La nuova Polo durante la prova su strada

Nuova Polo, efficienza e sicurezza:
la frenata automatica è di serie

di Sergio Troise
  • condividi l'articolo

MONACO - Sempre più una piccola Golf. Ecco che cosa è la nuova Polo, compatta di segmento B a 4 porte e 5 posti finora prodotta da Volkswagen in oltre 14 milioni di esemplari (721.000 le unità vendute nel 2013) e ormai pronta, dopo 39 anni, a rilanciare l’ennesima sfida a colpi di innovazione.


Nessuna rivoluzione, sia chiaro, ma un’accurata rivisitazione dello stile e dei contenuti rispetto al modello uscente. Un lavoro in profondità che ha generato la vettura con il maggior numero di sistemi di assistenza alla guida della sua categoria e la composizione di una gamma motori, benzina e diesel, a 3 e 4 cilindri, da 1,0 a 1,4 litri, che già risponde alla normativa Euro 6 e abbatte consumi ed emissioni del 21%.

La rivisitazione dello stile. La Polo assomiglia sempre più alla Golf, vuoi per le dimensioni cresciute già dal 2009, vuoi per le scelte di design, che vanno oltre il family feeling. Rispetto alla Polo uscente si distingue invece per alcuni particolari che rendono l’aspetto un tantino più grintoso. I ritocchi riguardano in particolare i paraurti, la fanaleria (in autunno arriverà, tra gli optional, la tecnologia a Led) e le luci posteriori, ma anche gli specchietti retrovisori esterni e altri dettagli. E’ stata aggiornata la gamma colori, con l’introduzione di tre tinte nuove (titanio, beige metallizzato e azzurro carico) mentre all’interno sono stati utilizzati nuovi tessuti per i rivestimenti e per i sedili. Questi ultimi hanno la seduta corta, con le cosce che sporgono un po’ troppo, a meno che non si sia di bassa statura. Ciò detto, le regolazioni del posto guida e del volante risultano utili a trovare una corretta posizione. Tutti di facile lettura e semplice accesso i comandi, grazie a una strumentazione razionale, in linea con l’esempio Golf. Dalla sorella maggiore è stato mutuato anche il volante a tre razze, con comandi incorporati e forma asimmetrica. Come sempre in casa VW, sono di ottima qualità i materiali e impeccabili gli assemblaggi.

Gamma motori nel segno del downsizing. Sotto al cofano della nuova Polo ci sono, come detto, propulsori a benzina e diesel, a 3 e 4 cilindri, con cubature di 1,0, 1,2 e 1,4 litri (scomparsa la cilindrata 1600) e potenze comprese tra 60 e 95 cavalli (in Germania anche da 110). Più in dettaglio, i motori di 1000 cc sono declinati nelle potenze di 60, 75 e 95 cv (quest’ultima da novembre) e sono abbinati esclusivamente al cambio manuale a 5 marce; l’1,2 litri dispone invece di 90 cv e dell’opzione del cambio automatico DSG a 7 marce. Sul fronte diesel, i TDI 1.400 si dividono nelle versioni da 75 cv con cambio manuale a 5 marce, 75 cv BlueMotion (in arrivo a novembre) e 1.4 da 90 cv con cambio DSG a 7 marce, utilizzabile anche con paddles al volante.

Il top dell’efficienza. In materia di riduzione dei consumi e delle emissioni, gli ingegneri di Wolfsburg sono riusciti a ottenere vantaggi notevoli: in particolare, il meglio dell’efficienza lo assicura la motorizzazione 1.4 75 cv della Polo TDI BlueMotion, con 3,1 litri/100 km e CO2 bloccata a 82 gr/km. Tra i motori a benzina, si segnala invece il 1000 95 cv della Polo TSI BlueMotion, primo tricilindrico turbo a iniezione diretta della gamma, per il quale la casa tedesca dichiara 4,1 litri/100 km e CO2 a 94 gr/km. Da notare che già la motorizzazione base (60 cv) dispone di serie dello start/stop e del sistema di recupero dell’energia in frenata, e passa dunque da un consumo di 5,5 litri a 4,7 litri/100 km, con emissioni di CO2 ridotte da 128 a 106 gr/km. A parte i consumi e le emissioni, a bordo della nuova Polo sorprende la capacità di contenere rumorosità e vibrazioni: bravo chi si accorge se sotto al cofano batte un cuore a tre cilindri oppure a quattro.

Comportamento stradale. Al volante della versione 1.4 TDI con cambio DSG a 7 marce si fa apprezzare la capacità di adattamento dell’auto alle più diverse esigenze: si può procedere in economia a velocità di crociera con rapporti alti, che il cambio DSG privilegia, ma grazie alla buona coppia in basso si possono ottenere anche risposte pronte a improvvise sollecitazioni, e buona progressione tra i bassi e gli alti regimi. Lo sterzo con assistenza elettromeccanica assicura reazioni puntuali, mentre il comportamento su percorsi misti può diventare stimolante solo con l’opzione Sport Select, che tramite un pulsante permette di scegliere tra due diverse tarature grazie agli ammortizzatori a regolazione elettronica: una chicca destinata probabilmente alla fascia di clientela più giovane, magari affascinata dai trionfi della Polo nei rallies. Su questo fronte la Polo più appetibile sarà certamente la GTI, che però non è ancora disponibile.

