La Fiat Tipo station wagon

Tris Fiat, un bel Tipo: il marchio torinese affianca alla tre volumi la 5 porte e la wagon

di Giampiero Bottino
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TORINO - Se è vero che il buon giorno si vede dal mattino, la nuova Fiat Tipo non poteva nascere sotto auspici migliori. Le 22.000 unità consegnate in due mesi alla clientela europea (sulle 37.000 totali vendute nei mercati Emea, come ricorda Luca Napolitano, responsabile del brand per l’area) rappresentano un risultato straordinario, soprattutto per una configurazione di carrozzeria - berlina 3 volumi a 4 porte - mai troppo amata dagli italiani che però in questo caso hanno fatto un’eccezione, onorando la new entry con oltre 12.000 contratti.
 

Tutto fa pensare che il bello debba ancora arrivare, visto che le ottime doti palesate dalla “capofamiglia” hanno trovato conferma nelle due varianti di carrozzeria che si apprestano ad affrontare la prova del mercato: la hatchback a due volumi, il cui debutto commerciale è previsto con il “porte aperte” del prossimo fine settimana, e la station wagon in arrivo più tardi. È la forza della famiglia, la capacità di rispondere alle esigenze di un più ampio ventaglio di clienti, comprese le flotte che in Europa valgono il 60% delle vendite del segmento C, a differenziare la nuova Tipo dall’omonima e innovativa antenata che nel 1989 conquistò la prestigiosa corona di “Auto dell’Anno”.
In effetti, la gamma con cui Fiat rilancia in grande stile la sfida nel segmento che per dimensioni è il secondo in Europa (il primo per le flotte) è coerente con l’evoluzione dei costumi e dei consumi che nell’ultimo decennio ha modificato le abitudini d’acquisto, orientandole a scelte più consapevoli che trovano espressione nella tendenza a tagliare il superfluo non per spendere meno, ma per spendere meglio.


Un contesto che alla Tipo, sviluppata e prodotta (nella moderna fabbrica di Bursa) nell’ambito della Tofas, la storica joint venture tra Fiat e il gruppo turco Koç, calza come un guanto. La nuova vettura italiana supera il concetto di low cost con la filosofia del “More is less” (Ci vuole poco per avere tanto). Tutt’altro che povera, racchiude quello che davvero si chiede a un’automobile in una carrozzeria la cui personalità trova l’espressione più evidente e aggressiva nel frontale dominato dalla nuova calandra e nelle proporzioni che evidenziano il legame tra stile e funzionalità.


L’approccio progettuale induce Napolitano a rivendicare per il titolo di “best in class” in varie “specialità” come il volume del bagagliaio (440 litri la hatchback, 550 la wagon) che grazie all’ampiezza e alla soglia bassa rende più agevole l’accesso, l’efficienza aerodinamica certificata dal Cx di 0,29, lo spazio generoso a disposizione dei tre passeggeri posteriori e delle loro gambe.


Dal punto di vista dinamico, nella prova su strada entrambe le nuove declinazioni della Tipo hanno confermato l’ottima impressione suscitata dalla berlina, manifestando una buona agilità, un ottimo equilibrio e un comportamento sempre affidabile. Entrambi i turbodiesel che abbiamo provato si sono rivelati piacevolmente silenziosi e gradevoli da guidare, pur nella differenza di prestazioni determinata dai diversi livelli di potenza.
Dell’abitacolo abbiamo apprezzato la generosa abitabilità, la razionale ed ergonomica distribuzione dei comandi, l’attenzione ai dettagli e ai materiali, di qualità nonostante le plastiche non troppo morbide. La filosofia del “more is less” trova conferma negli equipaggiamenti tutt’altro che spartani, come evidenzia il display capacitivo a colori da 7 pollici del sofisticato sistema di infomobilità Uconnect nell’inedita versione Hd Live che si gestisce secondo la familiare logica dei tablet e che nel prossimo futuro sarà arricchito da Android Auto e Apple CarPlay per garantire l’integrazione nella vettura degli smartphone più diffusi.


La concretezza che ha ispirato la progettazione della famiglia trova rispondenza anche nella semplicità (che non significa povertà) che contraddistingue l’articolazione della gamma basata su 2 livelli di potenza (95 e 120 cv), 2 tipi di trasmissione (manuale o automatica) e 2 allestimenti (Easy e Lounge) ai quali si aggiunge la versione Business dedicata alle flotte, settore nel quale la Tipo vuole essere protagonista grazie anche all’economia d’esercizio mediamente quantificata in costi inferiori del 15% rispetto alla concorrenza.


Disponibile con il benzina 1.4 da 95 cv assistito dal cambio manuale a sei marce e con i turbodiesel Multijet 1.3 da 95 cv (manuale a 5 marce) e 1.6 da 120 cv con cambio a doppia frizione in alternativa al manuale a 6 rapporti, la Tipo hatchback ha un listino che parte da 15.900 euro, un prezzo che scende a 12.750 euro per i clienti che acquisteranno la versione a benzina con finanziamento di Fca Bank. Successivamente al lancio la gamma si arricchirà della versione bifuel a benzina e Gpl con il turbo 1.4 da 120 cv il cui prezzo non è stato ancora ufficializzato, come quello della station wagon che sarà sul mercato a settembre.
 

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Domenica 5 Giugno 2016 - Ultimo aggiornamento: 18:17 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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