Due miliardi di euro è il suo controvalore e ad oggi si contano già 10 milioni di oggetti connessi. «È un mercato emergente ma in grande sviluppo - rileva Purassanta -, quello della digitalizzazione dei processi di un'azienda, soprattutto nel manifatturiero ma anche nei trasporti, nell'enogastronomico e retail. Va a sfruttare la proliferazione di sensori negli oggetti e nelle macchine industriali che permettono di monitorare linee di produzione, accumulare dati e di prendere decisioni o fare previsioni sull'esito finale. Noi siamo il terzo Paese nel manifatturiero mondiale e questa promette - sottolinea - di essere un'ondata travolgente. L'Italia, come il Giappone e la Germania, è un terreno molto fertile». Solair, che in Giappone sta sfruttando il potenziale dell'IoT per trasformare il modo in cui le fabbriche monitorano le linee di produzione, secondo Microsoft ha realizzato il miglior software del suo segmento e per questo la società di Redmond ha deciso di comprarla, dopo circa quattro anni di collaborazioni e piccoli progetti insieme.
«Microsoft Corporate, da sempre interessata a trovare aziende promettenti - spiega Purassanta -, ha visto che i ragazzi di Solair avevano sviluppato quello un pezzettino di puzzle che ci mancava e ha deciso di comprarla in modo da sviluppare questo mattoncino e farlo diventare un pilastro della nostra strategia mondiale delle Internet of Things» e una parte importante per costruire un cloud intelligente per le aziende.
Solair è stata la prima ma potrebbe non rimare a lungo l'unica acquisizione italiana: «Il CEO Nadella quando è venuto in Italia a novembre scorso - conclude l'ad di Microsoft Italia - mi ha detto: fra un anno torno e voglio che mi presenti realtà emergenti che operino nel verticale ma che possano essere utilizzate nel mercato globale».
© RIPRODUZIONE RISERVATA