La Toyota iQ-EV alla colonnina di ricarica: con 15 minuti ricarica l'85% della batteria al litio

Toyota iQ elettrica, la cittadina ideale:
3 metri, 4 posti, 0 inquinamento

di Giampiero Bottino
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PARIGI - L'impegno Toyota nel campo della mobilità sostenibile e delle alimentazioni alternative è davvero a tutto campo. Leader indiscusso nell'auto ibrida («Finora ne abbiamo vendute 4,5 milioni nel mondo e 450.000 in Europa» ha ricordato a Parigi Didier Leroy, presidente di Toyota Motor Europe), il gruppo giapponese guarda avanti e sperimenta tutte le possibili alternative. Lo testimonia proprio lo stand francese, dove nel ricco panorama delle proposte spiccava, accanto al già noto concept FCV-R (vettura elettrica a celle combustibili alimentate a idrogeno) è stata schierata - in anteprima assoluta - la versione definitiva della iQ EV, versione elettrica della citycar che in meno di 3 metri ha posto per quattro persone, purché almeno una sia di taglia abbastanza contenuta.

Cittadina ideale.
Data la sua spiccata vocazione urbana, per la più piccola delle Toyota la migrazione verso l'alimentazione a batteria rientrava nell'ordine naturale delle cose. Realizzata partendo dalla tecnologia di base della piattaforma Hybrid Sinergy Drive, è leggermente cresciuta nelle dimensioni (di 135 mm, per una lunghezza totale di 3,12 metri) rispetto alla sorella convenzionale. L'autonomia totale massima (cioè in condizioni ideali non facilmente riproducibili nell'impiego reale) è di 85 km, mentre i tempi di ricarica sono davvero contenuti: 15 minuti per fare il pieno all'80% tramite una colonnina di ricarica rapida, mentre in modalità standard bastano 3 ore per riportare la batteria al 100% delle proprie capacità tramite la connessione a una normale presa a 230 V.

La filosofia.
Sono dati che da un lato stupiscono, mentre dall'altro sembrano inadeguati rispetto ai competitor che si affannano a comunicare autonomie sempre più elevate, e comunque regolarmente superiori ai 120-150 km. In realtà, si tratta del frutto di scelte progettuali precise, finalizzare a realizzare una vettura studiata in maniera specifica per l'utilizzo in contesti urbani, e quindi per percorrenze mediamente contenute. Per conciliare le esigenze di risparmio del peso, packaging versatile e tempi di ricarica ridotti sono state ridotte al minimo le dimensioni della batteria. L’efficienza è diventata la priorità, e lo sviluppo si è concentrato sulla combinazione tra il design leggero e la riduzione dei consumi
energetici.

Idee risparmiose.
Per centrare l'obiettivo, ad esempio, l’iQ EV dispone di serie di un climatizzatore e di un sistema di riscaldamento per sedili con pompa di calore a basso consumo, per climatizzare direttamente l’area occupata dai passeggeri, e di un nuovo sbrinatore per parabrezza il cui funzionamento prescinde dall'impianto di climatizzazione.
Non essendo più necessario l'impianto di scarico, si è potuto installare il pacco batteria agli ioni di litio in un alloggiamento in acciaio sotto il pianale dell’abitacolo, ottenendo tre benefici fondamentali: non compromettere lo spazio a bordo, abbassare il baricentro per favorire la stabilità e l'agilità e creare un sottoscocca perfettamente piatto, a vantaggio del comportamento aerodinamico e dell’efficienza energetica. Il risultato di tutti questi accorgimenti è un peso superiore di soli 125 kg rispetto alla convenzionale iQ 1.3 con cambio automatico CVT.

Il look.
Se dal punto di vista tecnico sono particolarmente significative le numerose migliorie aerodinamiche studiate per favorire la massima efficienza dei consumi energetici, i dettagli estetici e i colori dedicati che rendono immediatamente distinguibile l'iQ EV da quella normale hanno per ora una rilevanza più che altro simbolica, esattamente come le esclusive caratterizzazioni dell'abitacolo, i ricchi equipaggiamenti e la velocità massima indicata in 125 km all'ora.

Commercializzazione.
Nonostante sia pronta per le linee di montaggio, l’iQ EV infatti non è destinata alla produzione. Almeno per ora non la vedremo sulle nostre strade, perché Toyota è convinta che molti clienti non siano ancora disposti ad accettare limitazioni relative all’autonomia e ai tempi necessari per la ricarica. Senza contare che le infrastrutture per rifornirsi di energia non sono diffuse con la necessaria capillarità. La scelta è quindi di concentrarsi sulla tecnologia Plug-in, ritenuta al momento la soluzione che, rispetto all’elettrico puro, offre le risposte più soddisfacenti alle esigenze dei clienti nel breve e medio termine.

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Sabato 6 Ottobre 2012 - Ultimo aggiornamento: 07-02-2013 13:58 | © RIPRODUZIONE RISERVATA