La nuova A8 Audi, l'ammiraglia dei Quattro Anelli

Audi nuova vita per l'ammiraglia A8:
gli occhi illuminano la notte

di Nicola Desiderio
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DUSSELDORF - Audi A8, l’ammiraglia che quasi 20 anni fa sfidò la Mercedes Classe S utilizzando per la prima volta la scocca tutta in alluminio oggi non è più un’outsider, anzi si è accreditata negli anni come la concorrente più pericolosa tra le grandi berline di lusso lunghe 5 metri e più, un segmento che da noi ha una presenza più che marginale, ma nei mercati emergenti sta vivendo una seconda vita grazie anche allo status che questo tipo di vetture riesce ancora ad esprimere.

Oltre 5 metri di puro alluminio. L’Audi A8 di terza generazione affronta il più classico dei restyling di metà carriera, anche se stavolta gioca un po’ d’anticipo visto che le precedenti sono durate 8 anni e stavolta a 3 dal debutto rimescola le proprie carte. Lo scopo è chiaro: dare fastidio alla nuova Mercedes Classe S giocando nuovi assi, tra cui una dotazione per il lusso e la sicurezza ancora superiori, motori più efficienti fino al 10%, più potenti ed omologati Euro 6, ma soprattutto con una prima mondiale: i nuovi fari a Led a matrice. Ma prima di addentrarci in tutto questo ricordiamo che l’Audi A8 è lunga 5,14 metri e, come le sue concorrenti, c’è una versione allungata, in questo caso di 13 cm, tutti a disposizione dei sedili posteriori. La scocca è, come da tradizione e come nessun’altra concorrente, tutta in alluminio e del tipo Spaceframe. Pesa solo 231 kg che crescono a 241 kg per la “lunga”, ma non è questo a cambiare semmai da fuori la forma dei fari anteriori, dei paraurti e la coda, con le luci posteriori, più sviluppate verso il centro e unite da un listello cromato, e i terminali di scarico, meglio integrati negli scudi. Inalterato anche il cx di 0,26.

La tecnologia a braccetto con l’artigianalità. All’interno ci sono ancora più tecnologia e ancora più artigianalità con profusione di pelli e legni di vario tipo, trattati in modo naturale per esaltarne la qualità, la bellezza, ma anche la sintesi tra lusso e rispetto per l’ambiente che sta assumendo sempre maggiore importanza anche tra i clienti più facoltosi. Il sistema MMI acquisisce il touchpad e nuove funzionalità per essere al passo con i tempi, ancora più raffinato e potente il sistema audio Bang&Olufsen da 1.400 Watt mentre per la sicurezza ci sono i nuovi sistemi come l’Active Lane Assist, che mantiene la vettura in carreggiata intervenendo direttamente sullo sterzo – ora a servossistenza elettromeccanica, anche quello dinamico a rapporto variabile – e l’head-up display che si somma a una strumentazione quasi aeronautica che mescola strumenti analogici a display TFT multifunzione, tra qui quella di visione notturna, in grado di riconoscere nell’oscurità la presenza dei pedoni e degli animali. Il tutto con una cura del dettaglio e una ricerca delle soluzioni più avanzate dal punto di vista sia tecnico sia estetico che davvero sono il punto di riferimento tra i marchi premium.

Da 4 a 12 cilindri a benzina, gasolio o ibrido. Anche per i motori c’è qualche novità. Tutti sono ad iniezione diretta, omologati Euro 6, con cambio automatico a 8 rapporti e accoppiati alla trazione integrale di tipo meccanico – tranne la versione Hybrid che ha la trazione anteriore ed è anche l’unica con motore 4 cilindri – che assegna di base il 60% della coppia all’assale posteriore. Per le unità a benzina, si parte dal V6 3 litri con compressore volumetrico da 310 cv e si passa poi ai V8 4 litri biturbo con sistema COD (Cylinder On Demand) che disattiva 4 cilindri quando si marcia a regime ridotto e basso carico, sia in versione da 435 cv sia da 520 cv per la S8 che offre prestazioni ancora superiori (0-100 km/h in 4,1 secondi) con consumi inferiori (9,6 litri/100 km e 225 g/km di CO2) e un comfort ancora migliorato grazie ai supporti attivi e al sistema di cancellazione attivo del rumore. Al vertice c’è il poderoso W12 6,3 litri aspirato da 500 cv disponibile con carrozzeria lunga e che, così come la S8, può avere anche i dischi carboceramici per l’impianto frenante.

Integrale meccanica, ma dietro è elettronica. La sportiva di gamma può avere anche il differenziale posteriore sportivo che trasferisce sulla ruota interna più coppia per migliorare l’agilità, così come la V8 TDI da 4,2 litri che eroga ben 385 cv e 850 Nm per un0 0-100 km/h in 4,7 secondi e consumi di 7,4 litri/100 km pari a 194 g/km di CO2. L’altro diesel in gamma è il V6 3 litri da 258 cv che consuma solo 5,8 litri/100 km ed emette 155 g/km di CO2. La Hybrid ha un 2 litri turbo a benzina da 211 cv e un elettrico da 40 kW inserito nel cambio che insieme sviluppano 245 cv e 480 Nm. La batteria è al litio da 1,3 kWh, sufficiente per marciare per 3 km a emissioni zero a 60 km/h, ma in eletrico la A8 Hybrid può raggiungere addirittura 100 km/h. Ottimo il rapporto tra prestazioni (235 km/h, 0-100 in 7,7 s.) e consumi (6,3 l/100 km per 147 g/km di CO2) per questa versione che tuttavia non arriverà prima di febbraio.

