Tutta l'eleganza della nuova Jaguar XF Sportbrake

Sportbrake, un Giaguaro in abito lungo:
sulle strade scozzesi con la XF wagon

di Nicola Desiderio
  • condividi l'articolo

EDIMBURGO - Una Jaguar con il portellone e un bel bagagliaio. Ora c’è e si chiama XF Sportbrake, la versione station wagon della berlina alto di gamma britannica che arriva ad arricchire una gamma finora costituita solo dalla berlina e mira catturare quei clienti che finora, pensando ad una familiare premium, avevano dovuto considerare la solita triade tedesca costituita da Audi A6 Avant, BMW Serie 5 Touring e Mercedes Classe E SW.

Il dinamismo messo in pratica.
Lunga 4.966 mm, la Sportbrake è solo leggermente più lunga della berlina, mantiene il passo di 2.909 mm e presenta un’altezza di 1.460 mm. Nonostante questo, la silhouette ispira quel dinamismo che una Jaguar deve avere. Grazie al gioco visivo tra la finestratura avvolta da una cornice cromata, i fianchi alti e la coda che tende a rastremarsi chiudendosi nel lunotto avvolgente, questa XF fila sotto gli occhi e riesce persino a mascherare l’aumento dell’altezza grazie al quale i passeggeri posteriori posso godere di ben 48 mm in più per la testa. Merito anche del divano posteriore completamente ridisegnato per offrire maggiore libertà di movimento a 3 persone e dare al vano di carico la funzionalità che ci si aspetta da una familiare. L’accesso avviene attraverso un portellone elettrico sbloccabile a mano o attraverso la chiave. Il piano è a filo con la soglia in metallo e il rivestimento è nella stessa moquette degli interni. Ci sono l’illuminazione a Led, una doppia maniglia, un raffinato sistema di ripartizione del carico attraverso ganci e paratie regolabili che scorrono su binari e lo schienale, abbattibile 60/40 attraverso comode levette sulle pareti, creano uno spazio di carico che passa da 500 a 1.675 litri ed è lungo fino a 1.970 mm. Il piano sarebbe perfettamente continuo se non ci fosse una fessura nella zona di giunzione degli schienale, inoltre piacerebbe che il telo di copertura fosse più consistente e dotato di un sistema di sollevamento automatico. Se poi il portellone si aprisse con un semplice movimento del piede quando si hanno entrambe le mani occupate, sarebbe ancora meglio. A richiesta, ci sono anche il vano passante per gli sci, le barre portatutto, il gancio per il rimorchio smontabile e altri accessori per il carico come rivestimenti supplementari e portabiciclette.

Base solida, evoluzione coerente.
Tecnicamente la Sportbrake mantiene le migliori caratteristiche della berlina. L’aerodinamica è la stessa (cx di 0,29) così come la rigidezza torsionale della carrozzeria e l’aggravio di peso è contenuto in 70 kg. Un aggiunta importante sono le molle pneumatiche livellanti posteriori, utilissime perché ristabiliscono sempre l’assetto ideale quando si viaggia a pieno carico oppure con una barca o una roulotte (fino a 1.850 kg), a tutto vantaggio della sicurezza. In quest’ultimo caso, un’ulteriore contributo viene dal controllo di stabilità elettronico che integra un programma specifico per neutralizzare le pericolosissime oscillazioni del traino. Le sospensioni, dalla raffinata cinematica, sono dotate anche di ammortizzatori a controllo elettronico che leggono la superficie stradale 500 volte al secondo adattando lo smorzamento in modo praticamente istantaneo. Altri dispositivi dedicati alla sicurezza sono il sistema di controllo dell’angolo cieco, il cruise control adattativo, il sistema di frenata automatico, i fari bi-xeno attivi con commutazione automatica degli abbaglianti.

