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Suv col morale: anche al motor show svizzero svettano le ruote alte con numerose proposte

di Giorgio Ursicino
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GINEVRA - Volti distesi, sguardi soddisfatti, l’auto sembra aver ritrovato il sorriso. Soprattutto in Europa. Il motor show di Ginevra, ormai da tempo, è il salotto buono dei saloni dell’auto, il più prestigioso e internazionale, ma può essere considerato anche l’infallibile termometro per misurare temperatura all’intero settore automotive. E la salute sembra buona, lo stato di forma quasi ottimo. Nell’anno da poco concluso, forse per la prima volta nell’ultimo periodo, tutti i principali costruttori hanno archiviato risultati finanziari positivi, è tornata in utile in netto anticipo sul programma anche la Psa di Carlos Tavares.
 

Così, alcuni top manager hanno rinunciato alla raffinata passerella elvetica rimanendo concentrati sul business, per mettere a punto gli scenari di un futuro che si annuncia sempre più frizzante. Non è sbarcato sul Lago Akio Toyoda, il numero uno del primo costruttore mondiale (da grande appassionato di motorsport non mancherà certamente l’appuntamento con la 24 Ore del Nurburgring e, probabilmente, con quella di Le Mans), e sono rimasti negli States la signora della GM Mary Barra e il capo della Ford Mark Fields. Quest’ultimo era stato in Europa pochi giorni prima a svelare la rinnovata Kuga al World Mobile Congress (la fiera dell’elettronica) di Barcellona. Eppure la Barra aveva molto da festeggiare con l’Astra eletta “Auto dell’Anno” e la Opel tornata a ruggire.


Il settore ha fatto quadrato sull’argomento emissioni e l’Ue ha difeso l’industria, adottando una procedura di revisione delle omologazioni soft e diluita nel tempo, come era logico che fosse per salvaguardare Pil e posti di lavoro. Il Volkswagen Group non sembra nemmeno scalfito dal problema dei richiami e nei primi due mesi del 2016 ha venduto nel mondo l’1,4% in più (nella sua storia mai si era spinto tanto in alto) con punte del 7,6% in Cina (a febbraio +6,5% in Europa Occidentale e +7,7% in Germania).


Ma quello che più conforta sono i dati del mercato europeo che a febbraio è cresciuto per il 30° mese di fila incrementando le immatricolazioni del 14%. Tutti i paesi sono in crescita, solo Grecia e Olanda hanno il segno meno, i “big five” tirano (sono tornati sopra il 70% delle vendite totali) e questa volta a fare da locomotiva è l’Italia con un vigoroso +27,3%. Non solo per questo Fca va più forte di tutti e con un +22,4% incassato nei 28 paesi Ue e nei 3 Efta ha riconquistato la quarta posizione nella classifica dei costruttori, alle spalle dei Gruppi Volkswagen, Psa e Renault. Per Fca il business continua ad andare bene anche in Nord America ed ora Marchionne cercherà di ridare vigore al titolo un po’ appannato dopo lo spin off Ferrari prima di rimettere mano al dossier “consolidamento”.

Resta una realtà che l’industria dell’auto necessità di giganteschi investimenti per sviluppare i nuovi asset diventati imprescindibili (elettrificazione, guida autonoma e connettività), ma alcuni costruttori confermano che si può far bene da soli anche senza essere dei titani. Jaguar-Land Rover e Volvo hanno indicato la strada, ma al salone svizzero anche la piccola e gloriosa Aston Martin (ora guidata dall’Investindustrial di Andrea Bonomi) ha fatto vedere che si può realizzare un capolavoro facendosi tutto in casa (anche il poderoso motore, proprio come fa la Ferrari).

Il Cavallino di Maranello, che non è riuscito ad iniziare la stagione di F1 vincendo, resta un riferimento e la GTC4Lusso è stata una delle gemme più ammirate. Tutte le oltre cento anteprime esposte sugli stand prestano grande attenzione alle emissioni e al rispetto ambientale, un approccio ormai considerato imprescindibile.

I numerosi concept che anticipano il futuro rafforzano la convinzione che bisogna andare verso le “zero emission” con un percorso virtuoso che passerà attraverso l’ibrido plug-in, prima di arrivare alle auto tutte a batteria o ad idrogeno (le fuel cells crescono). Ma fra le tante proposte pronte a sbarcare negli showroom, quelle che più tirano su il morale e i profitti delle aziende sono i Suv, una categoria di veicoli che sembra interpretare in modo perfetto le attuali esigenze di mobilità, con velocità su strada meno elevate, ma una grande voglia di libertà per continuare a sognare.
 

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Venerdì 25 Marzo 2016 - Ultimo aggiornamento: 22:09 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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