Il nuovo Fiat Doblò

Fiat, arriva il nuovo Doblò: ecco
l'auto perfetta per le grandi famiglia

di Sergio Troise
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TORINO - Nato nel 2000, aggiornato nel 2005 e nel 2010, prodotto in un milione e 400mila unità, il Doblò approda alla quarta generazione con le carte in regola per partecipare all’offensiva di prodotto che vede Fiat-Chrysler Automobiles impegnata su più fronti.

Dopo i lanci di Jeep Renegade e Fiat 500X (auto d’immagine, oltre che di contenuti), Torino ritorna in qualche modo alle origini con un veicolo che fa della razionalità e della funzionalità il suo marchio di fabbrica. Lo fa in maniera intelligente, sfruttando un unico progetto per due veicoli distinti: uno dedicato alla famiglia, l’altro esclusivamente al lavoro. E infatti il primo è commercializzato da Fiat, l’altro da Fiat Professional. Il progetto, naturalmente, è italiano, ma il Doblò viene prodotto nella modernissima fabbrica di Bursa, in Turchia, e commercializzato in 80 paesi, compresi gli Usa, dove il Doblò è conosciuto come Ram Promaster City.

La filosofia del progetto sta nella formula Activity Family Space, introdotta dal marketing FCA per rendere chiara la vocazione del nuovo Doblò nella sua versione “familiare”. Le forme restano non troppo diverse da quelle di un furgone, ma lo stile è stato aggiornato nel frontale, nei fari, nelle luci posteriori e in tanti dettagli che ne impreziosiscono e irrobustiscono l’aspetto, sia all’esterno che all’interno. Lo sfruttamento dello spazio è il plus che fa la differenza, andando incontro alle esigenze di una famiglia moderna, che utilizza lo stesso veicolo nei giorni lavorativi come nel weekend, senza porsi limiti nella “destinazione d’uso” dell’auto. Tutto, dagli attrezzi da lavoro alle bici, dalle carrozzine per i bebè ai borsoni per la palestra o il calcetto di figli e amichetti, è caricabile senza problemi a bordo del Doblò.

L’abitacolo può ospitare cinque o sette posti. Il sedile posteriore è sdoppiabile nella configurazione 60/40 e si possono caricare bagagli lunghi anche oltre due metri e mezzo. La cappelliera posteriore è regolabile su due posizioni e sopporta fino a 70 chili. La capacità di carico parte da 790 litri (la media della categoria è 690) e può arrivare fino a 3200 nella versione standard, 4000 in quella a passo lungo e tetto alto. Le barre portatutto sono un optional fornito dagli specialisti della Mopar, che vantano un catalogo piuttosto ricco.

Anche la dotazione tecnologica si arricchisce di contenuti innovativi ma di facile utilizzo. Tra le novità più interessanti spicca il sistema multimediale Uconnect con touchscreen a colori da 5 pollici, che a richiesta può essere dotato anche di navigazione integrata e riproduzione radio digitale (DAB). Per il resto, si fanno notare accorgimenti di dettaglio come la nuova plancia, la strumentazione più chiara e visibile, le bocchette dell’aria più grandi e meglio rifinite, i nuovi tessuti, il volante multifunzione e la straordinaria disponibilità di vani portaoggetti sparsi qua e là (una trentina, per 200 litri totali).

Il comportamento dinamico è più da auto che da furgone. Ciò lo si deve alle nuove sospensioni bi-link a ruote indipendenti (un’esclusiva del segmento) che assicurano un handling tutto sommato soddisfacente, anche se qualche cedimento al rollio è inevitabile. Ovviamente è di serie l’ESP, cui si aggiunge anche l’hill holder per le partenze in salita. Buona la frenata, anche se nel nostro breve test su strada non abbiamo potuto verificare il comportamento dell’impianto a pieno carico.

La gamma motori prevede due benzina 1.4 da 95 cv e turbo T-Jet da 120, e tre diesel (1.6 Multijet da 90 cv, 1.6 Multijet Turbo da 105 cv, e 2.0 da 135). Il cambio robotizzato è disponibile solo sulla versione 1.6 da 90 cv, mentre il motore 1.4 da 120 cv può essere alimentato anche a metano. I valori di coppia sono migliorati fino al 40% e consumi ed emissioni risultano contenuti su valori interessanti. Oltre alla Natural Power a metano, che consente autonomie di 625 km, l’efficienza viene esaltata, in particolare, dalle versioni speciali EcoJet 1.3 e 1.6 da 90 e 105 cv, che riducono mediamente del 15% i consumi dei motori MultiJet.

Tre gli allestimenti previsti (Pop, Easy e Lounge), con dotazioni crescenti. Già nell’allestimento di base l’ambiente interno si presenta spazioso e luminoso, oltre che funzionale. Eccellente il comfort climatico e acustico. Va ricordato, comunque, che la flessibilità del progetto prevede due varianti di altezza per il tetto e due lunghezze del passo, con cinque soluzioni diverse per gli allestimenti interni.

Il Doblò Cargo, versione da lavoro del nuovo multispazio della Fiat, condivide con il gemello diverso la meccanica, le motorizzazioni, parte delle dotazioni e la capacità di assicurare consumi e costi di gestione contenuti. Ma si distingue, ovviamente, per la diversa vocazione. Al punto che può accontentarsi, a richiesta, anche dei soli posti anteriori, eventualmente tre (posto guida più panca per due) con comoda cassettiera portatutto all’interno dei sedili.

La gamma da lavoro si compone di quattro body (Cargo, Combi, Autocarro e Pianalato), due varianti di altezza e due di lunghezza passo. Infinite le possibilità di impiego: da semplice furgonato o pick-up per il trasporto delle merci più svariate, il Doblò può trasformarsi in auto della Polizia municipale, in ambulanza, mezzo di soccorso, frigo su ruote, negozio mobile e tanto altro.

Il listino del nuovo Doblò parte da 18.200 euro e arriva fino ai 25.900 del diesel 2.0 litri da 135 cv. Ma se ci si lascia prendere la mano, gli accessori firmati Mopar possono spingere il prezzo ben oltre i 30.000 euro. Ancora più su si sale con gli allestimenti speciali delle versioni da lavoro. Ma la Casa assicura “vantaggiose soluzioni finanziarie studiate da FCA Bank”.

Entro il 2016 la gamma dei commerciali leggeri Fiat sarà ulteriormente aggiornata, sia sul versante Professional sia su quello delle auto multiuso. E’ in corso, infatti, una offensiva di prodotto partita nel 2014 con il lancio del nuovo Ducato, proseguita ora con il nuovo Doblò, e mirata all’arrivo, entro il 2016, del nuovo Scudo, del nuovo Fiorino, del restyling del Qubo e di un pick-up da una tonnellata realizzato in collaborazione con i giapponesi di Mitsubishi.

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Martedì 10 Marzo 2015 - Ultimo aggiornamento: 11-02-2016 16:11 | © RIPRODUZIONE RISERVATA