Alcune vetture Bmw e Mini impegnate nel Greentour

Greentour, in viaggio con Bmw e Mini:
vetture dinamiche ma molto efficienti

di Giampiero Bottino
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ALBA - Per la BMW l'ambiente e la mobilità sostenibile sono una priorità assoluta. Che però non deve rinnegare un DNA fatto di prestazioni sportive e di piacere della guida ai massimi livelli. Ma come mettere d'accordo il diavolo e l'acqua santa, raggiungendo due obiettivi in apparenza inconciliabili? La risposta di Monaco si chiama EfficientDynamics, ed esprime un concetto di miglioramento globale dell'efficienza di un'auto intervenendo non solo sui motori, ma su tutti i componenti capaci di migliorare - con un contributo anche minimo, le performance energetiche di un'auto senza per questo rinunciare all'emozione che le quattro ruote devono continuare a garantire.

Risultati.
Il cammino iniziato a metà degli Anni 90 prosegue con rigorosa coerenza secondo una precisa road map studiata per conquistare la pole position nel corsa alla mobilità sostenibile, inventandosi addirittura il nuovo sub brand «i» destinato raggruppare tutte le future BMW ad alimentazione alternativa, a cominciare dalla city car elettrica i3 che vedrà la luce l'anno prossimo. Finora, questa strategia ha già prodotto risultati significativi : dal 1995 al 2010 il BMW Group ha ridotto del 30% le emissioni, ed entro il 2020 è pianificato un ulteriore calo del 25% rispetto ai livelli del 2008. Oggi 30 modelli BMW vantano emissioni di CO2 inferiori ai 120 g/km, cioè il limite UE che i costruttori sono impegnati a rispettare dal 2015, mentre 73 non superano i 140 g/km.

A tutto campo.
Questi dati, resi noti nel corso dell'ultimo BMW Greentour, appuntamento che si replica da 5 anni e che quest'anno era ambientato tra le vigne delle Langhe, non riguardano solo le emissioni delle auto, ma l'intera filiera produttiva di Monaco. Entro fine anno, le risorse necessarie all'attività produttiva saranno calate del 30% rispetto al 2006. È una percentuale relativa all'intero gruppo, perché alla stessa filosofia si ispira anche il marchio Mini, dove i concetti dell'EfficientDynamics sono altrettanto attuali, ma vengono contraddistinti con l'etichetta Minimalism, un nome più coerente con il brand britannico.

La visione.
La strategia EfficientDynamics parte dalla previsione - peraltro condivisa da gran parte dei costruttori e degli analisti - di un futuro caratterizzato dalla convivenza tra molti tipi diversi di motorizzazioni. L'evoluzione progettata a Monaco comporta quattro tappe fondamentali: la prima è l'ottimizzazione dell'esistente, si passa poi agli step relativi alla progressiva elettrificazione dell'auto basata nell'ordine sull'ibrido (già esistente, visto che le attuali Serie 3,5 e 7 comprendono già una versione full hybrid), sull'elettrico puro (in arrivo l'anno prossimo) e l'ibrido plug-in e infine, ma in prospettiva più lontana, sull'idrogeno.

Modularità.
Nella convinzione che la propulsione termica sia destinata a rimanere protagonista ancora per decenni, a Monaco è in fase di sviluppo una nuova famiglia di motori di fascia bassa benzina e diesel, tutti costruiti intorno al cilindro ideale di 500 cc che può essere modulato per realizzare propulsori 3 cilindri 1.5, 4 cilindri 2.0 e 6 cilindri 3.0. I vantaggi di questa scelta stanno nella possibilità di condividere fino al 60% dei componenti, con il 40% delle parti comuni tra le unità a benzina e a gasolio. Un altro vantaggio è la standardizzazione dei collegamenti a prescindere che i motori siano in posizione trasversale (come accadrà sulle future BMW a trazione anteriore) o longitudinale come vuole la tradizione di un marchio finora rimasto sempre fedele alla trazione posteriore.

Intelligenza.
Tra le innovazioni che fanno parte del pacchetto EfficientDynamics e che sono ormai quasi pronte al decollo ci sono degli interventi sull'aerodinamica, come gli spoiler e le prese d'aria a geometria variabile, e soprattutto i sistemi di guida predittiva che, grazie all'integrazione con il navigatori, sono in grado di leggere in anticipo le caratteristiche del percorso, predisponendo autonomamente tutte le varie regolazioni in modo da garantire alla vettura la migliore efficienza in qualsiasi condizione. La guida predittiva - già disponibile sull'ammiraglia Serie 7 - è alla base delle applicazione EfficientDynamics di seconda generazione e potrà essere orientata, a scelta del conducente, alla sostenibilità piuttosto che alla dinamica.

Connettività.
Il futuro prossimo è poi costituito dalla progressiva integrazione dell'auto con altri sistemi come i tablet e gli smartphone, sui quali sarà possibile scaricare delle App (da Facebook a Twitter, dalla rubrica al sistema di analisi dello stile di guida, con i consigli per migliorarne l'efficacia «ecologica») perfettamente interfacciabili con l'auto. Si tratta, secondo BMW, di una soluzione fondamentale per contemperare i diversi cicli di vita dell'auto (che è nell'ordine dei 7 anni) e degli strumenti dell'Information Technology, per i quali la rivoluzione è all'ordine del giorno.

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Domenica 2 Dicembre 2012 - Ultimo aggiornamento: 10-12-2012 19:56 | © RIPRODUZIONE RISERVATA