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PECHINO - Ora si chiama 718 Cayman la coupé con motore centrale di Porsche e arriva dopo la 718 Boxster portando a compimento il rinnovamento della gamma di ingresso del costruttore di Zuffenhausen che ora prevede un modello e due declinazioni posizionate in modo diverso. Prima infatti – caso unico nel mondo dell’automobile – la scoperta costava meno della coupé, ora invece i ruoli si sono invertiti, ma i legami tra i due prodotti hanno portato ad una convergenza dei contenuti tecnici ed estetici.
Segni particolari: è una Porsche. Per quanto riguarda quest’ultimi, la 718 Cayman presenta le stesse novità della Boxster dunque ha un frontale più affilato, paraurti e prese d’aria di forma diversa e una coda caratterizzata da un inedito profilo che unisce i gruppi ottici, ora con lente brunita e con grafica a 4 segmenti. Stesso tema anche per i fari anteriori, con luci diurne a quattro punti, come su tutte le altre Porsche a partire dalla 918 Spyder, compresa la 919 Hybrid campione del mondo del WEC e vincitrice alla 24 Ore di Le Mans del 2015. L’ispirazione della sportiva ibrida plug-in di casa arriva anche nell’abitacolo, in particolare per i volanti, ora provvisti di manovella per selezionare i programmi di guida (Normal, Sport e Sport Plus più Individual configurabile dal pilota) e del pulsante Sport Performance, attraverso il quale si può ottenere il massimo dalla vettura per 20 secondi. Nuovo anche il sistema infotelematico, con schermo a sfioramento da 8 pollici, Apple Car Play, riconoscimento vocale e possibilità di connessione in remoto alla vettura attraverso un’apposita app sullo smartphone.
Anche lei passa al “quattro” e al turbo. La vera grande novità è nel motore che, così come sulla 718 Boxster, abbandona la configurazione 6 cilindri ad aspirazione atmosferica e sposa il 4 cilindri turbo. Ci sono un 2 litri da 300 cv e 380 Nm tra 1.950 e 4.500 giri/min e un 2,5 litri da 350 cv e 420 Nm tra 1.900 e 4.500 giri/min che ha la turbina a geometria variabile, un’unicità condivisa solo con la 911 Turbo, e anche la valvola allo scarico. Tutti e due motori promettono di non far rimpiangere il taglio di due cilindri: hanno infatti la scala rossa a 7.500 giri/min, le soluzioni più moderne per coniugare prestazioni, consumi ed emissioni e possono montare il cambio manuale a 6 rapporti o il PDK doppia frizione a 7 rapporti. Con questa trasmissione si guadagnano due decimi in accelerazione e altrettanti se si prende il pacchetto Sport Chrono. Si va dunque dai 5,1 secondi della 718 Cayman con tre pedali, che raggiunge 275 km/h, fino ai 4,2 s. della 718 Cayman S con PDK e Sport Chrono che tocca i 285 km/h. Per i consumi si va dai 6,9 litri della 718 Cayman con PDK agli 8,1 della S manuale.
Un passo avanti ed uno indietro. Di rilievo e analoghe alla sorella scoperta anche le altre modifiche tecniche apportate: L’assetto è più basso di 10 mm e conta su molle e barre antirollio più dure e ammortizzatori più grandi e morbidi, nel caso ci siano quelli a controllo elettronico, l’altezza del corpo vettura scende di altri 10 mm e, in ogni caso, le sospensioni posteriori hanno una geometria leggermente diversa modificata. Lo sterzo è più diretto del 10% e l’impianto frenante è stato potenziato: la 718 Cayman eredita quello che prima equipaggiava la Cayman S mentre la nuova 718 Cayman S si prende addirittura quello dalla 911 Carrera. Già pronto il listino: si va da 54.139 fino a 67.102 euro così da diventare la Porsche dal listino più abbordabile, ma per le prime consegne bisognerà attendere il mese di settembre.
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