La nuova DS 5 LS, una vettura francese prodotta e venduta solo in Cina

Citroen, una cinese a Parigi:
il fascino orientale della DS 5LS

di Giampiero Bottino
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MILANO - Una sensazione strana, che abbiamo faticato a decifrare. C'è voluto un po' a comprendere cosa ci fosse d'insolito, ma alla fine ci siamo riusciti: per la prima volta, guardando le immagini della presentazione ufficiale avvenuta a Parigi, al Carosello del Louvre, ci siamo trovati davanti a una Citroën priva di qualsiasi riferimento al «Double Chevron», il doppio accento circonflesso che da sempre identifica le vetture del marchio.

La sorpresa. Non è una clamorosa dimenticanza, né la voglia di tagliare i ponti con 94 anni di storia gloriosa. È piuttosto il primo approccio con la nuova strategia volta a differenziare nettamente le due linee di prodotto, quella più nobile e sofisticata identificata dalla mitica sigla DS e quella più concreta e convenzionale della famiglia C. Un'operazione che prende avvio dal mercato più ambito e importante al mondo, ma anche quello più lontano dalle tradizioni e dalla memoria tipicamente europea, e quindi più aperto alle proposte innovative: la Cina.

Prestigio. A inaugurare rinunciando allo storico simbolo per esibire solo la sigla DS stilizzata è la seconda vettura a uscire dallo stabilimento di Shenzhen realizzato assieme al nuovo alleato Chang'An nell'ambito di una joint venture finalizzata esclusivamente alla produzione locale e alla commercializzazione, tramite una rete di 50 DS Store nei centri più importanti dell'immenso Paese, del tutto separata da quella Citroën di una chiamata dalla connotazione decisamente premium anche nel modo di proporsi alla clientela.

Ammiraglia. L'apripista si chiama DS 5 LS, è una berlina di dimensioni importanti ma non esagerate (è lunga 4,7 metri) che - pur inserendosi nel filone stilistico sofisticato della famiglia - vanta dei connotati autonomi, a cominciare dalla griglia frontale di dimensioni inconsuete per le abitudini DS, e la carrozzeria a tre volumi che agli occhi degli automobilisti cinesi rappresenta uno status symbol irrinunciabile. L'imponente calandra viene raccordata ai fari da due ali cromate a formare le cosiddette DS Wings, mentre la fila di luci a Led a forma di boomerang concorre a rendere ancora più ricco il frontale chiaramente ispirato ai concept Numéro 9 (non a caso svelato all'ultimo Salone di Pechino) e Wild Rubis. A completare la caratterizzazione estetica concorrono le luci posteriori a Led con lo scenografico effetto 3D tipicamente Citroën.

L'abitacolo. La stessa esclusività si ritrova all'interno, dove spicca la presenza di materiali finora riservati ai brand dichiaratamente di lusso, come le pelli utilizzate per rivestire i sedili e valorizzate dalla lavorazione esclusiva del «marchio» DS e ispirata al cinturino degli orologi. All'altezza della concorrenza più qualificata il comfort di bordo, certificato dalla funzione massaggio dei sedili anteriori e dall'inclinazione a 29 gradi degli schienali di quelli posteriori. Completo l'elenco delle dotazioni infotelematiche e dei sistemi di assistenza alla guida disponibili di serie o in opzione.

La meccanica. Non essendone per ora prevista la vendita in Europa, la DS 5 LS non ha avuto bisogno della qualificata tecnologia diesel del gruppo francese. I motori previsti sono infatti i THP da 160 e 200 cv a iniezione diretta di benzina con pompa ad alta pressione e turbocompressore del tipo Twin Scroll. Entrambi i propulsori sono abbinati a un cambio automatico a 6 rapporti. Come detto, questa vettura è la seconda della famiglia (dopo la DS 5 in vendita da fine settembre) a essere prodotta a Shenzhen. Ma la coppia diventerà presto un tris con l'avvio della produzione, l'anno prossimo, di un SUV anticipato con notevole verosimiglianza dal concept Wild Rubis.

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Lunedì 23 Dicembre 2013 - Ultimo aggiornamento: 04-01-2014 14:07 | © RIPRODUZIONE RISERVATA