I led si accendono, ma non si muovono. E veniamo alla novità principale costituita dalla tecnologia Audi Matrix Led e che costituisce la più avanzata delle 3 scelte possibili per i fari anteriori oltre ai proiettori bi-xeno e a quelli full led semplici che fino a ieri rappresentavano il massimo della tecnologia di illuminazione. Quella a matrice però va oltre in modo sostanziale, grazie alla collaborazione di una telecamera e realizzando effetti di illuminazione, tra quelli conosciuti e altri inediti, senza alcuna parte meccanica. Ogni gruppo ottico infatti è costituito da 25 Led, ciascuno dei quali si accende e si spenge, aumenta o diminuisce la propria potenza. Quindi, quando la telecamera individua una vettura, i fari aprono un vero e proprio cono di buio in modo da non abbagliare il guidatore e continuare ad illuminare la strada. Se invece individuano un pedone, gli lanciano dei flash per avvisarlo. E il bello che il sistema riesce a individuare e gestire fino a 8 attori nella scena adattandosi con una velocità e una precisione sconcertanti. Ma c’è un altro effetto che i fari della A8 forniscono ed è quello degli indicatori direzionali, ovvero frecce costituite da file di led che si accendono progressivamente verso l’esterno. Questa però non è una novità perché aveva già debuttato sulla R8, prima Audi a far debuttare i fari anteriori interamente a Led.

Fa tutto con grande leggerezza. Sul comportamento della Audi A8 su strada c’è poco da dire. Siamo ai massimi livelli di comfort unito a una sensazione di sicurezza difficilmente riscontrabile su altre vetture. Grande merito vanno alle sospensioni con ammortizzatori a controllo elettronico e molle pneumatiche, ma quel che stupisce di più della A8 sono le prestazioni dei suoi motori. Il più veemente di tutti è sicuramente il V8 da 520 cv della S8, dotato di una coppia stratosferica sin dai bassi regimi e di una progressione inesauribile. Impossibile accorgersi quando va a 4 cilindri se non per qualche lievissima vibrazione, ma basta abbassare un po’ di più il piede destro ed è pronto a raddoppiare istantaneamente le truppe. Altrettanto poderoso è il W12 di 6,3 litri, più progressivo, ma comunque ricco di coppia e potenza, oltre ogni ragionevole dubbio e senza scomodare il cambio, semplicemente perfetto e istantaneo nel rispondere quando viene usato in sequenziale utilizzando la leva a cloche o le palette dietro alla corona del volante. Lo sterzo dinamico e il differenziale attivo sembrano accorciare magicamente la vettura dandole una prontezza di risposta davvero rimarchevole e anche i freni hanno un “attacco” bello energico, persino troppo per un’ammiraglia.

Un gasolio frazionato e rabbioso. Eppure la motorizzazione più impressionante è il diesel V8, non tanto per la potenza di 385 cv quanto per la coppia: ben 850 Nm che, soprattutto utilizzando il programma di guida più sportivo, sono capaci di spalmare sul sedile chi viaggia all’interno dell’A8 e le convinzioni di chi vede ancora i motori a gasolio con una certa diffidenza. Per spazzare via anche i rimasugli, basta ascoltare il sound profondo e bestiale di questo V8, frazionamento che ormai non si trova più sulle concorrenti tedesche. Non scherza neppure il V6 litri portato a 258 cv per pareggiare i conti con Bmw. Anche qui la coppia non manca di certo (580 Nm tra 1.750 e 2.500 giri/min), ma le emozioni su orecchie e stomaco non possono che essere diverse, anche se si apprezza comunque la capacità di allungare facilmente a 5.000 giri/min con una sonorità che diventa persino acuta in un crescendo interrotto solo dal limitatore.

Lo status della berlinona è senza tempo. I fari a matrice di Led sono un optional da 2.840 euro, ma non spaventerà certo chi è pronto a staccare un assegno di almeno 84.400 euro per portarsi a casa perlomeno la versione 3.0 TDI che rappresenta l’unica obiettivamente fattibile per il cliente italiano accanto alla 4.2 TDI. I due diesel costituiranno insieme l’80% del mix di vendita. Ancora ignoto invece il listino della S8, in arrivo a gennaio, della Hybrid che si affaccerà il mese dopo, e della W12 che sarà disponibile da aprile e solo con la carrozzeria lunga che invece si potrà avere come alternativa per tutte le motorizzazioni e costituirà da noi il 50% delle vendite, mentre negli USA tradizionalmente si sale al 75% e in Cina si sfiora il 100%. Lì c’è ancora chi vuol bene alla cara vecchia ammiraglia da rappresentanza. E soprattutto nessuno pensa a mettere superbolli.

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Venerdì 1 Novembre 2013 - Ultimo aggiornamento: 06-11-2013 10:19 | © RIPRODUZIONE RISERVATA