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L’Audi Q6 E-tron è il primo modello della casa di Ingolstadt basato sulla nuova piattaforma PPE (Premium Platform Electric) studiata insieme a Porsche. Su di essa nasce infatti la nuova Macan e nascerà la nuova A6 seguite da molti altri modelli dei due marchi ma non solo. La PPE si caratterizza non solo per il fatto di essere specifica per auto elettriche a 800 Volt, ma anche per avere un’architettura elettronica basata su cinque centraline ad alta potenza collegate in rete che governano tutte le funzioni della vettura ed è aggiornabile over-the-air. Dopo la prima presa di contatto statica (con una brevissima guidata del prototipo ancora camuffato) di qualche mese fa avvenuta a Monaco di Baviera, finalmente abbiamo avuto la possibilità di guidare la Q6 E-tron.
Ma prima ricordiamone alcune caratteristiche. Le dimensioni: è lunga 4,77 metri, larga 1,94 e alta 1,65 con un passo di 2,9 metri, dunque a metà strada tra la Q4 E-tron (su base MEB) e la Q8 E-tron (su base MLB Evo). Lo stile porta alcune caratteristiche che vedremo anche sulle prossime Audi come la nuova calandra Single Frame, i gruppi ottici anteriori sottili e i paraurti ispirati all’Audi Quattro degli anni ’80. Il risultato è un corpo compatto, con proporzioni classiche e poco elettriche (nel senso che il cofano anteriore è lungo come quello di una vettura con motore a combustione interna), una buona aerodinamica (cx di 0,28) e un altrettanto valida disponibilità di spazio, soprattutto per i bagagli: si va da 526 a 1.529 litri con un vano sottostante dove poter alloggiare comodamente i due cavi di ricarica, oppure metterli nel frunk da 64 litri.
I fari anteriori sono a matrice di Led composta da 61 segmenti, il gruppo ottico posteriore unico è OLED con 360 diodi. Gli effetti luminosi e le animazioni sono spettacolari e scegliere 8 firme diverse, ma soprattutto migliorano sia la visibilità in ogni condizione sia l’interazione con l’ambiente circostante grazie anche al car-to-x, ovvero alla comunicazione con le altre vetture e l’infrastruttura. La tecnologia fa bello sfoggio di sé anche all’interno di un abitacolo che, così come l’esterno, bandisce cromature a favore di nero lucido, alluminio e materiali di origine animale sposando la sostenibilità con stoffe, pelli artificiali trattate in modo ecocompatibile e microfibra ricavata da PET riciclato. Si possono avere inoltre 15 diversi pacchetti di allestimento e tre tipi di sedili.
Il guidatore ha di fronte un pannello unico avvolgente composto dalla strumentazione OLED da 11,9 pollici, e dallo schermo centrale da 14,5”. Di fronte c’è un head-up display con un’ampiezza virtuale di 88” a realtà aumentata, inoltre la Q6 è la prima Audi con uno scherma da 10,9” dedicato solo al passeggero anteriore. A migliorare l’interazione uomo-macchina c’è sotto il parabrezza una striscia formata da 84 Led che reagisce insieme alle allerte lanciate dagli oltre 30 dispositivi di sicurezza e assistenza alla guida governati da una centralina unica. Un’altra è dedicata al sistema di infotainment su software Android Automotive e, insieme alle altre tre collegate dalla rete Ethernet Gigabit, forma l’architettura elettronica denominata E3-1.2 che permette di integrare, aggiungere o intervenire sulle funzioni di bordo “sotware defined”.
L’architettura elettrica della Q6 E-tron è a 800 Volt e la batteria è composta da celle prismatiche NMC 811 fornite da CATL o SDI e suddivise in moduli da 15 l’uno. Il raffreddamento è a liquido con pompa di calore e un’unica piastra inferiore con flusso ad U. Due le prese di ricarica, ognuna sui parafanghi posteriori: lato destro solo da 11 kW (22 kW a breve) in corrente alternata e lato guidatore fino a 270 kW in continua. C’è anche la possibilità del V2G (interscambio con la rete) e V2L (alimentazione di dispositivi esterni). Molto interessante la gestione in presenza di colonnine ad alta potenza da 400 Volt che agisce come se la batteria fosse ripartita in due metà ricaricandole entrambe a 135 kW. Il motore posteriore è sincrono a magneti permanenti, sulle versioni Quattro a trazione integrale il motore anteriore e asincrono. Entrambi sono costruiti a Gyor e fanno parte di una famiglia modulare con statore da 210 mm di diametro.
Due le capacità: da 83 kWh (75,3 kWh netti) in 10 moduli da 15 celle, riservata alla versione a trazione posteriore da 215 kW e da 100 kWh (94,9 kWh netti) in 12 moduli per tutte le altre. La versione Performance monomotore da 240 kW può percorrere 556-641 km, la Quattro da 285 kW poco di meno (540-625 km) mentre la SQ6 E-tron da 380 kW dichiara 566-598 km, con prestazioni di rilievo: 230 km/h invece di 210 km/h delle altre versioni e 0-100 km/h in 4,3 secondi che non è uno scherzo per un’auto che dichiara 2.435 kg di massa e puoi trainarne altrettanti con il gancio. Dovrebbe presumibilmente arrivare almeno un’altra variante, tra cui la RS Q6 ancora più potente e prestazionale. Per il momento, abbiamo avuto la possibilità di provare la SQ6 che certo non difetta di cavalli – 380 kW vogliono dire 517 cv… – e una coppia da ben 820 Nm che si manifesta all’acceleratore fin dallo spunto.
La giornata che abbiamo incontrato tra Firenze, Siena e le Crete senesi non è stata la migliori per saggiare a pieno tutto quello che la SQ6 può fare, ma si è trasformata di contro in un test probante per la capacità che una vettura così potente e pesante ha di farsi condurre con sicurezza e serenità in città, statale e autostrada e persino su strade bianche di campagna. La pioggia è caduta incessantemente, ma il suv tedesco non ha dato mai la sensazione di sfuggire di mano. Tre sono gli elementi fondamentali che compongono questo equilibrio: progressività dell’erogazione, sterzo preciso e comunicativo anche con il fondo scivoloso e le sospensioni – anteriori a doppio braccio sovrapposto e posteriori multilink – pneumatiche a doppia camera controllate elettronicamente che coniugano molto bene l’assorbimento delle asperità alla riduzione del rollio.
La SQ6 ha, in ogni caso, una riserva di potenza e di accelerazione decisamente abbondante che può essere liberata secondo diverse modalità di guida, tra le quali una configurabile dal guidatore, che influenzano anche l’autotelaio. Offre inoltre tre gradi di decelerazione regolabile attraverso le palette dietro al volante, più quella automatica, decisa dal radar e dal sistema di navigazione che permette la cosiddetta gestione predittiva dell’energia, e c’è anche la modalità “one pedal”. L’Audi Q6 E-tron è offerta in tre allestimenti (Business, Business Advanced e S line edition) e parte da 67.800 euro mentre la SQ6 è disponibile in due livelli che costano rispettivamente 97.200 e 104.200 euro. In mezzo da prendere in considerazione la versione Performance che offre il massimo dell’autonomia e la Quattro a trazione integrale che chiede almeno 79.500 euro. Utili i servizi Audi Charging, che permettono il plug&charge sulle reti Ionity e Ewiva, E-tron Power on Demand per la ricarica nel caso di rimanga a piedi e E-Tron Switch che permette di avere per 15 giorni all’anno un’altra vettura della gamma Audi.