Beve solo gasolio.
La Sportbrake esalta il lato pratico della XF e per questo offre solo unità a gasolio, tutte accoppiate esclusivamente con un cambio automatico a 8 rapporti con convertitore idraulico di coppia. Si parte dal 4 cilindri di 2,2 litri che eroga 200 cv e 450 Nm, sufficienti per raggiungere i 214 km/h e accelerare da 0 a 100 km/h in 8,8 secondi consumando, anche grazie allo stop&start, solo 5,1 litri/100 km pari a 135 g/km di CO2, valori identici alla berlina. C’è poi il noto V6 3 litri con sovralimentazione biturbo sequenziale-parallela disponibile in due livelli di potenza. La prima ha 240 cv e 500 Nm con la quale si raggiungono 240 km/h con un’accelerazione 0-100 km/h in 7,1 secondi. La seconda ha 275 cv e permette di andare fino ai 250 km/h autolimitati con uno 0-100 km/h in 6,6 secondi. Identici il consumo di 6,1 litri/100 km e le emissioni di 163 g/km di CO2. La trazione è posteriore e, per il momento, non è prevista la trazione integrale che invece arriverà in abbinamento con il nuovo V6 a benzina da 340 cv all’inizio del prossimo anno.

Il look? È di lusso e da cucire su misura.
L’abitacolo della Sportbrake è quello della XF, migliorato negli anni e aggiornato nei materiali, negli accoppiamenti cromatici e nelle soluzioni. Tra queste, rimane lo scenografico esordio con il quale, ogni volta che si entra, le bocchette a scomparsa ruotano mentre fuoriesce dal tunnel la manopola del cambio. La plancia è pulita nel disegno, con pochi pulsanti che riguardano fondamentalmente la climatizzazione e poco altro, mentre il resto si trova sulla corona del volante e sullo schermo da 7 pollici a sfioramento, ricco di informazioni espresse in modo chiaro e senza problemi di leggibilità per colpa del sole. Gradevole anche l’illuminazione lattescente per i pulsanti e la strumentazione che appare un po’ minimale. Comode e raffinate le lampada sulla plafoniera che si accendono a sfioramento. Di altissimo livello l’impianto audio, disponibile in tre livelli, con i due superiori firmati Meridian e quello più costoso forte di ben 15 canali, 17 altoparlanti e 825 Watt. Ai capitoli pelle e legno, fondamentali per una Jaguar, non si rimarrà delusi perché ci sono anche pellami primofiore, bicolore e cucite e contrasto o anche scamosciate mentre in alternativa alla tradizionale noce, si possono avere a noce americana, il palissandro e il nero lucido, ma anche l’alluminio e la fibra di carbonio. Ampia la scelta di personalizzazione anche all’esterna con 11 tipi di cerchi e diversi pacchetti che danno alla XF una presenza ancora più incisiva. Due le tinte pastello, 10 le metalizzate 3 le premium tra cui le classiche British Racing Green, Italian Racing Red e Black Amethist.

Una felina dolcemente aggressiva.
La XF Sportbrake su strada è fluida, facile, sicura ma mai noiosa, anzi. La dinamica di questa Jaguar piace davvero tanto, grazie anche a uno sterzo che è l’esatta fotografia di tutta la vettura: equilibrio tra sensibilità, precisione e prontezza. Il rollio è ridotto, le reazioni sempre omogenee creando, insieme alla capacità di assorbimento delle sospensioni e alla silenziosità di marcia, un indovinato mix tra sportività e comfort. Con la XF Sportbrake è bello guidare e viaggiare per tanti chilometri perché ci si sente amici della strada. Con il V6 la spinta è esuberante, con il 4 cilindri è più misurata e continua facendo emergere la maneggevolezza della XF, ma anche qualche vibrazione e rombosità che spariscono quando si è in velocità. Perfetto il cambio: dolce e intelligente se usato in automatico, pronto e ubbidiente quando si muovono le palette dietro al volante. Potenti e resistenti i freni con una risposta al pedale che potrebbe essere migliore.

Quattro allestimenti e niente trazione integrale. La Jaguar XF Sportbrake sarà commercializzata a partire dalla fine del mese di novembre a partire da 50.550 euro, ovvero 3.700 euro in più rispetto alla berlina. Identica l’articolazione della gamma che prevede quattro allestimenti (base, Luxury, Premium Luxury e Portfolio), ma per ora niente motori a benzina né tantomeno l’integrale. Certo che una diesel V6 AWD ci starebbe proprio bene. Nessuna previsione neppure per una R da oltre 500 cv per dare fastidio alla S6 Avant e alla E63 AMG Wagon, ma in Jaguar hanno ritrovato il gusto della sfida e chissà…

  • condividi l'articolo
Martedì 13 Novembre 2012 - Ultimo aggiornamento: 15-11-2012 18:36 | © RIPRODUZIONE RISERVATA