La Volkswagen Golf Sportsvan durante la prova su strada

Addio alla Golf Plus, arriva la Sportsvan:
quando un Mpv esalta spazio e sportività

di Sergio Troise
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ST. TROPEZ - Alzi la mano chi si ricorda della Golf Plus. E’ la versione monovolume della Golf, alternativa “a guida alta” del fortunato modello dominatore del segmento C. Nacque per soddisfare particolari esigenze di spazio e versatilità, affiancando la station wagon Variant e proponendosi anche come scelta meno impegnativa della Touran.


Ma aveva un limite nella banalità del progetto stilistico ed è rimasto un prodotto secondario, l’anello debole all’interno della gamma Golf, anche se in Germania, ovvero “in casa”, ha totalizzato 500.000 immatricolazioni.

Svolta radicale. Perciò a Wolfsburg è stato deciso di cambiare, rivoluzionando tutto, a cominciare dal nome. Che è diventato Golf Sportsvan, a sottolineare la doppia anima, una commistione ben riuscita tra vocazione allo spazio (Van) e sportività (Sport). Un gran bel lavoro, non c’è che dire, che porta la firma di Klaus Bischoff, responsabile del design di Volkswagen, ma sul quale ha pesato non poco la supervisione dell’italiano Walter de’ Silva, grande capo dello stile del gruppo tedesco.

Misure a confronto. Il segno distintivo della nuova versione di Golf è dunque la capacità di mettere insieme una abitabilità da MPV (a bordo possono viaggiare comodamente 5 persone più bagagli) con un aspetto dinamico molto vicino a quello della Golf con carrozzeria hatchback. Con i suoi 4.338 mm da paraurti a paraurti, la Sportsvan è 134 mm più lunga della Plus di cui prende il posto, 83 mm più lunga della classica Golf e 224 mm più corta della Golf Variant. In termini di larghezza, con soli 8 mm in più, la Golf Sportsvan (1.807 mm) si avvicina alla Golf e alla Golf Variant, mentre la Plus risulta più stretta di 48 mm. Passando all’altezza, la Golf Sportsvan e la Golf Plus non si differenziano di molto (1.578 mm contro 1.580).

Dettagli decisivi. Il carattere dinamico della nuova Sportsvan viene messo in risalto dallo sbalzo anteriore ridotto di 20 mm. Posteriormente lo sbalzo è stato invece allungato di 47 mm, contribuendo così ad aumentare lo spazio del bagagliaio. A dare slancio alla linea di fiancata un dettaglio stilistico che fa parte del patrimonio storico di Walter de’ Silva, ovvero la linea laterale sporgente, molto marcata, con le maniglie delle portiere (progettate ex novo) annegate all’interno della linea stessa (come sulle Alfa 156 e 147, capolavori del designer italiano). E ancora: a fronte di uno sbalzo anteriore corto, per snellire l’aspetto del corpo vettura si è puntato su dettagli importanti come la forma e la collocazione degli specchietti retrovisori esterni e sulle cornici dei finestrini molto lunghe, con due ulteriori cristalli nella zona del montante anteriore e posteriore. Rispetto alla Plus, il tetto è più basso e filante, il cofano meno orizzontale; il frontale presenta una calandra più larga, simile a quella della Golf “normale” ma più “autorevole”; stesso discorso per la coda, per nulla appesantita dal portellone.

Rivoluzione totale. Stile e misure a parte, la nuova Golf Sportsvan adotta il pianale modulare trasversale MQB delle sorelle, ma in questo allestimento guadagna 10 cm nel passo: un dettaglio che contribuisce a slanciare la linea e a regalare spazio e comfort agli occupanti, anche se di statura alta. Sulle versioni più potenti, inoltre, il pianale MQB consente di adottare sospensioni multilink anche all’anteriore (al posto del sistema MacPherson), in modo da migliorare il comportamento dinamico. Quanto alla massa, il peso complessivo è stato ridotto di 90 kg rispetto alla Golf Plus, mentre l’aerodinamica è stata ottimizzata, fino a raggiungere un Cx di 0,27 (sulla Sportsvan TDI BleuMotionm 1.6). Ciò rende la marcia su strada piacevole, silenziosa e sufficientemente “frizzante”, tuttavia la posizione alta al volante è specifica di un tranquillo MPV. E se ci si azzarda a regolare il sedile in basso, addio visibilità anteriore: è scarsa persino con la seduta regolata al massimo dell’altezza, e risulta difficile tenere le distanze nel traffico o fare manovra in spazi stretti. In compenso risulta comoda la seduta, comprensiva del bracciolo centrale regolabile in senso verticale e longitudinale e, in alcuni allestimenti, con regolazione lombare e funzione massaggio.

