’auto è un modello di mobilità virtuosa in cui per primi abbiamo creduto e continuiamo a credere” ha dichiarato Bruno Mattucci, amministratore delegato di Nissan Italia, aggiungendo che “soltanto una maggiore attenzione da parte della pubblica amministrazione, una rete di infrastrutture per la ricarica e l’introduzione di incentivi e bonus fiscali potrebbero sostenere lo sviluppo della mobilità elettrica, per ora relegata in una nicchia di mercato”. Una nicchia che finora è stata occupata, nel nostro Paese, da circa 300 Leaf/anno. “E nel 2016 – dicono i responsabili della commercializzazione nel nostro paese - potremmo arrivare a 450, grazie a privati cittadini con forte coscienza ecologica e a qualche amministrazione pubblica”.

Secondo Nissan Italia gli esempi da seguire sono quelli della Francia, dove per ogni auto elettrica acquistata sono previsti incentivi da 7.000 a 10.000 euro, e soprattutto della Norvegia, dove la rete di colonnine per la ricarica è ormai capillare. “E’ invece difficile capire – dice ancora Mattucci - perché nel nostro paese si concedano incentivi per cambiare gli infissi o le caldaie nelle case, onerosi per lo Stato, e non per portare a zero le emissioni legate alla mobilità, che solo per la CO2 rappresentano il 30% del totale immesso nell’atmosfera. I vantaggi sarebbero sensibili sia per le finanze pubbliche, sia per l’inquinamento atmosferico e acustico; ci sarebbero benefici per la salute collettiva, per i privati e per le aziende che avrebbero libertà di movimento nelle zone a traffico limitato”.

La Regione Sardegna è stata per ora la prima a stringere un accordo con Nissan Italia per la fornitura di 9 veicoli 100% elettrici (6 Nissan Leaf per il trasporto persone e 3 veicoli commerciali e-NV200 per il trasporto merci) destinati anche al Comune di Cagliari. Ciò è stato reso possibile dalla disponibilità di fondi europei e dalla volontà dell’amministrazione sarda di avviare un piano per migliorare e monitorare la qualità dell’aria sul proprio territorio. “Un esempio concreto che le cose si possono fare, basta volerlo” nota ancora il numero uno della filiazione italiana della multinazionale giapponese, ricordando che una iniziativa è già in atto anche con una compagnia di taxi di Roma e che sono in corso trattative anche con Uber, mentre è allo studio la possibilità di allargare il car-sharing a emissioni zero.

Ma come va la nuova Nissan Leaf 250 km? L’abbiamo provata sulle strade della Costa Azzurra e dell’entroterra francese e monegasco, inerpicandoci fin sul Col del Turini, mitica meta del Rally di Montecarlo a quota 1600 metri: un percorso impegnativo, di circa 200 km, utile per testare le prestazioni e la fatidica autonomia. Il test è stato superato a pieni voti, nel senso che l’auto si è rivelata in grado di rispettare le promesse, comportandosi come una stradista capace di regalare piacere di guida, comfort e, soprattutto, capacità di… riportarci a casa senza patemi.

Partiti con una carica non al 100% e con una “dichiarazione di autonomia” di 210 km” (leggibile sulla strumentazione) al ritorno l’auto ci informava che potevamo disporre ancora del 25% di carica e avevamo la possibilità di percorrere altri 59 chilometri. Ma tra i giornalisti/collaudatori c’è chi ha fatto meglio, arrivando al “traguardo” con riserve di energia fino al 44%! Interessante anche il calcolo sui costi: poco meno di 4 euro per percorrere 100 km (contro i 9 necessari per un diesel “pari grado”). Secondo i calcoli della Casa “i costi di esercizio complessivi della Leaf a confronto con una Qashqai 1.5 dCi a gasolio sono inferiori di almeno il 49% con una percorrenza annua di 20.000 km”.

Esternamente l’auto non è cambiata molto. Le misure della carrozzeria (due volumi per 5 porte), vicine a 4,5 metri, sono rimaste immutate rispetto alla Leaf con autonomia di 199 km. Poche le modifiche anche all’interno, dove si fanno apprezzare le buone finiture, la comodità dei sedili, lo spazio disponibile per persone e bagagli (370 litri) e alcune dotazioni come il navigatore satellitare (tra i migliori mai visti), la retrocamera di manovra e sistemi di assistenza come la frenata d’emergenza e il monitoraggio a 360 gradi.

Si temeva che la nuova batteria potesse incidere sull’abitabilità (buona per cinque, ottima per quattro), invece nulla è cambiato. Le dimensioni dell’apparato elettrico sono rimaste immutate e il lieve incremento di peso (21 kg) non ha inciso sulle prestazioni. Anzi, aver confermato la collocazione in basso, al centro del pianale, contribuisce a concentrare la massa abbassando il baricentro a tutto vantaggio dell’equilibrio dinamico. Un equilibrio favorito anche da sospensioni tarate per una guida molto confortevole e sufficientemente precisa. Buona anche la reattività dello sterzo, peccato però che il volante sia regolabile solo in altezza e non in profondità, mentre è comodissimo il poggiabraccio centrale.

La messa in moto (si fa per dire…) avviene con un tasto. Rumore nullo o quasi (i decibel misurati dalla Casa giapponese sono appena 21), ci si accorge di essere pronti a partire dalla strumentazione e dallo scattino in avanti una volta inserito il Drive. Un fruscio a stento avvertibile è il leit motiv della marcia su strada: una marcia fluida, grazie anche alla buona aerodinamica (cx 0,28), persino rilassante. La Leaf, infatti, non è certo un’auto che possa invogliare alla guida sportiva: con una potenza equivalente a 109 cavalli, l’accelerazione sullo 0-100 avviene nel tempo di 11,3 secondi, mentre la velocità massima è di 144 km/h. Valori modesti, ma in linea con i limiti in vigore.

Sui tratti piani e rettilinei si procede in autentico relax, conversando amabilmente con i compagni di viaggio; nei tratti misti si fanno apprezzare gli inserimenti in curva senza sbavature, la capacità di passare sui dossi senza sussulti e il buon contenimento di rollio e beccheggio: insomma, il fatto che questa sia un’auto elettrica non significa che si guidi molto diversamente da una “media” con motore termico. L’unica vera differenza, silenziosità a parte, sta nell’approccio mentale: ti metti al volante e subito pensi a quanta strada riuscirai a fare.

L’eccellente coppia consente “risposte” pronte e soddisfacenti, anche su salite a forte pendenza, ma è evidente che con un’auto del genere si tende a privilegiare l’efficienza. Dunque piede leggero sull’ecceleratore e attenzione alla strumentazione che ti informa puntualmente su “come” stai guidando: alberelli luminosi indicano il grado di sensibilità agli sprechi di energia, mentre progressivamente gli indicatori segnalano la percentuale di carica disponibile e i chilometri percorribili. Valori che possono mutare progressivamente anche in positivo: in discesa o in frenata, infatti, la batteria si rigenera restituendo energia utile per allungare il percorso. E la ricarica aumenta ulteriormente se si ha l’accortezza di manovrare sul cambio passando dalla modalità EcoMode a B-Mode. Un giochetto da ragazzi che diventa persino divertente quando si prende confidenza con la manopola collocata in posizione ergonomica sulla console centrale.

 

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Sabato 12 Dicembre 2015 - Ultimo aggiornamento: 15-12-2015 18:18 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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