La nuova Mercedes W06, l'ato da battere nella stagione che sta per iniziare

Ecclestone prepara una rivoluzione inutile:
nuovi motori dal 2017, ma lo show c'è già

di Giorgio Ursicino
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Ieri a Jerez si è conclusa la prima tornata di test che lascia sperare in una stagione emozionante. Forse più di quella dello scorso anno che, in ogni caso, è stata spettacolare e indecisa fino all'ultimo nonostante, dopo la rivoluzione regolamentare, tutti avessero messo in preventivo un certo periodo di rodaggio. Ma la Formula 1 sembra non trovare pace e, ora che inizia ad emergere un certo equilibrio (e potrebbe infoltirsi il gruppetto di rivali pronti a contrastare lo strapotere Mercedes), già si pensa di nuovo a cambiare. E lo scenario potrebbe diventare molto più complesso di quanto per ora appare. Questa volta, infatti, fra quelli che smuovono le acque c'è anche il vecchio boss Bernie Ecclestone, l'inventore della F1 moderna che a 85 anni ha ancora le chiavi del vapore. Oggi a Londra è in programma una riunione tecnica durante la quale il boss britannico spingerà la sua proposta per cambiare lo scenario motoristico già nel 2017 poiché, a quanto pare, quello attuale non va bene.

Le posizioni sono fluide, anche perché per lasciare la strada vecchia è bene capire bene quale sia quella nuova, ma è noto che fra i costruttori di propulsori sono più inclini ad un cambiamento Ferrari e Renault, mentre Mercedes andrebbe avanti così pur se, dall'alto della competitività acquisita, non appare arroccata sul diritto di veto. Le regole attuali, infatti, sono state pensate a lungo ed avevano degli obiettivi che, cosa non facile, sono stati raggiunti: garantire stabilità, tenere sotto controllo i costi, seguire l'evoluzione dell'industria motoristica (contenimento di rumore, consumi ed emissioni) per sviluppare la tecnologia e, soprattutto, fornire un bello spettacolo. Rispetto a qualche anno fa la quantità di carburante è stata dimezzata, le auto hanno un'impostazione più in linea con quelle di serie e lo show messo in scena lo scorso anno da Hamilton e Rosberg ha fatto tornare in mente i duelli Prost-Senna.

Sembra la direzione giusta che certo può essere messa a punto e migliorata, ma non si intravedono i presupposti per un'ulteriore rivoluzione. Perché cambiare? Bernie vuole più cavalli? La barriera dei mille nel 2017 può essere facilmente raggiunta con queste power unit visto gli enormi progressi fatti e in pochi mesi con la Mercedes che è già vicina agli 850. Se poi si volesse andare più in alto anche subito basta togliere il flussometro che ora limita il passaggio di carburante a 100 litri l'ora e dare un po' più di benzina per effettuare i gran premi (anche qui il limite e 100 litri) e queste power unit un po' adeguate potrebbero sprigionare anche a duemila cavalli visto che 30 anni fa, con una cilindrata uguale, un frazionamento ridotto e senza recupero di energia, il 4 cilindri Bmw superava già i mille.

SICUREZZA E “POLITICA”
La realtà è che, per motivi di sicurezza (molti circuiti, per quanto migliorati, sono rimasti gli stessi) l'attuale potenza è adeguata per evitare di farsi male. E poi ci sono i motivi “politici” che consigliano cautela. Il fautore della filosofia di questo regolamento, seguito ed approvato dai costruttori fra i quali (con un eccellente lavoro) anche la Ferrari, è Jean Todt (il condottiero del Cavallino ai tempi dei trionfi di Schumi) che, come presidente della Federazione mondiale dell'auto, tiene moltissimo all'efficienza e alla sicurezza, cioè i temi richiesti dai governi di mezzo mondo e insegnati anche nelle scuole. I propulsori attuali dovrebbero durare fino al 2020 e non c'è alcuna ragione di pensare che strutture fenomenali come Ferrari e Renault non siano in grado di raggiungere e superare Mercedes senza un cambio di regole.

Confidando su questa stabilità (non si fanno investimenti milionari decisi dal board per un paio di stagioni) è inoltre tornata la Honda e proprio ora riprendono a girare voci che l'Audi sia vicina al grande passo (acquisendo addirittura la Red Bull che resterebbe come sponsor) e Renault potrebbe scendere di nuovo in pista con una monoposto tutta sua acquisendo la Force India in difficoltà economiche. Di nuovo quattro grandi costruttori per rispondere a quattro già impegnati a Le Mans (Audi, Nissan, Porsche e Toyota) con astronavi sì da ben oltre mille cavalli (Nissan ne ha dichiarati 1.250!), ma con grande recupero di energia e trazione 4x4. Come le migliori vetture stradali.

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Giovedì 5 Febbraio 2015 - Ultimo aggiornamento: 06-04-2016 11:42