Seat Ateca è il primo Suv della casa spagnola

Seat Ateca, stile e prestazioni da premium per il primo Suv di Barcellona

di Mattia Eccheli
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BARCELLONA – Il primo Suv spagnolo è stato disegnato e sviluppato a Barcellona. Seat ci tiene a sottolinearlo perché la “barcellonitudine” caratterizzerà il marchio nei prossimi anni. L'obiettivo è crescere ancora, di più. E Ateca - il nome è quello di un pueblo vicino a Saragozza – è uno dei tre modelli sui quali conta il Ceo italiano Luca De Meo (gli altri due sono Leon e Ibiza). Le prospettive sono buone, forse ottime. Il lancio ufficiale non è ancora cominciato (i “porte aperte” italiani sono fissati per settembre, 17/18 e 24/25), ma l'interesse è notevole: “Otto milioni di contatti sul sito e quattrocentomila configurazioni”, ricorda De Meo. In Germania gli ordini sono già 5.000, in Spagna sono stati sottoscritti 500 contratti: e sono solo i primi due mercati dove debutta Ateca.
 

 

Il Suv dal passaporto multiplo – è basato sulla piattaforma del gruppo Volkswagen sulla quale, ad esempio, viene prodotto Tiguan, ma viene prodotto nella Repubblica Ceca, a Kvasiny – è il primo dei quattro modelli con i quali Seat affronta il futuro. Il secondo sarà un Suv di taglia ancora più contenuta (Ateca misura 4,36 metri di lunghezza). De Meo rimanda per altre novità direttamente al Salone di Parigi. Il nuovo modello è “piccolo” fuori e grande dentro. Impressiona per la disponibilità di spazio che a Martorell sono riusciti a rendere disponibile. Non solo per le gambe, ma anche per la testa. In qualche modo Ateca conferma quello ha sintetizzato Giampiero Wyhinny, numero uno italiano del brand: “L'eccellenza del prodotto supera la percezione del brand”. Il vero problema sarebbe l'opposto.

L'abitacolo è comodo, la visibilità frontale è ottima (semmai nelle manovre è un po' penalizzata quella posteriore laterale per via della configurazione del montante C) ed i comandi sono disposti in maniera intuitiva, facili da raggiungere. Come i modelli premium, su Seat Ateca si trovano adesso funzioni elettriche per il freno di stazionamento, il gancio di traino ed il portellone posteriore: è la prima volta per la casa catalana. Il bagagliaio offre molto spazio: 510 litri con i sedili in posizione standard (il secondo migliore del segmento per appena 3 litri), che scendono a 485 sui modelli 4x4. Sono disponibili due “chicche” come la ricarica wireless per i cellulari e l'amplificatore del segnale GSM. E, naturalmente una serie di sistemi di assistenza alla guida come il Front Assist, il Trafic Jam Assist, il Rear Cross Trafic Alert e altro ancora.

SEAT Ateca è disponibile a due ruote motrici ed a trazione integrale, con cambio manuale e trasmissione automatica DSG con un'ampia gamma di motori, il cui entry level è rappresentato dal tre cilindri benzina da 1.0 litri e 115 cavalli (la stessa potenza del primo diesel, quello da 1.6 litri), offerto a meno di 21.000 euro. “E non un modello "nudo”, ricorda Wyhinny. A chi vuole tutto, la filiale italiana del costruttore iberico offre un Suv full optional da 35.500 euro. La novità del listino è che anche con i motori “piccoli” è possibile avere allestimenti importanti, grazie non solo alle versioni, ma anche ai diversi pacchetti. Ateca corteggerà anche il mercato aziendale con una specifica proposta “business”.

Ateca è l'auto che Seat ancora non aveva: “Ci sono clienti che non avevano pensato a noi perché non avevamo quello che cercavamo. Adesso lo abbiamo”, insiste il manager britannico che guida il brand in Italia. Per essere un Suv, Ateca è piacevole da guidare, con un assetto equilibrato, con un buon compromesso tra dinamica e comfort. Lo sterzo è molto preciso e l'impianto frenante efficiente. Anche nel non troppo filante traffico di Barcellona, Ateca è disinvolto. Nel percorso collinare che si snoda nella parte settentrionale della metropoli e che conduce al Tibidabo, dove le curve sono molte, il fondo spesso sconnesso e la carreggiata stretta, Ateca a due ruote motrici si rivela pronto nelle reazioni e composto sull'asfalto. E quando si tratta di chiedergli qualche manovra insolita nel fuoristrada, grazie a tecnologia e trazione integrale non delude. Anzi.

 

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Mercoledì 15 Giugno 2016 - Ultimo aggiornamento: 17:50 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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