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La Dacia Bigster è il modello con il quale il marchio rumeno del gruppo Renault entra per la prima volta nel segmento C per allargare una gamma che già viaggia a gonfie vele nelle vendite. Della Bigster se ne parla dal gennaio del 2021, quando fu presentato l’omonimo concept ed ora è arrivato al Salone di Parigi promettendo per il suo arrivo sul mercato, previsto per la prima parte del 2025, un prezzo di attacco di 25mila euro.
La nuova Bigster è basata sul pianale CMF-B, la stessa di tutte le altre Dacia ad esclusione della Spring. È lunga 4,57 metri, larga 1,81 e alta 1,71 con un passo di 2,7 metri e un’altezza da terra di ben 22 cm. Lo stile non presenta sorprese: i tratti distintivi sono quelli del concept e della sorellina Duster, con i gruppi ottici caratterizzati dalla firma luminosa ad Y, e con parafanghi più marcati e paraurti dotati di elementi grafici più forti e squadrati.
Ampie le protezioni realizzate in materiali non verniciati per resistere meglio ai graffi, compreso il famoso Starkle, che ha debuttato sulla Duster, ed è riciclato al 20%. Più puliti i fianchi, con il solito fregio dietro i parafanghi anteriori che è qui parzialmente verniciato, un più c’è la scritta sul montante posteriore e, per la prima volta su un a Dacia, si potrà avere anche il bicolore. I cerchi potranno essere da 17”, 18” o 19”.
L’abitacolo è per 5 posti e, così come all’esterno, per motivi ambientali mette al bando le cromature così come i materiali di origine animale. L’impostazione è la stessa di Duster, ma offrendo ancora più spazio e maggiore ricchezza di contenuti e visiva, come è giusto attendersi da una vettura di segmento superiore, ma senza mai tradire la filosofia di Dacia che punta ad offrire l’essenziale e guarda a ciò che può offrire effettiva praticità.
Per questo motivo sulla Bigster troviamo il sedile guida con regolazioni elettriche e lombari, il bracciolo con il vano refrigerato, il climatizzatore bizona con bocchette anche posteriori, il sedile posteriore frazionabile 40/20/40 non solo per aumentare la capacità del vano bagagli dai 667 litri standard, ma anche per viaggiare in 4 portando oggetti lunghi fino 2,7 metri. Il vano rimane perfettamente piatto e, novità assoluta per Dacia, c’è il portellone elettrico.
Confermatissimi i tappetini in gomma, i rivestimenti dei sedili lavabili, gli attacchi YouClip per gli accessori, i mancorrenti sul tetto regolabili oltre al Pack Sleep e la tenda da portellone che permettono di trasformare l’abitacolo della Bigster un letto matrimoniale o parte integrante di un campo base. Altra novità è il tetto panoramico lungo 120 cm apribile per 35 cm. Nuovo anche il kit che trasforma il sedile del passeggero in un vano portaoggetti polifunzionale.
La plancia presenta la strumentazione digitale con schermo da 7” o da 10” uno schermo da 10,1” centrale di serie per tutte le versioni. Sulla versione più evoluta ci sono la navigazione e i servizi online gratuiti per 8 anni. In ogni caso ci sono Android Auto e Apple carplay wireless come la ricarica dello smartphone. C’è qualcosa in più anche per l’ascolto della musica in auto con il sistema Arkamys prima prerogativa esclusiva delle Renault.
La dotazione di sicurezza risponde alla filosofia di Dacia, dunque c’è quello che serve e dovuto per legge. Il cruise control adattivo è prerogativa delle versioni hybrid negli allestimenti superiori Jounrney ed Extreme, per tutte ci sono: frenata automatica di emergenza che riconosce anche pedoni, ciclisti e moto, riconoscimento della segnaletica stradale, avviso di eccesso di velocità, assistenza al parcheggio posteriore e mantenimento della carreggiate.
Ci sono anche il monitoraggio dell’attenzione del conducente e la chiamata d’emergenza, in più con il pulsante My Safety si possono richiamare le impostazioni che riguardano i dispositivi di assistenza alla guida con un solo gesto. Non manca il sistema di controllo automatico della velocità in discesa da 0 a 30 km/h (con il 4x4) e si può avere anche il gancio di traino fornito direttamente da Dacia ed integrato nel paraurti posteriore, più funzionale e più gradevole esteticamente.
Tutti nuovi ed elettrificati i propulsori. Si parte dal sofisticato 3 cilindri ad iniezione diretta e ciclo Miller con turbocompressore a geometria variabile mild-hybrid a 48 Volt che eroga 140 cv e dichiara un consumo di 5,6 l/100 km pari a 129 g/km di CO2. La batteria da 0,84 kWh si trova sotto il sedile del passeggero e il cambio è manuale a 6 rapporti. Per la prima volta, questo propulsore è offerto anche nell’immancabile versione GPL.
La potenza è la stessa, ma i vantaggi sono di avere emissioni di CO2 inferiori del 10%, del 90% per il particolato e una spesa inferiore del 30-40% per il carburante oltre al fatto che, avendo due serbatoi (50 litri per la benzina e 49 litri per il GPL), l’autonomia complessiva è di 1.450 km senza sacrifici per prestazioni e capacità di carico. È la prima volta che Dacia offre una variante a GPL, suo cavallo di battaglia con il 40% delle vendite in Europa e del 70% in Italia, ma elettrificata.
C’è poi una versione con lo stesso motore da 130 cv e la trazione integrale con 5 modalità di guida (Auto, Snow, Mud/Sand, Offroad ed Eco). Con un’altezza da terra di 22 cm, la Bigster può affrontare percorsi che altri Suv non possono davvero permettersi. Nuovo anche il sistema full-hybrid da 155 cv che ora conta su un inedito motore aspirato 1,8 litri invece che 1,6 litri e una trasmissione robotizzata bimodale evoluta con 4 rapporti per il 4 cilindri e due dedicati al motore elettrico integrato.
L’altro motore elettrico, come è noto, funge da generatore e da sincronizzatore portando alla giusta velocità gli ingranaggi per gli innesti facendo a meno delle frizioni. Il sistema offre 15 cv in più, e ha una batteria da 1,4 KWh sistemata nella parte posteriore del veicolo e raffreddata a liquido. Con questo sistema la Bigster può trainare fino a 1 tonnellata (+250 kg), ha consumi ed emissioni di CO2 ridotti del 6% e può marciare in elettrico fino all’80% del tempo in città.
La Dacia Bigster arriverà sul mercato, come già detto, entro il primo trimestre del 2025 in quattro allestimenti: Essential, Espression e i gia citati Journey ed Extreme seguendo la stessa articolazione di altri modelli Dacia. Il prezzo annunciato di 25mila euro è molto interessante perché permetterà di portarsi a casa contenuti per i quali, in questa classe dimensionale, occorre spendere cifre ben più consistenti oppure scendere di categoria.
Facile dunque prevedere per la Bigster lo stesso successo che ha permesso alla Duster di essere il suv più venduto in assoluto in Europa e che consentirà alla Dacia di alzare il tiro verso il segmento C dove conta di rafforzarsi ulteriormente nei prossimi anni con il lancio di altri due modelli.