La monoposto con motore da moto esposta da Honda al salone di Francoforte

Honda, voglia di Gran Premio: un po' auto
un po' moto, una sorpresa ad alte prestazioni

di Sergio Troise
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FRANCOFORTE - Si chiama Projet 2&4. E’ un originale concept della Honda che mette insieme le qualità di una moto e quelle di un’auto. In pratica, una monoposto stradale ultraleggera spinta dal motore che dal 2013 (via via evoluto) equipaggia il bolide Honda impegnato nella MotoGP.

Se avrà un futuro produttivo è tutto da dimostrare, ma senza dubbio è una delle più intriganti attrazioni del 66° Salone di Francoforte: un esempio concreto della inesauribile creatività del colosso giapponese, a quanto pare per niente scalfita dai deludenti risultati ottenuti finora in Formula 1 con la McLaren e dalla sempre più difficile sfida con la Yamaha nel Mondiale 2015 di motociclismo.

Una ingegneria esclusiva è al servizio della creatività, ma i colori (bianco e rosso) delle sovrastrutture e la posizione centrale del motore sono ispirati alla leggendaria Formula 1 Honda RA272 del 1965, la macchina che regalò alla casa nipponica il suo primo successo nella massima categoria, con l’americano Richie Ginter. La struttura lascia in vista il telaio e le parti funzionali dell’auto, proprio come avviene per una moto, rispetto alla quale è altrettanto compatta: la lunghezza è infatti di appena 3.040 mm, la larghezza di 1.820, l’altezza di 995. Il peso, 405 kg, dovrebbe esaltare l’effetto della potenza del motore, che è un V4 da 999 cc a 4 tempi, perfettamente rispondente alla filosofia progettuale Honda “The Power of Dreams”, da sempre ispiratrice di innovazione e originalità.

La potenza supera i 215 cv a 13.000 giri e la coppia massima è di oltre 118 Nm a 10.500 giri. E’ stato necessario addomesticare un po’ questo supermotore, in modo da renderne la reattività meno brutale di quella della moto da gran premio e dunque in grado di circolare sulle strade aperte al traffico di tutti i giorni. Ciò detto, una sbirciata al contagiri farà scoprire la zona rossa a quota 14.000… Il cambio è a sei rapporti doppia frizione, una novità rispetto alla moto da Gran Premio. La collocazione del motore in posizione centrale (coperto da una carenatura al fianco del pilota) dovrebbe contribuire, inoltre, a dare una eccezionale stabilità a questo veicolo che si segnala come un autentico gioiello di tecnica e di design.

Per realizzare l’Honda Project 2&4, la Casa giapponese ha indetto un concorso interno all’azienda (il Global Design Project) ponendo come obiettivo la realizzazione di “un veicolo in grado di offrire la libertà di una moto e la manovrabilità di un’auto”. Oltre 80 designer e progettisti hanno partecipato al concorso. Alla fine i reparti Ricerca e Sviluppo di Honda Moto, a Osaka, e Honda Auto, a Wako, hanno preso in carico le idee emerse dal concorso interno, e il risultato è questa originale “automoto” in grado di coniugare gli elementi più elettrizzanti di una corsa in sella a una moto con la guida di un’auto sportiva ad alte prestazioni.

Guidare un veicolo del genere dovrebbe risultare una esperienza nuova ed elettrizzante, esaltata da alcuni dettagli che – potenza e leggerezza a parte - non possono passare inosservati, come l’abitacolo scoperto e il sedile sospeso appena sopra il livello dell’asfalto, al di fuori della carrozzeria: “Un espediente – spiegano gli uomini Honda – che mette il guidatore (meglio: il pilota) il più vicino possibile all’azione”.

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Mercoledì 9 Settembre 2015 - Ultimo aggiornamento: 11-02-2016 15:55 | © RIPRODUZIONE RISERVATA