Sistemi di assistenza al top. In casa Volkswagen parlano di “democratizzazione della tecnologia”, ovvero della possibilità concessa anche ai proprietari di piccole auto di accedere a sistemi migliorativi della sicurezza e del comfort, un tempo assegnati esclusivamente alle auto di categoria premium. La nuova Polo è dunque la prima auto di segmento B a disporre di serie del sistema di frenata anticollisione multipla. Di serie, già dall’allestimento base (Trendline) ci sono anche il sistema di riconoscimento della stanchezza del guidatore, il computer multifunzione, la spia di controllo della pressione pneumatici, il climatizzatore manuale, i retrovisori esterni riscaldabili e regolabili elettricamente, il cassetto interno con funzione refrigerante e altre piccole dotazioni più o meno utili. In funzione della sicurezza, l’auto può essere inoltre equipaggiata, a richiesta, con il cruise control a regolazione automatica della distanza. Tra gli optional, non manca il park-pilot con telecamera per facilitare le manovre.

Infotainment all’avanguardia. I sistemi di radio e radio-navigazione sono di nuova concezione, ma si avvalgono di software e hardware già utilizzati per la Golf. Di conseguenza, a seconda delle versioni, sono disponibili funzioni quali streaming audio Bluetooth (a seconda dello smartphone, può disporre di visualizzazione Cover e comandi tramite touchscreen), sensori di prossimità (comparsa di comandi aggiuntivi del menu avvicinando la mano), zoom delle mappe con due dita in modalità navigazione (come avviene su tablet o smartphone) e collegamento dello smartphone all’antenna esterna tramite interfaccia wireless. Tutti i sistemi possono disporre di ricezione radio digitale Dab+. Grazie alla tecnologia MirrorLink è inoltre possibile utilizzare, tramite il touchscreen, speciali app per smartphone. Il display con sensori di prossimità è da 6,5 pollici.

Tre allestimenti, poi altre varianti. Oltre alla versione base Trendline, di cui s’è già detto a proposito della ricca dotazione di serie, la gamma prevede il tradizionale allestimento Comfortline (medio), che si propone come il più interessante, in quanto propone piccole attenzioni ormai irrinunciabili, come la possibilità di ribaltare lo schienale posteriore in configurazione 60/40, gli alzacristalli elettrici anche posteriori, l’illuminazione di cortesia delle alette parasole. Stranamente, invece, i nuovi cerchi in lega da 17” sono disponibili solo sulla versione top di gamma, che in Italia si chiamerà Fresh, almeno per un anno, poi potrebbe tornare la tradizionale Highline. Più in là arriveranno anche le varianti Cross, GTI e BlueGT. Quest’ultima, che avrà una potenza di 150 cv, sarà dotata di un motore straordinariamente efficiente, grazie al sistema di disattivazione automatica di due cilindri (su quattro).

Prezzi d’attacco. La nuova Polo è già ordinabile, anche se verrà commercializzata dal 17/18 maggio (weekend porte aperte) con un listino compreso tra 12.600 e 18.500 euro. Ma per la fase di lancio (sicuramente fino alla fine di maggio, poi si vedrà) Volkswagen Italia ha annunciato una promozione che abbatte il prezzo d’ingresso a 10.900 euro, ovvero il medesimo della Polo uscente, dalla quale la nuova si distingue per equipaggiamenti e contenuti tecnologici oggettivamente superiori, il cui valore viene calcolato in 800 euro. Tra le opportunità, c’è anche una formula simile al noleggio a lungo termine, che consente di entrare in possesso dell’auto versando una rata mensile da 139 euro, e poi decidere, dopo due o tre anni, se tenerla o restituirla. Nel pacchetto, anche servizi legati alla garanzia, all’assistenza, all’assicurazione.

Le speranze di crescita. La filiazione italiana di Volkswagen, che storicamente ha venduto 1,4 milioni di Polo nel nostro Paese, prevede che da noi saranno privilegiate le versioni con potenza di 75 cv, con la 1000 tre cilindri a benzina che assorbirà il 37% della domanda e la 1.4 TDI il 27%. Nonostante le perduranti difficoltà del nostro mercato, non manca un certo ottimismo, legato anche alle possibilità della più piccola Up! Secondo Andrea Alessi, brand manager Volkswagen per l’Italia, “nel 2013 il mercato italiano ha toccato il fondo, ma ormai il peggio è passato e dal 2014 si potrà cominciare a vedere un po’ di crescita, anche se per ora la domanda privata non ha dato segnali convincenti, mentre hanno dato una scossa le flotte”. L’ottimismo della filiazione italiana di Volkswagen si giustifica, comunque, anche con la consolidata leadership tra le case straniere, che nel settore delle piccole ha visto l’accoppiata Polo-Up! (44.700 unità immatricolate nel 2013) dietro soltanto alla Fiat nel cumulato dei segmenti A e B, e davanti alle Ford Fiesta e Ka, alle Renault Clio e Twingo, alle Peugeot 207 e 208, alle Toyota Yaris e Aygo, alle Opel Corsa e Adam e alle Citroen C3 e C1.

  • condividi l'articolo
Giovedì 1 Maggio 2014 - Ultimo aggiornamento: 11-05-2014 22:08 | © RIPRODUZIONE RISERVATA