Il Cloud 9 di CRN

Cloud 9, a bordo del superyacht al “Settimo cielo” che ha conquistato la scena a Montecarlo

di Sergio Troise
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MONTECARLO - In inglese essere “on cloud nine” significa sentirsi al settimo cielo. Un modo per esprimere la propria gioia, una condizione di spirito speciale, legata al benessere fisico e mentale, agli agi e alle comodità, alla vita che ti sorride. Privilegi rari e tuttavia non difficili da riscontrare in quel mondo tutto da scoprire che è lo yachting internazionale, un mondo popolato di paperoni che non badano a spese pur di trovarsi, appunto, “on cloud nine”.

A Montecarlo, nell’edizione 2017 dello Yacht Show del Principato, s’è avuta conferma di tutto ciò ammirando la più recente creatura di CRN, marchio di Ferretti Group specializzato in navi da diporto in acciaio, che ha presentato in pompa magna il suo mega yacht di 74 metri, battezzato appunto “Cloud 9” dall’armatore australiano che lo ha acquistato: un allevatore lanciatosi anche nel mercato immobiliare, che non ha ceduto alla tentazione di sentirsi al settimo cielo a bordo della propria barca.

Varata a fine gennaio, e già consegnata in primavera, Cloud 9 viene definita dal cantiere “immensa nei dettagli e superba nel design”. Un’enfasi giustificata dalla effettiva grandiosità del progetto curato dallo studio tecnico di CRN con la collaborazione dello studio Zuccon e di Winch Design. “Un capolavoro dalla forte personalità e dal design sartoriale” dicono con orgoglio in casa Ferretti, aprendo le porte alle visite a bordo: un’esperienza unica, che ci ha consentito, tra l’altro, di scoprire quanta artigianalità tipicamente italiana sia presente nella definizione di molti dettagli, soprattutto negli ambienti interni.

Con i suoi 74 metri, un baglio di 13.50 e cinque ampi ponti, l’ultimo nato del cantiere di Ancona permette di ospitare comodamente fino a 16 ospiti (12 in caso di charter) nella suite armatoriale e in sei cabine ospiti (ma cabine è un termine riduttivo, meglio definirle suite), cui si aggiungono gli alloggi per 22 membri dell’equipaggio e altre due cabine per i quattro membri dello staff.

I volumi sono imponenti, ma si fa apprezzare l’equilibrio tra gli spazi esterni e quelli interni, grazie anche al layout fluido e senza interruzioni che collega tutte le zone living. Ne deriva una percezione di grande flessibilità e morbidezza e, presumibilmente, un livello di comfort inusitato anche nelle navigazioni più lunghe e impegnative. Navigazioni che la barca può affrontare a velocità di crociera di 15 nodi, con autonomia di 4000 miglia, aumentabile a 6000 navigando a 12 nodi. «La velocità massima è invece di 16,5 nodi, e in tal caso l’autonomia si riduce, ma restano contenute al minimo le vibrazioni e la rumorosità» assicura Raffaele Giannetti, project manager che ha seguito la costruzione passo passo, aggiungendo che «per contenere il rumore sotto la quota di 45 decibel sono stati svolti studi in collaborazione con l’Università di Ancona e utilizzati materiali innovativi». All’avanzamento del progetto secondo i desiderata dell’armatore ha collaborato anche Burgess, agenzia che si occuperà, tra l’altro, anche dell’attività di charter nei mesi in cui la barca non verrà utilizzata dal proprietario.

I cinque ponti di questa autentica cattedrale galleggiante del lusso scandiscono una escalation di stupore che trova il culmine nell’appartamento armatoriale: una suite circolare di 400 metri quadri, circondata da grandi finestrature, che consente di avere una visione a 180 gradi dal letto matrimoniale posto al centro. Alle spalle del letto, invece, si sviluppa un’area che comprende due bagni impreziositi da marmi italiani, vani armadio, uno studio dal lato dell’armatore, una sala trucco dall’altro lato, per la moglie. Alle pareti si fanno notare decorazioni artigianali, in gran parte costituite da piccole sculture di foglie sovrapposte: “E’ opera di un artigiano veneto che le ha realizzate esclusivamente per questa barca, su richiesta dell’armatore” informa il cantiere.

Ma le decorazioni con il motivo delle foglie non sono certo l’unica particolarità. Curiosando tra le camere da letto, abbiamo scoperto un’altra chicca: su tutte le porte d’ingresso c’è una targa che riporta il nome di un personaggio di Guerre Stellari (Leyla, Luke, Yoda…). “E’ il film prediletto dell’armatore, il quale ha voluto attribuire a ogni camera il nome di uno dei personaggi” ci è stato spiegato.

Al di là di queste piccole trovate, Cloud 9 offre il meglio in materia di comfort e di godimento del tempo libero. A poppa, sul secondo ponte, c’è un’ampia piscina rettangolare, mentre sul ponte superiore, accanto al bar e a uno dei tanti “salotti all’aperto” non manca una vasca circolare Jacuzzi. Sulla parte bassa della poppa, a contatto con il mare, il beach club prevede spazi enormi con divani e chaise long sistemati a diretto contatto con l’acqua. All’interno, invece, c’è la zona garage che custodisce un motoscafo-tender, un gommone, quattro moto d’acqua, un numero illimitato di tavole a vela, attrezzi per lo sci nautico e per la pesca subacquea, e svariati toys, tra i quali uno scivolo gonfiabile alto 25 metri.

Sul ponte superiore si fa apprezzare lo spazio senza soluzione di continuità tra esterni ed interni, con la possibilità comunque di dividere gli ambienti esterni ed interni. Inutile dire che c’è spazio sufficiente per un tavolo da pranzo circolare a 8 posti (anche questo opera di artigiani italiani) e che non manca la possibilità di organizzare pranzi, aperitivi, cene e dopocena all’aperto, scegliendo tra i vari ponti e tra varie possibilità di allestimento. Non mancano lo schermo (a scomparsa) per il cinema, un’ampia palestra super attrezzata per correre, pedalare o dedicarsi ai pesi, e una vera e propria duty farm, con una postazione all’interno e un’altra sul balcone esterno, per farsi curare e coccolare vicino al mare da visagisti e fisioterapisti. Il prezzo di questo attico al settimo cielo non è stato comunicato. Tuttavia ci è stato detto che per una settimana ai Caraibi in charter “non bastano settecentomila euro”. Beato chi può…


 

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Giovedì 5 Ottobre 2017 - Ultimo aggiornamento: 11-10-2017 15:43 | © RIPRODUZIONE RISERVATA
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2 di 2 commenti presenti
2017-10-06 14:46:42
Questo yacht ha anche una "duty farm" dove farsi coccolare da visagisti e fisioterapisti?? Ahahah
2017-10-06 16:48:36
Ridi, domani sono gnocchi.