Qualità superiore. Gli interni, del resto, si distinguono per l’abituale livello qualitativo dell’assemblaggio, per i materiali pregiati e le ottime finiture, degne di un’auto di classe superiore. Rispetto a quella della Golf Plus, inoltre, la plancia della Sportsvan è più esclusiva, più bassa e più larga; la console centrale comprende touchscreen, funzioni clima e comandi, mentre la porzione tra i due sedili si protende verso gli elementi di comando come solitamente accade sulle sportive di alto livello, creando un ambiente ergonomico non usuale su un veicolo di questo tipo. E’ invece in linea con la funzionalità da MPV il divano posteriore con i sedili che scorrono in senso longitudinale per 180 mm (erano 160 sulla Golf Plus), divisi in rapporto 60:40. Inoltre, i passeggeri seduti dietro possono regolare l’inclinazione degli schienali, mentre il volume del bagagliaio è aumentato di 76 litri rispetto alla Golf Plus, attestandosi a 500 litri. Ma se viene utilizzato il piano di carico fino agli schienali dei sedili anteriori e al tetto, il volume massimo a disposizione arriva a 1.520 litri.

Motori da 1,2 a 2,0 litri. La Golf Sportsvan adotta le motorizzazioni di ultima generazione a benzina e diesel TSI e TDI supportate dal sistema start/stop e omologate Euro 6. I consumi risultano ridotti fino al 20%, con picchi di efficienza strepitosi nell’allestimento 1.6 TDI BlueMotion 110 cv, che richiede appena 3,6 litri per 100 km (ciclo misto) e riduce le emissioni fino a 95 gr/km. Per il resto, la gamma prevede quattro turbo benzina a iniezione diretta TSI di 1,2 e 1,4 litri declinati nelle potenze di 85, 105, 125 e 150 cv. La gamma dei propulsori turbodiesel TDI a iniezione diretta ne contempla invece tre, con cilindrate di 1,6 e 2,0 litri e potenze di 90, 110 e 150 cv. Ad eccezione dei TSI da 85 e 105 cv (abbinati ai cambi manuali a 5 e 6 marce) e dell’1.6 TDI da 90 cv (abbinato al cambio manuale a 5 marce), tutti i motori sono disponibili anche con cambio automatico a doppia frizione DSG a 6 o 7 marce. La guidabilità è eccellente, come del resto sulle altre Golf, e le prestazioni sono di tutto rispetto. Guai però a cercare emozioni: per quelle ci sono le Golf GTI, GTD e GTR. Ciò detto, il sistema XDS+, tarato specificamente per questo modello, aumenta l’agilità, migliorando le capacità di trazione e riducendo angolo di sterzata e sottosterzo.

Tre allestimenti. Come tradizione per Volkswagen, sono disponibili tre gradi di allestimento: Trendline, Comfortline e Highline. Ma già la versione di accesso presenta dotazioni molto ricche, tra le quali spicca la novità del Blind Spot, sistema basato su un radar che segnala al guidatore la presenza di eventuali veicoli nell’angolo cieco oppure in fase di avvicinamento anche nelle manovre in retromarcia. Un supporto che si aggiunge al Park Assist per agevolare le manovre di parcheggio e ad altre numerose dotazioni: tra quelle di serie e gli optional, non mancano il climatizzatore (manuale o automatico), i cerchi in lega da 16 o 17 pollici e numerosi sistemi high-tech, tra i quali spiccano il differenziale a bloccaggio elettronico trasversale XDS+, lo sterzo progressivo e la regolazione adattiva dell’assetto, che prevede le modalità Comfort, Normal e Sport.

Dinamica di marcia. In modalità Sport l’auto regala un comportamento più disinvolto, riducendo al minimo indispensabile il rollio e adattandosi meglio a percorsi misto/veloci e ad una guida brillante. La lista delle dotazioni più qualificanti comprende inoltre il cruise control con regolazione automatica della distanza di sicurezza, il sistema di frenata anticollisione multipla, il riconoscimento di stanchezza del guidatore, la regolazione automatica degli abbaglianti, l’assistenza per il mantenimeno della corretta corsia di marcia. Inutile ricordare che la Golf Sportsvan dispone anche dei più moderni sistemi di infotainment e di servizi online mobili come Google Earth, per non dire dell’impianto radio/stereo.

Listino italiano. Certo, pescando a piene mani nella lista degli optional il prezzo può superare i 30.000 euro. Ma al lancio in Italia (prevendita già aperta, open weekend il 7-8 giugno), questa nuova versione della Golf viene proposta, nel modello d’ingresso con motore TSI 1,2 da 85 cv, a un prezzo d’attacco di 17.900 euro, ovvero con uno sconto di 1300 sul prezzo di listino, che parte da 19.200 euro. Se non bastasse, la filiazione italiana del colosso tedesco ha messo definitivamente da parte certe rigidità del passato e ha annunciato soluzioni di accesso al prodotto molto interessanti. Tra queste, la possibilità di entrare in possesso dell’auto con un anticipo di 5000 euro, impegnandosi al pagamento mensile, per due/tre anni, di una rata che può variare tra 169 e 186 euro. A fine periodo, si potrà scegliere se restituire l’auto, finanziare il valore residuo e completare il pagamento a rate, oppure acquistare un’auto nuova, della stessa marca, senza versare alcun acconto ma continuando a corrispondere la solita rata mensile. L’offerta Volkswagen prevede anche l’assicurazione furto/incendio più RCA, nonché la possibilità, pagando una rata maggiore, di accedere ad alcuni servizi come la garanzia prolungata e l’assistenza programmata.

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Giovedì 5 Giugno 2014 - Ultimo aggiornamento: 11-06-2014 07:39 | © RIPRODUZIONE RISERVATA